I gatti più belli e rari allevati in Sardegna sono stati protagonisti di Expopet, l’evento dedicato agli amici a quattro zampe (presente anche il settore dedicato ai cani) svoltosi ieri e oggi alla Fiera campionaria di Cagliari. Diciotto allevatori provenienti da tutta l’Isola hanno fatto conoscere i loro mici, tra loro molti esemplari delle specie meno conosciute: gatto del bengala, scottish, sphynx, persiani, esotici, Main coon, Ragdoll, British shorthair e ragdoll. Ognuno di loro ha caratteristiche che li contraddistinguono e li differenziano l’uno dall’altro, pur avendo in comune l’indole felina. Alla fine della manifestazione sono stati premiati i 5 gatti più belli.

• Gatto del bengala: razza ibrida, nata dall’incrocio tra un gatto leopardo e un gatto domestico. Proviene dallo stesso luogo del gatto leopardo. Nonostante sia noto per avere comportamenti ancora tipici del gatto selvatico, può essere tranquillamente addomesticato come i suoi simili. «È dolcissimo e mansueto – spiega Gianfranco Licheri, unico allevatore di questa specie in Sardegna – Ama stare in spazi aperti come i giardini e per questo motivo è opportuno avere una buona recinzione affinché non scappi via. È indubbiamente tra i più veloci e agili: può fare salti anche di quattro metri. Il suo miagolio è molto forte, a differenza di altri gatti».  Durante la muta è necessario spazzolarlo più spesso, ma non necessita di cure diverse da quelle di un normale gatto. domestico.  Allevamento “Sandalyon”, Quartu Sant’Elena.

• Ragdoll (bambola di pezza): specie sviluppata a metà degli anni Sessanta e originaria degli Stati Uniti. Ha gli occhi azzurri e un manto morbido e setoso. È di grandi dimensioni, con un pelo semi-lungo, un temperamento docile e tranquillo e molto affettuoso. Caratterialmente è simile al cane, in quanto tende a seguire le persone nell’ambiente, obbedire al padrone, essere a proprio agio quando viene accarezzato e può anche essere facilmente addestrato a riportare gli oggetti.

• Canadian Sphynx (Sfinge canadese) : il cosiddetto “gatto nudo”, ossia senza pelo, le cui origini risalgono agli anni Settanta in Canada. Orecchie grandi, occhi grandi e espressivi, a forma di limone. Manto che al tatto risulta vellutato. Varia colorazione, anche tabby. «Ha un carattere allegro, intelligente, sempre in cerca di coccole, affettuoso nei confronti del padrone, amichevole con gli altri animali», spiega Valentina Defraia, allevatrice amatoriale di Quartucciu. Come il ragdoll, anche il canadian sphynx assomiglia caratterialmente al cane.

• Main Coon (Procione del Maine) : razza naturale a pelo semi-lungo, originario del Maine, negli Stati Uniti.  Si è sviluppato negli ultimi 10 anni. Corpo grande e lungo, coda lunga e folta che avvolge intorno a sé quando si raggomitola per dormire. Carattere molto attivo e curioso, abitudinario, ideale per la compagnia. Allevamento: Scameron Cattery , Sinnai.

• Esotico shorthair e persiano: il primo è un incrocio tra il Persiano e l’American Shorthair. Zampe corte e grosse, pelo corto, testa tonda e grossa, naso corto, orecchie piccole e distanti tra loro, coda medio/corta, occhi tondi e sporgenti. Tende a lacrimare e le lacrime assumono un colore arancio. Carattere molto mansueto, abitudinario; il persiano, invece, è un gatto a pelo lungo, originario dell’Asia Minore. Di carattere è più vivace dell’esotico, pur essendo molto mansueto. Allevamenti: Flockcats (Cagliari), Sardinian cats (Macomer), Close to me (Elmas).
• British shorthair (gatto orsetto) : pelo corto, soffice al tatto, accettato in diverse colorazioni. Caratterialmente mansueto ma anche giocoso e indipendente. Ha un istinto da cacciatore di pennuti, roditori e lucertole.
• Scottish fold e Selkirk Rex: Il primo, originario della Scozia, si caratterizza per le orecchie piegate e pelo corto. Carattere socievole e giocoso. Abile cacciatore; il secondo, originario del Montana, Stati Uniti, ha una pelliccia dai tratti ondulati sul dorso. Per questo viene chiamato “gatto barboncino”. Molto tranquillo, affettuoso, paziente, a volte diffidente con gli estranei, ma mai aggressivo.
• Persiano Chinchillà: a differenza di altri persiani, è l’unico che ha occhi verdi e contornati di nero. Carattere socievole e affettuoso, ama la compagnia ed è felice di ricevere attenzioni. Allevamento: Sua maestà (San Sperate).

Ci sono sconfitte che non si dimenticano. Quella dei rossoblù contro il Piacenza al San Paolo di Napoli è una di quelle. Sono passati 24 anni da quel maledetto 15 giugno, ma ancora la sconfitta per tre a uno contro gli emiliani brucia nei ricordi dei tifosi sardi.

La curva A del San Paolo “invasa” dai tifosi del Cagliari

Doveva essere una festa, e invece fu un incubo. Dall’Isola ci fu un vero e proprio esodo di massa: in ventimila decisero di seguire la squadra di Mazzone che conquistò la possibilità di giocarsi la permanenza in Serie A al termine di una rimonta sul Piacenza che ebbe dell’incredibile.

Che gli dei del calcio avrebbero voltato le spalle a Tovalieri e compagni fu chiaro fin dall’arrivo dei tifosi sardi a Napoli. Una vera e propria guerriglia urbana, sassi e bottiglie contro i pullman che trasportavano i sostenitori rossoblù allo stadio da parte degli ultras partenopei, che quel giorno scelsero di schierarsi a fianco dei piacentini dando vita ad una rivalità che dura ancora oggi. Non si trattò soltanto di scontri fra hooligans made in Italy, ma di agguati veri e propri ai danni di famiglie e tifosi pacifici provenienti dalla Sardegna.

I novanta minuti, poi, furono il coltello nella piaga, il sale nelle ferite di quella brutta mattinata. L’incubo della retrocessione diventò realtà. Una sconfitta senza appello, con una buona dose di sfortuna e un Taibi, allora fra i pali del Piacenza, che quel giorno sembrava insuperabile.

La gara terminò tre a uno per il Piacenza. Al vantaggio dopo solo sette minuti del “toro di Sora” Luiso, seguì il raddoppio al 39′ su una sfortunata deviazione di Berretta sulla violenta punizione dell’ex Piovani. Il Cagliari entrò in bambola dopo il due a zero, e due minuti dopo fu il portiere rossoblù Sterchele a tenere accesa la speranza parando un rigore a Valtolina.

Nella ripresa, un boato proveniente dalla curva dei tifosi del Cagliari accompagnò le speranza di rimonta, riaccese dal gol del “Cobra” Tovalieri che riapre la partita. Il Cagliari, anziché trovare le forze per agguantare il pari e aggrapparsi con le unghie alla Serie A, si spegne, stremato dal caldo e dallo sforzo. Il colpo del ko fu ancora di Luiso a pochi minuti dal termine.

Un’immagine dellìesodo dei tifosi alla volta di Napoli

Una giornata da dimenticare ma che nessuno ha dimenticato, e l’immagine di Tovalieri, inginocchiato in lacrime davanti alla curva dei tifosi rossoblù, fu l’emblema di quella triste giornata.

Tovalieri saluta i tifosi del Cagliari fra le lacrime