Babbi Natale in corsa a Cagliari: ritorna l’appuntamento con la solidarietà targato Santa Claus

Il 23 dicembre alle 1o torna la 4^ edizione di Babbi Natale in Corsa a Cagliari. La grande novità di quest’anno è che l’evento si svolgerà al mattino, per poter godere pienamente del magnifico panorama diurno che offrirà il percorso
Il 23 dicembre alle 1o torna la 4^ edizione di Babbi Natale in Corsa a Cagliari. La grande novità di quest’anno è che l’evento si svolgerà al mattino, per poter godere pienamente del magnifico panorama diurno che offrirà il percorso scelto dagli organizzatori.
Grazie ai numerosi partecipanti che ogni anno prendono parte alla manifestazione, indossando rigorosamente il vestito di Babbo Natale, Cagliari si colorerà di rosso e le sue vie si riempiranno di gioia e solidarietà. L’intento di quest’anno è quello di devolvere le offerte raccolte all’acquisto di defibrillatori per le associazioni sportive affiliate a CSI. La gara è organizzata dal Centro Sportivo Italiano – Comitato Provinciale Cagliari e Lukarun con la partecipazione straordinaria di Urban Trail Cagliari.
L’iniziativa coinvolgerà gli amanti della corsa ma non solo, potranno partecipare tutti: uomini, donne, bambini, sportivi e non. L’iscrizione alla “Gara di Solidarietà Babbi Natale in Corsa 2017” richiede una donazione libera, ma con una donazione minima di 5€ si riceverà anche la “Medaglia di partecipazione” a ricordo dell’evento e la copertura assicurativa. E’ possibile iscriversi anche la mattina della gara dalle h 09:00 alle 10:00, presso la Scalinata di Bonaria – Viale Armando Diaz, dove sarà attiva la segreteria, oppure nella sede del Centro Sportivo Italiano di Cagliari in Via della Pineta 153 o tramite Bonifico bancario IBAN: IT90 F 02008 04818 000102739128 con la CAUSALE: Babbi Natale in corsa 2017 nome e cognome. Per informazioni più dettagliate e le altre modalità di iscrizione vi invitiamo a seguire l’evento su Facebook.
La partenza della corsa è prevista per le h 10:00 dalla Scalinata di Bonaria, dopo le foto di rito i tanti Babbi Natale attraverseranno le vie della città in un percorso unico e suggestivo: da via Manno e via Garibaldi addobbate a festa, passando per via Alghero, via Dante, Parco della Musica e la splendida passeggiata di “Su Siccu”, il ritorno in piazza Bonaria è previsto per le ore 12:30 circa. Durante il percorso ci saranno delle soste per la raccolta delle donazioni. L’unico obbligo sarà quello di indossare il vestito rosso e barbuto di Babbo Natale! Ben vengano i Babbi Natale più originali! Partecipate numerosi alla corsa della solidarietà!

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Un Comune al giorno, paesi di Sardegna: Sadali, uno dei borghi più belli dell’Isola

Sadali, uno dei borghi più suggestivi e incontaminati della Sardegna, sorge su un altopiano calcareo chiamato Su Taccu, oltre i 700 metri di altitudine, al confine fra il Sud Sardegna e le Barbagie, in quella fascia centro-orientale dell’isola dove la natura si manifesta con forza e meraviglia.
Un Comune al giorno, paesi di Sardegna: Sadali, uno dei borghi più belli dell’Isola.
Sadali, uno dei borghi più suggestivi e incontaminati della Sardegna, sorge su un altopiano calcareo chiamato Su Taccu, oltre i 700 metri di altitudine, al confine fra il Sud Sardegna e le Barbagie, in quella fascia centro-orientale dell’isola dove la natura si manifesta con forza e meraviglia.
Questo piccolo centro medievale, abitato da circa mille persone, si adagia in un paesaggio spettacolare in cui l’acqua è protagonista assoluta: un ambiente intriso di sorgenti, torrenti, cascate e grotte, incastonato tra boschi di lecci, roveri, sughere e macchia mediterranea, che abbracciano l’abitato con la loro presenza silenziosa. L’altopiano, oggi in parte spoglio, conserva lembi di foresta che raccontano di una vegetazione un tempo dominante, e accoglie un ecosistema variegato e profondamente segnato dalla storia. Il territorio di Sadali è abitato fin dalla civiltà nuragica, come testimoniano i resti del nuraghe Accodulazzo, poco distante dal paese, dove sono stati rinvenuti reperti in ossidiana, cocci preistorici e ceramiche di epoca romana, che narrano millenni di presenza umana e intrecci culturali.
Proprio Su Taccu funge da serbatoio naturale per falde acquifere che alimentano fenomeni idrogeologici straordinari, come Su Stampu de su Turrunu, una meraviglia carsica situata al confine tra Sadali e Seulo, risultato di un triplice processo naturale: inghiottitoio, grotta e risorgiva, culminante in una cascata che si getta in un laghetto cristallino. L’escursione per raggiungerlo attraversa un altro gioiello nascosto: le grotte di Is Janas, avvolte da leggende antiche che le vogliono dimora di tre fate.
Queste cavità, accessibili per circa 300 metri, offrono uno scenario mozzafiato fatto di sei ambienti scolpiti nel tempo, ornati da stalattiti e stalagmiti che si uniscono in colonne possenti, colate ocra e tendaggi di pietra, in un’atmosfera sospesa e quasi sacra. Ma a rendere davvero unico questo borgo è la presenza di una cascata all’interno stesso del centro abitato, un caso senza eguali in Sardegna: è la cascata di San Valentino, formata da sorgenti perenni e così chiamata per la vicinanza alla chiesa omonima, attorno alla quale si sviluppò il nucleo originario del paese prima del 1335. L’acqua, con la sua impetuosa discesa lungo il versante verde, scompare in un abisso sotterraneo noto come sa bucca manna, visitabile grazie a un apposito sentiero. In epoca feudale questa forza naturale azionava i mulini del borgo, uno dei quali, risalente al XVII secolo e ancora visibile a pochi passi dalla cascata, conserva gli strumenti dell’antica attività molitoria.
La chiesa di San Valentino, unico santuario sardo dedicato al martire romano del III secolo, è un edificio tardo bizantino che custodisce al suo interno un pregevole altare ligneo del Seicento. Sadali ospita anche altri edifici religiosi di rilievo, tra cui le chiese di Sant’Antonio, legata al tradizionale fuoco di metà gennaio, Santa Maria, risalente ai secoli XV-XVI, e Sant’Elena imperatrice. Nel cuore del paese si trova sa Omu ‘e zia Cramella, una casa-museo di fine Ottocento, che in quattro ambienti racconta la quotidianità contadina e artigianale attraverso arredi e attrezzi originali. Il borgo è inoltre celebre per due appuntamenti che ne esprimono l’identità più autentica: la festa religiosa più partecipata è quella dedicata alla Madonna d’Itria, celebrata con una solenne processione verso la chiesa campestre a lei intitolata, mentre l’evento gastronomico più atteso è la sagra dei culurgionis, che si svolge a inizio agosto e celebra questo tipico raviolo locale ripieno di patate, menta e pecorino, simbolo della cultura culinaria del territorio.

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