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Sardiska – Hacking Ikea: i mobili Ikea reinventati in chiave sarda da un progetto dello IED di Cagliari (FOTO)

Articolo di Carla Cossu.

Rivisitare i prodotti Ikea in chiave sarda. Nasce da questo proposito “Sardiska – Hacking Ikea”, la collezione sperimentale frutto della collaborazione tra gli studenti dello IED, l’Istituto Europeo di design di Cagliari e la nota catena svedese. Le creazioni, presentate al pubblico il 24 novembre, saranno in mostra fino al 2 dicembre presso il punto vendita Ikea di viale Marconi.

I giovani designer hanno lavorato direttamente sulle linee semplici e essenziali che caratterizzano i mobili Ikea, arricchendoli con i motivi tipici della tradizione artigianale sarda. È nata così ad esempio “Boes”, la linea di cuscini e tende creata da Enrica Concas, che ripropone sui tessuti le forme arcaiche delle maschere del Carnevale di Ottana, o “Mèsa”, la proposta di Anna Laura Caboni e Alessandro Serri, che hanno voluto, come spiega lo stesso Serri, «accostare al legno chiaro dei tavoli i colori che più richiamano l’identità sarda: il rosso dei costumi tradizionali, il turchese del mare isolano e il marrone scuro tipico delle cassepanche nostrane». E poi ancora i motivi dei tappeti applicati su una moderna madia da Giovanni Luca Lai e Alessio Mua, o gli stilemi dell’artigianato locale che reinventano una credenza, nel progetto di Isabella Freire Moi e Roberta Uras.

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Elementi arcaici e contemporanei, locali e globali, possono dunque essere visti come due facce della stessa medaglia, come dimostrano anche le tecniche di realizzazione di questi mobili e complementi d’arredo. Se infatti le fantasie decorative rimandano alle radici del passato, decisamente moderne sono le tecniche di realizzazione: è stata una stampante 3D a modellare le maniglie a forma di pavoncella di alcuni di questi mobili, mentre le incisioni tipiche delle cassapanche sarde sono state realizzate grazie a una laser cutter, capace di tagliare e incidere il materiale. Innovazione dunque da un lato, ma senza mettere da parte il patrimonio di competenze e abilità degli artigiani locali: i motivi su tende e cuscini sono infatti stati ricamati a mano da tessitrici sarde. Inoltre, uno sguardo attento è stato dedicato anche alle scelte del consumatore: sarà infatti quest’ultimo che potrà modificare alcune componenti, preferendo ad esempio, alle maniglie a forma di colombella, quelle ispirate agli occhi dei Giganti di Mont’e Prama o ai bottoni sardi.

«La speranza è che quest’esperienza venga portata avanti e approfondita», afferma Annalisa Cocco, docente e coordinatrice del progetto. «Il nostro proposito era di creare un qualcosa che valorizzasse da un lato l’iconografia sarda, ma potesse essere anche essere capito, visto e utilizzato in tutto il mondo». Dopo il 2 dicembre, al termine dell’esposizione in viale Marconi, la collezione tornerà nella sede dello IED di Villa Satta e parteciperà in seguito al Salone del Mobile. L’ultima tappa sarà poi la messa all’asta: le creazioni saranno cedute al miglior offerente e il ricavato della vendita verrà devoluto in beneficenza.

Foto Luciana Marcis.

 

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