Abbandonate i pregiudizi che vi fanno dire di no al Grande Fratello tradizionale o VIP. Questa volta ad essere seguiti 24 ore su 24 dalle telecamere ficcanaso sono dei morbidi gattini.

Il Grande Fratello dei gatti, o Kattarshians, è un progetto portato avanti dalla Società Islanda per la protezione dei gatti, approvata dalle Autorità dedicate alla tutela degli animali, per sponsorizzare l’adozione dei gatti rimasti orfani. La loro permanenza nella “casa” non dura a lungo, giusto il tempo per trovar loro una famiglia che, seguendo la diretta sul canale Youtube , possono conoscere a distanza i loro futuri amici a quattro zampe. Quella di Kattarshians, è una vera e propria casa, con tanto di arredi a misura di gatto che viene pulita e gestita dai dipendenti e dai volontari della Società, i quali trascorrono anche del tempo con i loro ospiti pelosi.

Non vi resta quindi che fare come gli islandesi, che hanno da subito apprezzato l’idea, e andare a curiosare nella tv dei gatti ed eleggere il vostro micio preferito fra quelli “in diretta”. Le dirette sono disponibili anche all’indirizzo: http://kattarshians.tv/#

A Cagliari, nel quartiere Villanova, sorge la Basilica di San Saturnino.

È la chiesa più antica di tutta la Sardegna, dedicata appunto a San Saturnino, giovane martire e patrono della città, la cui leggenda aleggia ancora tra le sue mura di pietra chiara.

Sotto il suo pavimento e tutt’intorno si estende una necropoli paleocristiana, un mosaico di sepolture e memorie che arriva fino alla chiesa di San Lucifero, raccontando secoli di devozione e di vita silenziosa sotto terra.

Le sue origini affondano nel VI secolo, quando il diacono Ferrando la descrisse come un santuario “fuori città”, circondato dal silenzio e dal vento del colle. La tradizione vuole che sia sorta sul sepolcro di Saturnino, ucciso nel 304 d.C. durante le persecuzioni di Diocleziano. Molti secoli dopo, nel 1089, la chiesa passò ai monaci benedettini di San Vittore di Marsiglia, che le diedero il volto romanico che oggi possiamo ancora intuire: archi sobri, linee provenzali e una solennità senza ornamenti.

La storia, però, non è stata gentile con lei. Subì danni durante l’assedio aragonese del 1324, e molti dei suoi elementi architettonici vennero smontati e riutilizzati altrove, come reliquie di pietra. Poi, dopo i bombardamenti del 1943, la basilica trovò nuova vita grazie ai restauri del dopoguerra e ai lavori condotti tra 1978 e 1996, che misero in luce il suo cuore più antico: il vano cupolato, dove la luce filtra come un soffio divino.

Riaperta al culto nel 2004, oggi la basilica accoglie visitatori e studiosi con la sua pianta a croce greca, la cupola centrale e l’abside semicircolare. Tutto intorno, l’area recintata della necropoli continua a rivelare segreti sepolti, pezzi di storia che lentamente riaffiorano.

Chiesa di San Saturnino, Cagliari PH Vistanet

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