È un Diego Lopez rilassato e raggiante quello che siede in conferenza stampa di presentazione della sfida tra il Cagliari e la Sampdoria. Dopo il disastro col Pordenone, a Bologna ha recuperato lo spirito della sua  squadra, andando quasi a cogliere l’intera posta in palio. Domani alla Sardegna Arena (ore 18.00, diretta Sky Supercalcio HD e Sky Calcio 1), i rossoblù avranno come obiettivo quello di recuperare i punti persi domenica scorsa.

«Vogliamo continuare a crescere, lavorando sui dettagli» ha dichiarato il tecnico uruguayano, specificando che la Sampdoria «è una formazione che ha qualità e fisicità. Viene da risultati non buoni e dunque vorrà rifarsi. Sarà una battaglia, una gara dura per tutte e due le squadre, con la consapevolezza da parte nostra che possiamo batterli». A differenza dei problemi riscontrati ad inizio settimana, ora la situazione pare migliorata: Rafael ha recuperato e sarà tra i pali, con Cragno che siederà in panchina e potrà proseguire con calma la sua riabilitazione; Marco Sau ha ripreso ad allenarsi coi compagni così come Fabio Pisacane continua a dare buone indicazioni sulla stabilità del suo fisico.

Sarà il capitano Daniele Dessena il sostituto dello squalificato Niccolò Barella, mentre dalla panchina scalpita Alessandro Deiola: « Mi sta sorprendendo, da mezzala lo sto vedendo molto bene. Mi piace e mi sta mettendo in difficoltà ». Molto probabile dunque che il sangavinese diventi un’arma in più per il centrocampo cagliaritano, mentre in panchina siederà il giovane Daga come terzo portiere al posto dell’infortunato Crosta.

L’ultima sconfitta casalinga del Cagliari contro la Sampdoria in Serie A risale al novembre 2007 (3-0 il risultato finale), dopo di che sono seguite quattro vittorie (l’ultima lo scorso anno per 2-1 grazie a Melchiorri che approfittò di un liscio del portiere avversario) e tre pareggi. A dirigere la gara ci sarà Fabrizio Pasqua, coadiuvato dagli assistenti Claudio La Rocca di Ercolano e Tarcisio Villa di Rimini, dal quarto ufficiale Federico La Penna di Roma 1, e dagli addetti al VAR Luca Pairetto di Nichelino e Fabiano Preti di Mantova. Il bilancio dei rossoblù col fischietto di Tivoli è decisamente positivo: tre vittorie (contro Cesena, Spezia e Bari) ed un pareggio (a Trapani). Stesso discorso per i blucerchiati che hanno incrociato l’arbitro due volte e per due volte hanno vinto.

PROBABILI FORMAZIONI.

Cagliari (3-5-1-1): Rafael; Romagna, Ceppitelli, Pisacane; Faragò, Ionita, Cigarini, Dessena, Padoin; Joao Pedro; Pavoletti. Allenatore: Lopez

A disposizione: Cragno, Daga, Capuano, Van Der Wiel, Miangue, Deiola, Cossu, Farìas, Sau, Giannetti, Melchiorri

Indisponibili: Andreolli, Rafael, Crosta

Squalificati: Barella

Sampdoria (4-3-1-2): Viviano; Bereszyński, Silvestre, Ferrari, Strinic; Barreto, Torreira, Praet; Ramirez; Quagliarella, Zapata. Allenatore Giampaolo

A disposizione: Puggioni, Tozzo, Andersen, Murru, Sala, Regini, Capezzi, Verre, Djuricic, Caprari, Alvarez, Kownacki

Indisponibili: Linetty

Li chiamano Gli Insuperabili e lo sono davvero: vincono premi nei Campionati di nuoto nazionali e regionali, portano a casa soddisfazioni e medaglie, non saltano allenamenti e hanno un entusiasmo fuori dal comune. Alcuni sono minorenni, altri più grandi ma una cosa li accomuna tutti: la dedizione verso uno sport, il nuoto, che unisce e colora, che dà tanto e che crea unione comunitaria. A novembre scorso, hanno portato a casa ben dieci titoli italiani di categoria, con uno – il più piccino del gruppo, Mattia Branca – che ha brillato in vasca lunga nei 200 mt stile libero. Fortemente voluta dalla Promogest quartese – capitanata ora da Nicola Pau ma per i precedenti vent’anni e fino alla sua dipartita, nel 2023, da Paolo Pettinau –, la squadra di atleti paralimpici è un fiore all’occhiello dell’Isola intera come dimostrazione che la disabilità non è un limite. I ragazzi e le ragazze, seguiti da Simona Bellisai con la collaborazione di Maria Antonietta Demurtas, Elena Carboni e dei masters – nel caso di atleti inseriti nel nuoto ad alto livello – Marina Bellisai e Alberto Pisà, sono dei campioni agonistici, sì, ma anche umani.

Ora conosciamoli uno per uno.

Il più piccolo del gruppo e new entry, ma con successi impareggiabili, è il 16enne autistico Mattia Branca: inserito nei master di alta potenzialità, si allena anche la notte, dividendosi tra bracciate e scuola superiore (frequenta i Geometri). Mattia è Campione Italiano in vasca lunga, in vasca corta, in acque libere… insomma, una forza della natura. Lui è, appunto, seguito in maniera più stretta dalle due Bellisai e da Pisà proprio in virtù del suo altissimo potenziale.

«La passione per lo sport è iniziata quando, da piccolo, guardavo le partite di calcio con mio padre e mio nonno» commenta Mattia, ma è all’età di tre anni che il nuoto inizia a far parte della sua vita: «I miei genitori mi hanno iscritto in piscina e avevo un allenatore solo per me.»

E con gli altri Insuperabili? Be’, un bellissimo rapporto: «Con loro mi diverto e scherzo».

Impegno, amicizie e salute… tutto questo dà lo sport, secondo Mattia, che spiega: «Perché il corpo sta meglio.»

Diversi sono gli stati d’animo dei vari step. «Quando mi alleno sono più rilassato e scherzo, quando provo i tempi per le gare sono in ansia e il giorno della gara mi sento agitato.» Sì, ma l’agitazione non mina il suo talento incredibile: «A Terni a giugno 2023 ho vinto la medaglia d’oro nei 200 stile libero. Poi a Torre Grande, a Oristano, ho vinto il rimo Posto italiano nei 1500 in acque libere… e poi di nuovo a Terni a novembre ho vinto l’oro nei 200 stile e l’argento nei 50 stile e nei 100 stile, tutto per categoria.»

Contento di aver fatto queste gare, è entusiasta e non vede l’ora di farne altre e di vivere i suoi momenti migliori che per lui sono salire sul podio e conoscere amici di altre città.

Orgoglioso papà Alberto, che lo segue in tutti i traguardi e in ogni bracciata.

«Per un genitore ogni piccolo traguardo è una festa,» commenta il papà «per noi genitori di persone speciali è un trionfo, qualcosa di indescrivibile, figuriamoci la vincita di una medaglia a livello nazionale. Credo non ci siano parole.»

Orai, del resto, come spiega Alberto il 16enne fa nuoto da ben 13 anni: «Non potrebbe mai farne a meno.»

Instradare i ragazzi come Mattia verso lo sport è per papà Alberto molto importante. «Sia come valvola di sfogo e, nel caso specifico di Mattia, per il coinvolgimento con le persone normodotate che lo hanno incluso, a partire dai compagni di corsia ai compagni dello spogliatoio fino alle gare. È un continuo fare amicizia e conoscenze con persone come lui e diverse da lui, sia con i compagni di squadra che con i suoi stessi avversari.»

E nella squadra Mattia è integratissimo, non vede l’ora di andare in palestra. L’ingresso negli Insuperabili ha anche migliorato la sua autonomia.

«Ho notato grande accoglienza nei suoi confronti da parte degli allenatori, da parte dei compagni di squadra e da parte degli accompagnatori (genitori, fratelli, sorelle, tutori, etc) degli atleti che hanno coinvolto anche noi genitori e questo naturalmente ha portato a contraccambiare questa accoglienza nei confronti di queste persone e creare il gruppo che siamo» spiega. «Diciamo che siamo ormai una grande famiglia» conclude.