È stato un weekend nero, quello appena trascorso, per le squadre sarde di Serie C. Al termine di due partite-beffa, Olbia e Arzachena sono andate infatti incontro a brucianti sconfitte, giunte, per entrambe le compagini, dopo un illusorio vantaggio iniziale.

I ragazzi di Bernardo Mereu, ora sesti in classifica, si sono dovuti inchinare alla capolista Livorno, che ha risposto, con le reti di Valiani e Ponce, al gol del centrale gallurese Leverbe.

Bernardo Mereu e Mauro Giorico, allenatori di Olbia e Arzachena

«Abbiamo fornito una ottima prestazione contro una formazione di grande qualità che non a caso guida il campionato – ha commentato, a fine match, l’allenatore dei galluresi -. Dispiace per il risultato ma posso dire che avremmo meritato il pari».

L’amarezza di Mereu assomiglia tanto a quella del collega Mauro Giorico, che, nel post-gara, ha sfogato la sua comprensibile delusione montando una vivace polemica contro l’arbitro Annaloro, reo, a suo modo di vedere, di aver accordato alla Lucchese, capace di uscire dal Nespoli con in tasca un preziosissimo 2-1, un generoso rigore sul punteggio di 1-0 per l’Arzachena.

«In ogni caso – ha poi cambiato registro il tecnico dei biancoverdi – dobbiamo guardare avanti. Adesso, c’è da pensare alla Pistoiese e a chiudere il girone d’andata a distanza di sicurezza dalla zona retrocessione».

E a proposito di zona retrocessione, nel girone G della Serie D, la coda della classifica continua a parlare sardo. L’ultima posizione, infatti, è sempre appannaggio del San Teodoro, battuto dall’Albalonga per 5-1, il medesimo risultato con cui il Rieti ha liquidato la pericolante Nuorese.

Appena sopra i viola, penultimo posto per il Lanusei, che insegue, rispettivamente a tre, quattro, cinque e sette punti di distanza, la stessa Nuorese, il Tortolì, perfetto ieri nel match vinto per 3-0 contro l’Anzio, il Budoni e il Latte Dolce.

In Eccellenza, diversamente, la classifica continua a premiare lo Stintino, primo, come nei gironi A e B di Promozione, San Marco Assemini, Fonni e Ilvamaddalena.

Nei cinque raggruppamenti in cui è suddiviso il campionato di Prima Categoria, invece, a fare da battistrada sono Sadali, Lib. Barumini, C. R. Arborea, Pozzomaggiore e Corrasi Junior.

Nel cuore di Silius, un piccolo paese immerso nel paesaggio montano del Gerrei, è nata un’opera d’arte che racconta una storia fatta di fatica, coraggio e trasformazione. Il murale realizzato dall’artista Patta è molto più di una semplice decorazione urbana: è un tributo potente e suggestivo alla memoria dei minatori che per decenni hanno costituito l’anima economica e sociale di questa comunità.

Dal dopoguerra fino ai primi anni 2000, la vita a Silius era profondamente intrecciata con l’attività estrattiva: la fluorite, minerale prezioso per l’industria, veniva scavata dalle viscere della terra da uomini che ogni giorno lasciavano le loro campagne per calarsi nel buio delle miniere. Ed è proprio questo passaggio — da una vita all’aria aperta a una realtà sotterranea — che Patta ha scelto di raccontare attraverso un linguaggio visivo intenso e simbolico.

Il protagonista del murale è un minatore, ritratto nel momento in cui si avventura in una nuova dimensione. La sua unica fonte di luce è la lampada a carburo, che illumina appena il percorso davanti a lui. Intorno, sospesi nell’aria, fluttuano venti minerali: non solo a evocare l’essenza dell’ambiente minerario, ma anche come omaggio ai venti uomini che hanno perso la vita nelle gallerie di Silius. Ogni minerale è una presenza simbolica, fragile e quasi onirica, a testimonianza del rischio costante e dell’instabilità vissuta da questi lavoratori.

Eppure, nonostante la durezza del tema, l’opera non è cupa. Il minatore non appare schiacciato dal peso della miniera, ma al contrario, sembra animato da una curiosità quasi infantile. L’ambiente che lo circonda, sebbene incerto, è anche magico: un nuovo mondo da scoprire, dove il buio non è solo paura, ma anche mistero e possibilità.

Realizzare il murale è stato possibile grazie all’impegno dell’Associazione Minatori a Memoria del Gerrei e al Comune di Silius, con il prezioso supporto di tutta la comunità. Un gesto collettivo che dimostra quanto il passato di un luogo possa ancora essere presente, vivo, e degno di essere raccontato.