Sardochino artista di strada: lo puoi trovare in centro a Cagliari, lo riconosci dalla mascherina, nasconde il viso per mantenere sconosciuta la sua identità (PHOTOGALLERY)

Sardochino è un artista di strada, lo puoi trovare in centro a Cagliari, lo riconosci dalla mascherina, nasconde il viso per mantenere sconosciuta la sua identità. Allestisce la sua mini galleria un po’ dove capita, in vari punti della città,
Sardochino è un artista di strada, lo puoi trovare in centro a Cagliari, lo riconosci dalla mascherina, nasconde il viso per mantenere sconosciuta la sua identità.
Allestisce la sua mini galleria un po’ dove capita, in vari punti della città, come per esempio nel Largo Carlo Felice in una nicchia sul muro. Porta sempre sul volto una mascherina, dice di avere dei buoni motivi per nascondere la propria identità, o forse è solo per creare un alone di mistero, alla Banksy, comunque è sicuramente un artista interessante.
Viene dal Nord Africa ha circa trent’anni e vive in Sardegna da più di dieci, giunto qui grazie a uno zio, ha trovato nell’Isola l’amore e la sua fonte d’ispirazione. Le sue opere sono semplici, lineari ma profondamente evocative dell’iconografia sarda, che Sardochino dimostra di conoscere molto bene. Realizza murales, dipinti su tela e piccole sculture in gasbeton, un materiale di riciclo che si utilizza in edilizia, ma duttile, leggero e poroso, facile da lavorare con le sgorbie. Molte sculture riportano in miniatura elementi architettonici di Cagliari come l’elefante della torre o riproducono sculture dell’epoca neolitica come la dea madre. Sardochino si mette all’opera in strada in modo che i passanti possano vedere come lavora.
Hai frequentato una scuola d’arte?
«Sono completamente autodidatta, in tutte le sfide che la vita mi porta a fronteggiare. Ho dalla mia la passione, la dedizione ed una buona dose di faccia tosta».
Hai degli artisti di riferimento?
«Non mi ispiro a nessun artista in particolare, ma giganti come Basquiat, Magritte o Bansky mi affascinano».
I mamuthones, i giganti di Mont’e Prama, ricorrono spesso come soggetti delle sue opere, ma non hanno alcun legame con il bagaglio artistico della sua terra d’origine, l’arte araba, con le sue complesse geometrie e l’assenza della rappresentazione di figure antropomorfe.
Come mai rappresenti così spesso i mamutones?
«Sono figure arcaiche che mi affascinano profondamente, rappresentano la paura esorcizzata: paura che in ogni contesto della vita ci spaventa per proteggerci».
Recentemente hai realizzato un murales del piccolo principe, che si prende cura di una rosa speciale a forma di Sardegna.
Il Piccolo Principe è un personaggio particolare, ti rappresenta?
«La storia del “Petit prince” mi accompagna fin dall’infanzia quando mi immedesimai tantissimo in questo personaggio un po’ eccentrico ed è così che mi sento: un personaggio bizzarro che viene da lontano e si prende cura a suo modo della Sardegna. A parte la chioma bionda mi ci rivedo».
Visto il gradimento del murales del piccolo principe, Sardochino ha deciso di realizzarne una copia a colori su carta, e di donarla a chi avesse voluto prendersene cura. L’ha lasciata in un punto della città al riparo dal vento e dalla pioggia e poi ha organizzato una specie di caccia al tesoro sulla sua pagina Facebook.
Le tele sono realizzate con acrilici e salta agli occhi la netta prevalenza del rosso, che Sardochino utilizza perché secondo lui è il colore che più rappresenta la Sardegna.
Hai creato molte opere, qual è quella a cui sei più legato?
«Quella con il gigante di Mont’e Prama. Raffigura uno dei giganti che si erge a difesa di una bambina ed una donna abusate. I Giganti sono figure misteriose, guerrieri dormienti di pietra che per secoli hanno protetto questa terra, e che recentemente sono riemersi dal silenzio per mostrarsi in tutta la loro potenza. Il dramma dell’abuso purtroppo risale alla notte dei tempi, prima ancora che i Giganti venissero scolpiti nella pietra. Il numero indicato in verde è il numero d’emergenza per segnalare abusi e farsi aiutare, ed ho voluto che fosse chiaro e visibile a chi si trovasse in difficoltà».
Se dopo aver letto questo articolo qualcuno volesse vedere dal vivo i tuoi lavori dove ti può trovare?
«Sono un artista di strada, perciò non ho una “fissa dimora professionale”. Ho una sede “social”, ovvero la mia pagina Facebook SARDOCHINO, nella quale pubblico le mie opere, progetti e novità, attraverso la quale chiunque voglia contattarmi è assolutamente il benvenuto».

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