È stata approvata dal Consiglio regionale la seconda deroga alla parte delle legge sul piano casa che consente aumenti di volumetrie fino al 35% in qualsiasi zona urbanistica La nuova proroga è passata con 30 sì su 31 votanti. 

A conti fatti la deroga consentirà consistenti aumenti di volumetrie anche nelle zone turistiche, che per il 90% si trovano nelle coste. Gli aumenti di cubature saranno consentiti fino al 30 giugno 2019. La proroga cadrà una volta che sarà approvata la nuova legge urbanistica.

«L’approvazione della legge per la proroga al 30 giugno 2019 del Piano Casa è un atto necessario, in quanto il termine della scadenza – che la legge n. 8/2015 fissava al 31 dicembre 2017 – era ormai prossimo e, in attesa della discussione in Aula del disegno di legge sul Governo del territorio, dovevamo consentire alle imprese del settore edile di proseguire la loro attività con un minimo di pianificazione. L’augurio è che la Commissione Urbanistica esamini al più presto il testo di legge e si porti il provvedimento all’attenzione dell’Assemblea regionale, per poter così avviare un confronto aperto con tutte le forze politiche». Così l’assessore dell’Urbanistica Cristiano Erriu dopo l’approvazione della variazione della legge ‘Piano Casa’ da parte del Consiglio regionale.

Sette figli, una mente lucida e 103 anni compiuti oggi, 27 aprile.

Tzia Efisia Furcas di Samassi raggiunge l’ennesimo ammirabile traguardo della sua vita.

E lo fa con tanta sana ironia: “Come mi sento? Per un pezzo bene, le gambe non tanto”, dice sorridendo.

La pagina Facebook Centenari di Sardegna di Pierino Vargiu e Angela Mereu la racconta. La figlia più grande ha 78 anni, il più piccolo 61.

La mente è ancora lucidissima: “Sono bisnonna di un nipotino. Il segreto? Mangio poco anche se cucinavo molto bene. Facevo i ravioli, i malloreddus, sa fregua, il pane in casa, civraxu, moddizzosu e pasta dura. Lo facevamo ogni 8 giorni, abbondante perché doveva durare. Mio marito lavorava in campagna, io lo aiutavo raccogliendo le spighe che poi portavamo a trebbiare”.