Il Cagliari si prende con forza tre punti dalla “Dacia Arena” di Udine battendo i padroni di casa per 1-0. Il gol di Joao Pedro nel secondo tempo basta e avanza per venire a capo di una Udinese molto modesta ed incapace di recuperare lo svantaggio davanti alla perfezione tattica dei rossoblù. Diego Lopez può esser felice e soddisfatto di una squadra che gioca bene, reagisce con dovizia in difesa e sa avvicinarsi pericolosamente in area avversaria, pur fallendo diverse occasioni d’oro con Leonardo Pavoletti e Diego Farìas. Ora il Cagliari ha 15 punti in classifica e si trova al dodicesimo posto.

CRONACA.
Lopez cambia un po’ le sue pedine e, a sorpresa, presenta Joao Pedro al fianco di Pavoletti in attacco. Primo pallone gestito dall’Udinese con un angolo guadagnato ma nulla più visto che soprattutto Andreolli spazza via ogni possibile pericolo. Due filtranti di Cigarini non vengono colti da Pedro e Pavoletti, su un calcio di punizione dalla destra Ionita si trova in perfetta posizione per battere a rete ma aggancia male e tira fuori. Al 8′ Barak impegna Rafael con un gran parata, sulla ribattuta Maxi Lopez colpisce a porta vuota ma riesce a fallire il vantaggio. A seguire è il Cagliari a sfiorare la marcatura con un colpo di testa di Pavoletti che non riesce a indirizzare in rete un preciso cross di Faragò. Ancora una volta l’Udinese fa un grave errore sotto porta con Jankto, a seguire Ceppitelli rischia l’autogol nel tentativo di marcare Maxi Lopez.  Al 25′ Faragò offre un nuovo spunto in area, Ionita affida il tiro a Pavoletti che impegna Bizzarri alla respinta bassa; la gara si fossilizza a centrocampo dove nessuna delle due formazioni riesce a superare l’altra, tanto gioco ma poche idee. Parata reattiva di Rafael su Perica, il VAR ravvisa la posizione di fuorigioco della punta bianconera mentre Bizzarri salva su un tiro in diagonale di Faragò sul quale Joao Pedro manca il tap-in vincente. Ancora Bizzarri a fare il miracolo su una girata di Pavoletti dalla lunetta dell’area dopo una splendida discesa di Barella, Faragò viene anticipato nel momento migliore da Jankto davanti ad una palla vagante. Il primo tempo si chiude sullo 0-0 dopo neanche un minuto di recupero.

La seconda frazione ricomincia esattamente come si era conclusa la prima, col Cagliari che comanda le operazioni in campo anche se un piccolo errore a centrocampo deve essere risolto da Andreolli che spazza via un tiro di Balic. La risposta rossoblù arriva dal piede di Joao Pedro, colto in fuorigioco dopo una mezza rovesciata che Bizzarri aveva bloccato con tempismo. Una punizione velenosa di De Paul attraversa tutta l’area cagliaritana ma non trova alcun tocco decisivo, al 55′ il Cagliari sblocca la partita: cross in mezzo all’area di Barella, i difensori bianconeri non si accordano su chi debba prendere la palla e non si accorgono dell’inserimento furtivo di Joao Pedro che salta il portiere con un pallonetto di testa. Destro sbilenco al volo di De Paul, Rafael risponde prontissimo su Perica con una respinta in calcio d’angolo e si supera un minuto dopo a tu per tu su Jankto. Faragò salva su una incursione di Samir, deviata la conclusione di Cigarini dai trenta metri. Palleggia molto bene la squadra di Lopez, offre spunti pregevoli anche se manca il passaggio finale che possa concedere la chiusura della gara. Una uscita scriteriata di Rafael rischia di provocare il pareggio ma c’è Andreolli a sbrogliare la matassa, il brasiliano si rifà su un destro lento di Barak. Dentro Farìas per Pavoletti e Dessena per Cigarini, al 84′ Rafael deve uscire a valanga per bloccare su Lasagna. Bizzarri tiene a galla l’Udinese con una smanacciata sul destro potente di Farìas,  Andreolli non inquadra la porta sugli sviluppi di un calcio d’angolo. Destro alto di Danilo dal limite, un contatto tra Bajic e Ceppitelli rimane dubbio ma il VAR non assegna il rigore. Il VAR interviene invece su un intervento fuori area di Bizzarri che atterra Faragò e costringe il portiere ad andare anzitempo negli spogliatoi per il cartellino rosso che Manganiello gli sventola davanti. La gara termina dopo ben 10 minuti di recupero: il Cagliari vince 1-0.

TABELLINO.

Udinese: Bizzarri; Widmer, Danilo, Angella, Samir; De Paul (al 77′ Bajic), Barak, Balic (al 68′ Fofana), Jankto; Maxi Lopez (al 64′ Lasagna), Perica. All. Luigi Delneri

Cagliari: Rafael (7); Romagna (7), Ceppitelli (6.5), Andreolli (7); Faragò (7), Ionita (6.5), Cigarini (6.5) (al 83′ Dessena sv), Barella (7), Padoin (7); Joao Pedro (7) (al 90′ Giannetti sv), Pavoletti (6) (al 75′ Farìas sv). All. Diego Lopez (7)

Arbitro: Gianluca Manganiello di Pinerolo. Assistenti: Salvatore Longo e Emanuele Prenna

Gol: Joao Pedro (55′)

Ammoniti: Angella (12′)

Note: recupero 0′ e 10′. Bizzari è stato espulso al 98′ per fallo fuori area su Faragò

È Geppi Cucciari a prendersi la scena durante la cerimonia di presentazione dei David di Donatello al Quirinale, con uno dei suoi interventi più brillanti e taglienti. Con il suo stile inconfondibile, la comica e conduttrice ha rivolto un’ironica dichiarazione di “solidarietà” al ministro della Cultura Alessandro Giuli, protagonista di discorsi spesso definiti da molti come eccessivamente solenni.

«Ministro, voglio portarle la mia solidarietà — ha detto Cucciari con tono serio e pungente — perché molti sottolineano eccessivamente la sua potente retorica, il suo eloquio forbito, la parola che squadra da ogni lato l’animo nostro informe. In realtà sono sempre interventi cristallini: lei è l’unico ministro i cui interventi possono essere addirittura ascoltati al contrario, come un disco dei Black Sabbath, e a volte migliorano».

Una battuta che ha strappato risate e applausi anche nel solenne contesto del Quirinale, a conferma della capacità di Geppi Cucciari di mescolare cultura pop, ironia e intelligenza anche nei palcoscenici più istituzionali. A prendere la parola subito dopo è stato proprio il ministro Giuli, che ha raccolto lo scherzo e replicato con sportività: «Un saluto a Geppi, che al contrario potrei chiamare anche ‘Ippeg’, senza fraintendimenti». Pronta e divertita la risposta della comica: «Rimaniamo così, amici», prima di lasciare il palco all’intervento ufficiale.

Ancora una volta, Cucciari si conferma una delle voci più lucide e irriverenti della scena italiana, capace di far sorridere e riflettere anche nelle cornici più formali.