Il velista Gaetano Mura Mamuthones ad honorem: oggi a Mamoiada verrà insignito dell’onorificenza

Gaetano Mura Mamuthones ad honorem: oggi a Mamoiada si terrà la cerimonia di consegna dell’onorificenza. Il navigatore oceanico di Cala Gonone Gaetano Mura a Mamoiada dove gli verrà conferita l’onorificenza “Mamuthone e Issohadore ad honorem 2017”. Come riporta La Nuova
Gaetano Mura Mamuthones ad honorem: oggi a Mamoiada si terrà la cerimonia di consegna dell’onorificenza.
Il navigatore oceanico di Cala Gonone Gaetano Mura a Mamoiada dove gli verrà conferita l’onorificenza “Mamuthone e Issohadore ad honorem 2017”. Come riporta La Nuova Sardegna, la cerimonia di consegna sarà oggi e si terrà nel corso del consiglio comunale riunito in seduta straordinaria a Mamoiada a partire dalle ore 18.30. Sarà il sindaco Luciano Barone ad assegnare il riconoscimento a conferma dell’ottimo rapporto che nel tempo si è instaurato tra il velista dorgalese, il paese e i mamuthones e issohadores.
Un nutrito gruppo delle maschere mamoiadine, infatti, nel mese di ottobre a Cagliari ha partecipato con una esibizione alla cerimonia ufficiale di partenza del tentativo di fare il Giro del Mondo in barca a vela in solitario: ovvero “Solo Round the Globe Record”. Un tentativo che purtroppo si interrotto in Australia a causa di guasti irreparabili a bordo dell’imbarcazione. Gaetano tocca terra a Perth dopo 65 giorni dalla partenza da Gibilterra, il 31 dicembre scorso. Ma in tutti i giorni di navigazione a bordo di “Italia” in mezzo all’Oceano sulla sua barca sventolava fiera la bandiera dei Quattro Mori. Questo solo per evidenziare la motivazione degli amministratori mamoiadini nello scegliere Gaetano Mura quale “Mamuthone e Issohadore ad honorem 2017”: “Per essere stato ambasciatore nel mondo della propria identità sarda – si legge nelle motivazioni del premio – e aver affrontato con determinazione, preparazione e passione gli oceani e le avversità che un’impresa di tale portata comportano, conquistando nel mondo dello sport una fama internazionale sempre mantenendo forti e radicati i rapporti con la Sardegna”.
Prima di Gaetano Mura sono stati insigniti del “Mamuthone e Issohadore ad honorem”: Giovanni Lilliu, Francesco Cossiga, Giovanni Usai, Paolo Fresu, Maria Giacobbe, Gian Luigi Gessa, Pinuccio Sciola, Giovanni Maria Bellu, Gianfranco Zola, Bachisio Bandinu, Flavio Manzoni, Rossella Urru, gli Operai di Ottana Polimeri e Caterina Murino. Gaetano Mura ha partecipato alle più importanti e prestigiose regate transoceaniche a iniziare, nel 2009, dalla Mini Transat: 31 giorni di navigazione in solitario e senza possibilità di comunicazione dalla Francia al Brasile. Nel 2012 lascia i Mini, gusci di noce da 6,50 metri, e costruisce il suo Class40, barche oceaniche da corsa, e vince la Palermo Montecarlo e strappa il secondo posto alla Middle Sea Race. Nel 2013 conquista il terzo posto alla prestigiosa “Sables Horta Les Sables”.

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“Il nostro Sant’Efisio tra chi ha bisogno”, ecco come hanno onorato il santo i volontari di Amici della Strada

Festeggiare Sant'Efisio aiutando chi ha bisogno: ecco come hanno onorato il santo i volontari di Amici della Strada.
Mentre le strade si riempivano di colori, costumi tradizionali e fedeli in festa per la storica processione di Sant’Efisio, un gruppo di volontari ha scelto una celebrazione diversa, silenziosa ma profondamente significativa. Sono gli Amici della Strada Sardegna, insieme ai Volontari di Strada della Caritas dell’Arcidiocesi di Cagliari, che ieri hanno dedicato la giornata alle persone più fragili.
“Nella giornata della festa abbiamo preferito andare incontro a chi non può permettersi neppure un bicchiere d’acqua fresca. Questa è stata la nostra forma di devozione”, ha spiegato Roberto Carrus, presidente dell’associazione Amici della Strada Sardegna. Le segnalazioni ricevute da cittadini e operatori sociali hanno permesso ai volontari di raggiungere diverse famiglie in gravi difficoltà economiche, alcune senza i servizi essenziali e con numerosi figli a carico.
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Nel pomeriggio, un altro gesto simbolico: un vassoio di dolci è stato consegnato in una casa protetta a Quartucciu, portando un momento di dolcezza e compagnia a chi vive condizioni di solitudine e fragilità. Più tardi, nella notte, è stato consegnato un paio di scarpe a un clochard che camminava scalzo per le strade della città. “Condividere il poco che si ha è il gesto più potente. In fondo, siamo convinti che Sant’Efisio avrebbe approvato questa scelta: portare conforto dove ce n’è più bisogno”, ha aggiunto Carrus.
La giornata si è conclusa senza clamore, ma con la consapevolezza che anche un piccolo gesto può cambiare la giornata – o la vita – di chi ha meno. Una festa diversa, fatta di solidarietà, ascolto e presenza concreta. “Ringraziamo chi ci aiuta a segnalare queste situazioni invisibili. Sono proprio queste voci che ci permettono di intervenire dove i problemi sono più gravi”, ha sottolineato Carrus. Una missione che continua, silenziosa e quotidiana, nei vicoli delle città e nelle periferie dimenticate.

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