Un luogo di educazione alla libertà ideato da una studentessa per i detenuti del carcere minorile di Quartucciu
“Da le celle alle stelle” è un progetto di autocostruzione di uno spazio all’aperto per gli incontri tra i detenuti dell’Istituto Penale Minorile di Quartucciu e i loro familiari. La speranza è che i momenti liberi siano resi più lieti
“Da le celle alle stelle” è un progetto di autocostruzione di uno spazio all’aperto per gli incontri tra i detenuti dell’Istituto Penale Minorile di Quartucciu e i loro familiari. La speranza è che i momenti liberi siano resi più lieti da spazi costruiti su misura per le loro esigenze.
Inoltre, poiché il progetto sarà realizzato anche con le loro mani, saranno incrementati sia il senso di appartenenza che la voglia di prendersi cura di qualcosa di proprio. I rapporti familiari sono considerati di vitale importanza dall’Ordinamento penitenziario. Per tutta la durata del processo, i detenuti saranno supportati e aiutati dai volontari di Artefacendo, associazione culturale no profit nata a Cagliari nel 2017 con lo scopo di ricreare il legame che esiste tra l’idea e l’azione. Sarà stimolato anche lo spirito di collaborazione tra detenuti, tra volontari e tra detenuti e volontari.
È Alice Salimbeni, studentessa di Architettura e co-fondatrice di Artefacendo, a voler dar vita, per la sua tesi di laurea, a tutto questo. Con l’aiuto della professoressa Barbara Cadeddu – che definisce sua guida in questo percorso difficile –, si è messa all’opera.
«La creazione di ambienti adeguati, simili a quelli non carcerari, contribuisce a far mantenere ai giovani detenuti il contatto con il mondo esterno, e allevia l’esperienza della reclusione che anche i parenti affrontano recandosi periodicamente nella struttura per i colloqui programmati» spiega l’ideatrice del progetto.
Nella pagina Facebook “Da le celle alle stelle: uno spazio auto costruito al carcere minorile” si troveranno tutti gli eventi a cui si potrà aderire per contribuire alla raccolta fondi per l’acquisto del materiale. Per chi fosse impossibilitato a partecipare agli eventi ma volesse comunque dare un contributo, è disponibile un IBAN.
Per prima cosa, ci sarà una rassegna musicale (Dai diamanti non nasce niente) che finirà con un concerto finale (il 10 dicembre).
Il progetto tiene conto dell’analisi delle dinamiche relazionali che coinvolgono i detenuti. «Più nel dettaglio, considerando che negli aspetti riabilitativi della pena si ritiene che il mantenimento degli affetti sia fondamentale, assume particolare importanza il momento nel quale i ristretti incontrano i propri cari» continua Alice Salimbeni.
© RIPRODUZIONE RISERVATA