Calcio sardo, il punto: in Serie D sprofonda la Nuorese, volano gli stracci tra tifoseria e presidente

E’ stata la Nuorese l’assoluta protagonista (in negativo) del weekend calcistico sardo. In un fine settimana avaro di soddisfazioni per le compagini isolane impegnate nei campionati di Serie C e D – due sole vittorie, quelle colte da Lanusei e Budoni contro Flaminia
E’ stata la Nuorese l’assoluta protagonista (in negativo) del weekend calcistico sardo. In un fine settimana avaro di soddisfazioni per le compagini isolane impegnate nei campionati di Serie C e D – due sole vittorie, quelle colte da Lanusei e Budoni contro Flaminia e Cassino, e ben sei sconfitte, tra cui quelle patite da San Teodoro, Tortolì eLatte Dolce, in un totale di otto incontri disputati- i verdazzurri sono andati incontro ad una vera e propria domenica nera: prima, si sono fatti battere per 3-0 in casa dal Latina, un insuccesso che ha prodotto l’esonero dell’allenatore Agovino, le dimissioni del ds Moro, sostituito da Vittorio Tossi, e l’approdo al quartultimo posto in classifica del girone G della massima competizione per Dilettanti; poi, più tardi, a match terminato, hanno dovuto subire la feroce e pesante contestazione del pubblico dello stadio Frogheri, una contestazione a cui il presidente Artedino ha risposto con insulti e gestacci.
«Chiedo scusa per il mio gesto istintivo sotto la gradinata degli ultrà, una reazione dovuta ad un momento di esasperazione, non giustificabile per il Presidente di una società sportiva che rappresenta in qualche modo la nostra città, una caduta di stile consumata in un minuto di follia», ha affermato stamane su Facebook il patron nuorese cercando di ricucire lo strappo con i tifosi. «Stiamo vivendo un momento delicato in un’annata paradossale e difficile. Tantissimi gli errori, dei quali mi assumo tutte le responsabilità, perché il compito di chi dirige è anche quello di prendere decisioni, ieri giuste e oggi sbagliate. Ma tutto quello che faccio è solo per il bene della Nuorese dove ci metto ogni giorno faccia, anima e cuore. Non sarà sicuramente questo il momento di dire basta e mollare, non sono mai scappato dalle difficoltà, e non lo farò neppure stavolta, preferisco tutta la vita tornare a sbagliare in scelte e decisioni ma guardare sempre avanti».
Guardare avanti è anche ciò che dovranno fare subito Olbia e Arzachena, che nella diciottesima giornata di andata del girone A dell’ex Lega Pro, hanno perso (male) le sfide che le vedevano contrapposte a Viterbese e Pro Piacenza: i galluresi, battuti per 1-0 in trasferta in una partita di rara bruttezza, sono capitolati al quarantacinquesimo minuto a causa di una prodezza di Vandeputte, l’unico spunto degno di nota in una gara dominata dalla noia; agli smeraldini, che, come i bianchi di Bernardo Mereu, non ottengono i tre punti da cinque giornate, diversamente, è stato fatale il gol realizzato da Alessandro al ventesimo del secondo tempo.
Al contrario di quanto capitato a bianchi e biancoverdi, all’insegna della vittoria è stata la domenica di Castiadas, San Marco e Ozierese, che, imponendosi contro Taloro Gavoi, Carbonia e Tharros, hanno dato continuità al loro cammino da capolista nei campionati di Eccellenza e Promozione.
In Prima Categoria, invece, a dominare la classifica è un gruppo di sei squadre (Villasor, Libertas Barumini, Monteponi, Abbasanta, Pozzomaggiore e Oschirese), formazioni che, in solitaria o in coabitazione, guardano le proprie avversarie dall’alto in basso nei cinque gironi del torneo.

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