Si sa, scegliere il regalo perfetto è spesso un dramma: specialmente quando teniamo a qualcuno sembra difficile riuscire a trovare qualcosa che possa rendere felice l’altro, senza cadere nella banalità. Partendo dal presupposto che un dono fatto con il cuore andrebbe sempre accettato di buon grado, la tradizione sarda ci viene in aiuto per orientarci a comprare un presente originale, ma allo stesso tempo classico, che possa stupire i nostri cari.

Oggi ci occupiamo dei regali per Lei, questione che spesso mette in crisi fidanzati, amici e parenti, ma a cui l’artigianato sardo potrebbe dare la risposta perfetta. Dai gioielli agli accessori, dagli arredi per la casa, fino ai regali di beneficenza, c’è solo l’imbarazzo della scelta, ma vediamo nel concreto alcuni esempi. Un posto di rilievo nel panorama dell’artigianato sardo spetta sicuramente ai gioielli, per tutti i gusti e dai prezzi svariati: a cominciare dagli amuleti, come il bracciale in cordino verde a cui si può aggiungere su Coccu oppure delle applicazioni in oro, ma non solo. Un pensiero altrettanto bello potrebbe essere il bottone sardo, oggi utilizzato anche come ciondolo, orecchini o incastonato in un anello. A proposito di anelli, è impossibile non menzionare la fede sarda, in filigrana, sia d’oro che d’argento, grande simbolo della tradizione appartenente alla Sardegna e che può assumere forme diverse, mantenendo sempre la sua eleganza. Se proprio volete osare, scegliete la fede di Fonni, altrimenti detta “Sa loriha e conca”: lascerà la vostra lei senza fiato.

La fede sarda

Il bracciale amuleto con il cordoncino verde e gli inserti in oro

Non solo gioielli. Grazie ai giovani artigiani che hanno rivisitato disegni e motivi sardi, si può optare per accessori come portachiavi, borse, portamonete, porta-cellulari e porta-occhiali, tutti rigorosamente tessuti al telaio con filati colorati e inserti di broccato, pelle e cuoio. Se ancora non avete trovato ciò che stavate cercando, un ulteriore suggerimento potrebbe essere quello legato al mondo e alle fantasie delle pavoncelle. Per chi non lo sapesse, la pavoncella è simbolo sardo di fertilità, che risale all’epoca bizantina: compare in gioielli, utili per la casa come piatti e vasi, copriletti, beauty case e bottiglie decorate a mano con il sughero.

Charm con pavoncella

Porta-documenti con pavoncelle ricamate

Infine, anche presso i mercatini natalizi, è possibile trovare delle associazioni che espongono prodotti e pensieri handmade e che si impegnano a devolvere il ricavato in beneficenza, una buona occasione per fare un regalo… due volte!

Un dramma che si è trasformato in un doppio dolore. A distanza di 4 mesi dall’incidente sulla Statale 466, tra Serdiana e Ussana, che era costato la vita a Mirko Farris, 37 anni, di Quartu, è morto anche il conducente della moto, Roberto Sirigu, suo coetaneo e concittadino.

Era l’alba del 19 aprile quando la moto guidata da Sirigu si è schiantata contro un cartello stradale. L’impatto, violentissimo, non ha lasciato scampo a Farris, sbalzato a diversi metri di distanza e morto sul colpo. Il conducente, invece, era stato trasportato in codice rosso all’ospedale Brotzu di Cagliari.

Dai primi accertamenti, la Procura di Cagliari aveva disposto esami tossicologici immediati, che avevano evidenziato un tasso alcolemico di 1,87 grammi per litro, oltre tre volte il limite consentito. Per questo motivo, il 39enne era stato denunciato per omicidio stradale aggravato dalla guida in stato di ebbrezza.

Dopo il ricovero, Sirigu era stato dimesso e aveva fatto ritorno a casa, dove sembrava essersi ripreso fisicamente, pur portando addosso il peso del dramma. Ma nelle scorse ore è arrivata la notizia della sua morte improvvisa. Sul corpo – riferiscono fonti investigative – non sarebbero stati trovati segni di violenza, escludendo al momento l’intervento di terzi.