È l’Arzachena la grande trionfatrice del weekend calcistico sardo. In una domenica sera caratterizzata anche dalla sconfitta del Cagliari a Torino, gli smeraldini si sono resi protagonisti di una splendida vittoria nel derby di Serie C contro l’Olbia. Il 3-0 con cui i biancoverdi hanno sconfitto al Nespoli i bianchi di Bernardo Mereu è un risultato netto che non ammette repliche, un successo frutto dell’indovinata strategia tattica escogitata da mister Mauro Giorico.

«L’obiettivo era bloccarli e ripartire, avevamo preparato così la partita ed è venuto tutto bene», ha spiegato a fine match l’allenatore degli smeraldini, a segno con Sanna, Curcio e con l’ex La Rosa e ora settimi in classifica grazie a un bottino di sedici punti.

Di lunghezze, invece, ne continua ad avere venti l’Olbia, salda al terzo posto nonostante una battuta d’arresto che fa male. «Sono partite che feriscono ma anche esperienza che aiutano a crescere», ha commentato Mereu, che poi ha aggiunto: «Le colpe della sconfitta? Di tutti. La traversa di Ogunseye è stato un episodio che poteva girare a nostro favore ma le analisi vanno fatte su cose concrete».

E cose concrete sono, nel girone G di Serie D, le difficili situazioni di Lanusei e San Teodoro, sconfitte rispettivamente da Budoni (per 3-1) e Latina (per 1-0) e ultime in classifica con appena quattro punti conquistati in nove partite. Due incollature sopra, penultimo posto per il Tortolì, battuto in casa dall’Albalonga per 1-0, il medesimo risultato con cui la Nuorese ha dovuto arrendersi al Trastevere.

In Eccellenza, nonostante il pareggio per 1-1 sul campo dell’Atletico Uri, la domenica, al contrario, è stata positiva per lo Stintino, che pur interrompendo la sua serie di vittorie consecutive, è sempre primo in classifica.

Nel campionato di Promozione, a sorridere, nel fine settimana, sono state invece soprattutto l’Ossese e l’Ilvamaddalena, in testa, per effetto dei successi per 1-0 contro il Porto Rotondo e per 6-2 in trasferta contro il Porto Torres, nel girone B e, nel raggruppamento A, la San Marco Assemini 80, capace di rallentare la corsa della capolista Arbus, sconfitta in nove per 1-0.

1-0 è anche il punteggio con cui, in Prima Categoria, l’Uragano Pirri ha dovuto inchinarsi al Sadali, primo in classifica, come, negli altri giorni del torneo, Lib. Barumini, Monteponi, Santa Giusta, Ittiri, Thiesi, Star Sport e Corrasi Junior.

Nascosto tra i boschi e le distese di asfodeli alle pendici del monte Tamara, nel territorio di Nuxis, il pozzo sacro di Tattinu continua ad affascinare studiosi e visitatori. Un monumento silenzioso e enigmatico, la cui architettura fuori dal comune solleva interrogativi ancora irrisolti: frutto di precise scelte costruttive o custode di segreti che solo future campagne di scavo potranno rivelare?

Foto Nicola Castangia

La prima e più evidente particolarità rispetto ai tradizionali pozzi sacri nuragici è l’apparente assenza di un vestibolo o di altre strutture visibili in superficie. Il percorso verso l’acqua inizia direttamente con una lunga scalinata di 28 gradini, che incide il terreno formando un vuoto rettangolare. Alla base, si apre un vano d’acqua lungo poco più di otto metri e largo appena uno, incorniciato da pareti che accompagnano lo sguardo fino alla camera sotterranea.

Foto Fabrizio Bibi Pinna

La struttura del pozzo è a dir poco insolita: ha una sezione “a bottiglia” e una pianta ellittica, soluzioni raramente documentate nel panorama nuragico. Alta circa cinque metri, la camera è coperta da una volta a tholos, realizzata con blocchi di calcare perfettamente lavorati, integrati da ciottoli accuratamente disposti.

Foto Lucia Corda

A breve distanza, avvolti dal verde del bosco, si trovano i resti di un villaggio nuragico, testimone silenzioso di un passato che ancora parla attraverso la pietra.

Foto Lucia Corda

Si ringrazia per gli scatti Nicola Castangia, Lucia Corda e Bibi Pinna e il portale Sardegna verso l’Unesco.