Il Cagliari raccoglie la seconda vittoria consecutiva alla Sardegna Arena battendo il Verona per 2-1 e inguaiando l’allenatore avversario, Fabio Pecchia. Decisivi i gol (di ginocchio) di Luca Ceppitelli e di Paolo Faragò, dopo che i rossoblù avevano dominato in lungo e in largo la gara, fallendo anche un rigore e diverse occasioni da rete con Pavoletti, Joao Pedro e Sau. Tre punti che allontanano in maniera importante la terz’ultima piazza e danno un po’ di serenità visti gli affanni degli ultimi tempi.

CRONACA.
Lopez conferma la difesa a tre grazie al recupero in panchina di Pisacane, nell’undici iniziale manca Joao Pedro per far posto a Ionita. Calcio d’inizio a favore del Cagliari, palla che si perde mestamente sul fondo dopo un passaggio errato di Barella per Pavoletti. Un errore di Hertaux rischia di agevolare Sau, il portiere gialloblù Nicolas sbroglia scaraventando in fallo laterale il pallone. Ritmi molto bassi, le due formazioni sono contratte e sbagliano facilmente la manovra. A sorpresa, al 5′ il Verona va in vantaggio: sugli sviluppi di un calcio d’angolo, il cross di Cerci è incornato da Zuculini che supera Rafael e sigla l’1-0. La reazione del Cagliari si fa sentire quasi subito, Pavoletti di testa impegna Nicolas alla grande parata. Al 9′ l’arbitro Guida fischia un calcio di rigore a favore dei rossoblù per atterramento di Caracciolo ai danni di Sau: dal dischetto si porta Cigarini, il tiro è centrale e Nicolas può salvare la propria porta dal possibile pareggio avversario. Continuano a spingere i cagliaritani con Faragò e Barella sulle fasce, Sau col destro non impensierisce Nicolas nonostante la buona giocata. Rafael blocca di piede lo slancio di Fares, Cigarini tira di potenza dalla distanza ma non inquadra la porta. Attimi di confusione nell’assalto del Cagliari alla porta ospite, al 26′ Nicolas respinge di prima intenzione sul piattone di Pavoletti da media distanza ma non può far nulla sul calcio d’angolo successivo dove la palla carambola sul ginocchio di Ceppitelli e si fionda in porta: il Cagliari pareggia sull’1-1. Spizza debolmente Pavoletti verso la porta, Sau raccoglie una splendida palla in velocità e con il diagonale costringe Nicolas al miracolo. Conclusione a lato di Faragò, su una punizione a due vicino all’area il Verona sfiora il gol con Caracciolo di testa ma la palla va sopra la traversa. Il primo tempo si chiude dopo un minuto di recupero sul punteggio di parità.

Il rientro in campo vede le due squadre riprende su un ritmo sempre blando, fatto di tanti lanci lunghi e poco costrutto. Va pure a segnare il Verona al 56′ con Pazzini al termine di una azione in velocità, l’arbitro Guida annulla per un precedente fallo di Fares su Romagna. Dall’altra parte un contatto in area tra Sau e Caracciolo scatena le vibranti proteste di Lopez, che viene invitato dall’arbitro a guadagnare la via degli spogliatoi. Centrale la bordata di Pavoletti dal limite, molto debole invece il destro in area dello stesso attaccante dopo una grandissima azione in solitaria di Barella. Dentro Joao Pedro per Sau, i giocatori del Cagliari reclamano un calcio di rigore per un tocco di mano di un difensore degli ospiti: il VAR valuta come ininfluente il tocco. Tiro a giro basso di Joao Pedro che Nicolas blocca facile, sul fondo il colpo di testa di Pavoletti al 72′. Sbaglia per due volte Joao Pedro dal limite, la partita si fa brutta e di basso livello tra batti e ribatti disordinati. Farìas sostituisce Ionita, la punizione di Cigarini sfiora la traversa mentre il tiro-cross di Barella finisce in mano al portiere avversario. All’85 il Cagliari si porta in vantaggio: errore di Souprayen in disimpegno, Faragò aggancia e spara una bordata che colpisce il palo e si infila in rete. Blande le occasioni per il recupero dei veneti, quindi Farìas fallisce in maniera incredibile un gol fatto, facendosi parare il passaggio a Pavoletti. Finisce per 2-1 dopo quattro minuti di recupero.

TABELLINO.

Cagliari: Rafael (6), Romagna (6.5), Ceppitelli (6.5), Andreolli (6), Faragò (6.5), Cigarini (6) (all’87’ Dessena sv), Barella (6.5), Ionita (6) (al 78′ Farìas sv), Padoin (6.5), Pavoletti (6), Sau (6.5) (al 65′ Joao Pedro 6.5). All. Diego Lopez (6.5)

Verona: Nicolas, Caceres (al 55′ Valoti), Hertaux, Caracciolo, Souprayen; Romulo, Fossati, Zuculini; Fares, Pazzini (all’83’ Zaccagni), Cerci (al 69′ Verde). All. Fabio Pecchia

Arbitro: Andrea Guida di Torre Annunziata. Assistenti: Meli e Colarossi

Gol: Zuculini (6′), Ceppitelli (28′), Faragò (85′)

Ammoniti: Caracciolo (11′), Rafael (45′), Zuculini (49′), Fares (74′), Valoti (79′), Cigarini (87′)

Note: recupero 1′ e 4′. All’ 11′, Cigarini ha fallito un calcio di rigore. Diego Lopez è stato espulso al 58′ per proteste.

Una pagina nuova e carica di speranza si apre per i pazienti affetti da beta-talassemia. All’Arnas Brotzu di Cagliari prende ufficialmente il via il percorso per l’applicazione della terapia genica avanzata, una procedura innovativa destinata a cambiare radicalmente la vita di chi convive con una delle malattie ereditarie del sangue più diffuse e radicate nella storia della Sardegna.

Alla presentazione ufficiale ha partecipato la presidente della Regione, Alessandra Todde, assessore ad interim della Sanità, che ha parlato di “una svolta importante per i pazienti affetti da malattie ereditarie del sangue”. L’ospedale cagliaritano è stato individuato come unico centro regionale accreditato e si colloca tra i primi in Italia a impiegare questa tecnologia d’avanguardia.

“La talassemia ha segnato per decenni la vita di centinaia di persone e delle loro famiglie, imponendo trasfusioni continue e sacrifici quotidiani enormi”, ha ricordato la presidente Todde. “Oggi possiamo dire che per questi pazienti si apre una nuova prospettiva”.

La terapia genica utilizza cellule staminali del paziente, opportunamente modificate, per consentire all’organismo di produrre un’emoglobina funzionante, riducendo fino ad azzerare il ricorso alle trasfusioni. Si tratta di una procedura altamente specialistica, realizzabile solo in centri dotati di competenze multidisciplinari, terapie intensive dedicate, sistemi accreditati per la raccolta e la lavorazione cellulare e personale altamente formato nel trapianto ematopoietico.

“È un fatto politico e sanitario poter dire che questo centro di eccellenza è qui, in Sardegna – ha sottolineato Todde – non solo al servizio dei pazienti sardi, ma aperto anche a chi dal resto d’Italia vorrà curarsi qui”.

La presidente ha poi voluto richiamare le radici di questa eccellenza, costruita nel tempo grazie al lavoro del professor Antonio Cao e di tutti i clinici che hanno reso il Microcitemico un punto di riferimento nazionale e internazionale. “Un patrimonio che non deve andare disperso, ma riconosciuto e rafforzato”, ha affermato.

Il risultato, ha concluso Todde, è frutto di un grande lavoro di squadra e di un impegno multidisciplinare che dimostra come la sanità pubblica, se sostenuta da competenze e investimenti, possa davvero fare la differenza. “Restituire fiducia ai cittadini significa anche raccontare ciò che funziona”.