Pazzesca partita vissuta al Talercio di Venezia: i padroni di casa hanno vinto una autentica battaglia per 82-80 contro la Dinamo Sassari. Ci è voluto un tempo supplementare per dirimere la sfida, giocata nei minuti finali punto a punto con una attesa crescente di intensità ed emotività. Decidono la maggiore precisione dei veneti dalla lunetta e due errori biancoblù dovuti ai migliori della giornata, Scott Bamforth e Levi Randolph, in una giornata dove alcuni protagonisti (William Hatcher, Achille Polonara, Rok Stipcevic) non sono mai entrati in partita. Seconda sconfitta di fila per gli uomini di Pasquini che chiudono l’anno stanchi e poco soddisfatti.

CRONACA.
Dinamo Sassari in campo con Bamforth, Hatcher, Jones, Pierre, Polonara in maglia biancoblù. L’inizio è assolutamente a favore dei padroni di casa visto che gli uomini di Pasquini non paiono avere la mentalità giusta, così il coach chiama la sospensione. Al rientro Watt fa 2 + 1, Stipcevic rileva Bamforth e Polonara mette fine alla serie negativa con una schiacciata. Si sveglia Bamforth e cala Venezia: break di Sassari che si porta sul – 8 (8-16). Johnson batte la zona biancoblù, Biligha fa quel che vuole contro Planinic e tanto fa Tonut contro Devecchi. Nonostante la zona 3-2 insistita davanti, la Reyer continua ad azzeccare tutto grazie ad un ispirato Tonut negli assist e Peric dentro l’area per il 25-14. Gioco da tre punti per Planinic dentro l’area, Bamforth dalla lunetta scrive il – 6, Haynes evita che la sua ex squadra ritorni a contatto. Bomba di Spissu e Orellik, Pierre viene stoppato fallosamente da Watt dopo una ripartenza di Spissu, quindi tanti errori fino alla tripla di Watt. Nel finale non si segna: la Reyer val al riposo in vantaggio per 36-27.

Watt cancella Pierre con una stoppata in avvio di terzo periodo, ma c’è Jones ad aprire le ostilità dopo due extra possessi a cui risponde Peric in lay-up. Ancora Jones in schiacciata grazie all’assist di Polonara, botta e risposta tra Bamforth e Orellik, Watt becca un break che consente ai campioni d’Italia di tenersi avanti sul 47-37. Sassari rimane lì con Randolph, Venezia trova sempre extra possessi a causa della pessima difesa sassarese e Pasquini deve chiamare la sospensione per bloccare la verve avversaria. Tripla di Randolph al rientro in campo, quindi un potenziale gioco da tre punti che aggrappa i biancoblù alla gara (51-45). Devecchi in difesa fa cose eccezionali e Sassari torna sul – 4 con Pierre, pesantissima tripla di Orellik dopo che Randolph dalla media aveva segnato con tranquillità. Pierre sbaglia la palla del pareggio, la gara si blocca visto che la palla scotta e le due squadre sembrano incapaci di trovare l’inerzia decisiva. Peric riesce sempre a trovare i rimbalzi extra per la sua squadra, Johnson risponde a Bamforth in step-back, Pasquini chiama il time out dopo il 62-55 di Haynes in contropiede. Antisportivo fischiato a Watt: Randolph fa 1/2 dalla lunetta e Bamforth mette la bomba del – 3. Jones salva un lay-up di Bamforth e fa 1/2 dalla lunetta, Randolph va al -1 su assist di Spissu. Jones pareggia 65-65 ma sbaglia incredibilmente il vantaggio. Peric al 2/2 dalla lunetta, lo stesso fa Randolph e quando mancano 11 secondi alla fine diventa decisiva ogni scelta. Haynes e Bamforth fanno il loro dalla lunetta e si va ai supplementari.

La Dinamo apre il primo overtime in vantaggio grazie ai liberi siglati da Bamforth, Orellik non sbaglia dalla stessa posizione. Controsorpasso veneziano con il 73-71 di Peric, Pierre fa un potenziale gioco da tre punti ma gli arbitri stranamente annullano il canestro e consentono due liberi che l’ala non sfrutta appieno. La schiacciata di Biligha fa esaltare i tifosi locali, Randolph perde la palla del nuovo sorpasso ma rimedia poi dalla lunetta. Bamforth per il + 2, Planinic salva un rimbalzo pazzesco dopo un errore di Bamforth che dai liberi fa poi 1/2. Orellik pareggia ancora, Randolph perde palla con una infrazione, sbaglia anche Haynes ma gli arbitri danno anche in questo caso la palla ai padroni di casa. Bamforth sbaglia all’ultimo possesso e Venezia festeggia per 82-80.

TABELLINO.

Reyer Venezia 82 – Dinamo Banco di Sardegna 80

Reyer Venezia. Haynes 17, Peric 14, Johnson 8, Green, Tonut 2, De Nicolao, Orelik 17, Ress,Bolpin, Biligha 6, Cerella, Watt 18. All. Walter De Raffaele.

Banco di Sardegna. Spissu 3, Bamforth 25, Planinic 9, Devecchi , Randolph 21, Pierre 4, Jones 12, Stipcevic 2, Hatcher, Polonara 4, Picarelli, Tavernari . All. Federico Pasquini.

Sardi famosi: l’attore cagliaritano Amedeo Nazzari, super divo del cinema italiano.

Salvatore Amedeo Carlo Leone Buffa, in arte Amedeo Nazzari, nato a Cagliari il 10 dicembre del 1907 prese il nome di suo nonno per sfondare nel mondo dello spettacolo.

Nacque in via Caprera, in una casa che poi fu abbattuta agli inizi degli anni Cinquanta.

A Cagliari gli è stata dedicata la piazza davanti al Teatro Lirico, nel Parco della Musica.

Suo padre era proprietario di un pastificio (aveva diversi mulini) ed era una persona benestante, sua madre figlia del presidente della corte d’appello di Cagliari. Il piccolo Amedeo ha solo sei anni quando suo padre muore e la madre si trasferisce con lui e le sorelle a Roma.

Dopo il collegio dai salesiani e gli studi di ingegneria, abbandonati prima della laurea, passa al teatro, sua grande passione fin dalle prime recite scolastiche. L’esordio da professionista avviene nel 1927.

Nel 1935 viene notato da Elsa Merlini, che gli offre una parte nel film che sta per girare. Il film, Ginevra degli Almieri, non sarà un successo, e Nazzari tornerà al teatro. Ancora una volta sarà un’attrice, Anna Magnani, a notarlo soprattutto per la prestanza fisica e ad imporlo nel cast di Cavalleria (1936). Ancora un film in divisa sarà nel 1938 il suo secondo successo di pubblico: Luciano Serra pilota, sempre con la regia di Alessandrini. Iniziano a fioccare le offerte e il suo volto è sempre più conosciuto.

Nel 1941 alla Mostra di Venezia vince la futura Coppa Volpi per il film Caravaggio, pittore maledetto.

Sempre in quell’anno il celebre La cena delle beffe lo consacra definitivamente come “divo” del cinema. Il film, diretto da Alessandro Blasetti, è un dramma in costume che si svolge nella Firenze dei Medici.

Lavorerà con Alberto Lattuada e con Anna Magnani come co-protagonista, nel 1957 viene scelto da un Federico Fellini ormai affermato, per recitare in Le notti di Cabiria un ruolo di divo in decadenza.

Sempre nel 1957 Nazzari sposa Irene Genna, attrice italo-greca, da cui un anno più tardi nascerà la figlia Maria Evelina. Dopo oltre vent’anni di successi, nei ’60 arrivano le prime delusioni: la più grande è il ruolo del principe Salina nel Gattopardo di Visconti, proposto a lui, ma che va poi a Burt Lancaster per ottenere finanziamenti da una casa di produzione americana.

In Italia si apre la stagione d’oro della commedia all’italiana, ma salvo qualche sporadica eccezione, Nazzari si rifiuta di interpretare questo tipo di copioni. Nazzari muore a Roma il 7 novembre del 1979.