Cagliari verrà attraversata dall’uomo che cammina: spettacolo teatrale itinerante dal Teatro Massimo alle strade della città

C’è un uomo che ha deciso di percorrere la città di Cagliari per attraversare, con il pubblico al seguito, una varietà di spazi: caseggiati popolari, canyon di periferia, autostrade dimenticate, cavità sotterranee e portuali. È l’uomo che cammina: ideato da Leonardo
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C’è un uomo che ha deciso di percorrere la città di Cagliari per attraversare, con il pubblico al seguito, una varietà di spazi: caseggiati popolari, canyon di periferia, autostrade dimenticate, cavità sotterranee e portuali. È l’uomo che cammina: ideato da Leonardo Delogu e Valerio Sirna avrà il suo punto di avvio al Teatro Massimo di Cagliari. Da lì, l’uomo che cammina, attraverserà la città in 3 ore di tragitto per incantare, stupire, raccontare anche con lo sguardo e un sorriso, il silenzio della città.
Sirna e Delogu hanno ideato un ininterrotto piano sequenza che, difficile da raccontare perché tutto da vivere, passo dopo passo. Spettacolo il loro, che si ricomporrà come in un trittico post-western, un tragitto che diverrà frammento d’una vita che, da domenica, si dispiegherà in un pomeriggio d’autunno qualsiasi ma dall’andamento sospeso. Una sera nella quale la figura di un uomo umbratile e sfuggente, si calerà come in un gioco di apparizioni e di depistaggi narrativi. Chi è costui? Cosa ci fa a Cagliari?
Il pubblico potrà seguire questo personaggio, per adesso misterioso, per poter rispondere anche ai quesiti formulati. In tanti si potranno addentrare, partendo dal Teatro Massimo, tra centro storico e sottobosco urbano. Raggiungere il Colle Tuvixeddu, , Tuvumannu, alternando un paesaggio vivacizzato dal traffico alla quiete che regna ai margini d’una periferia. L’uomo che cammina passerà da aree “lussuose” a sprazzi degradati, supererà sentieri sterrati che sfumeranno in lingue d’asfalto, anche nel quartiere di Is Mirrionis, o ai confini d’uno stagno per specchiarsi nel cielo di Cagliari, magari al tramonto.
Il progetto di Leonardo Delogu e Valerio Sirna, che prende il nome di DOM, in collaborazione con Hélène Gautier e l’associazione Sardegna Sotterranea, indaga la relazione tra corpo e paesaggio, impegnandosi nella trasmissione di peculiari pratiche di abitazione in particolare legate al corpo, allo spazio ed al tempo della creazione artistica.
Gli spettacoli itineranti per strada partiranno da domenica con raduno alle ore 16 al Teatro Massimo in via De Magistris ,12 previa prenotazione al numero verde 800609162. Spettacoli in replica da mercoledì 25 ottobre a domenica 29, tutti i giorni, a partire dalle ore 16.

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In Sardegna c’è una roccia che sembra un enorme teschio: sapete dove si trova?

Una fotografia che sembra uscita da un film fantasy, una spettacolare roccia modellata dal tempo e dal vento: ma dove ci troviamo?
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Una fotografia suggestiva, che sembra uscita da un film fantasy, arriva dal cuore della Gallura e ci ricorda, ancora una volta, quanto la natura sarda sia maestra nel creare opere d’arte senza tempo. A pochi passi da Aggius, nella collina di Monte Longu, si staglia una enorme roccia di granito che, grazie all’azione combinata di vento e millenni, ha assunto una forma sorprendente: quella di un teschio umano.
L’incredibile scatto porta la firma di Graziano Vannini, che è riuscito a catturare con rara sensibilità la potenza simbolica di questo volto di pietra. La formazione si trova nella suggestiva Valle della Luna — nota anche come Piana dei Grandi Sassi — un’area dominata da rocce granitiche modellate nel tempo e da un’atmosfera quasi irreale, che ha reso questo luogo celebre anche come rifugio degli hippie negli anni ’70 e ’80.
Ma Monte Longu non è solo natura scolpita: tra le sue alture si trovano anche i resti archeologici del nuraghe Monti Longu, testimoni dell’antichissima storia dell’isola. Un luogo dove mito, geologia e memoria si intrecciano in un silenzio eterno. Una visita qui significa immergersi in uno scenario lunare, dove ogni roccia racconta una storia e ogni tramonto tinge di mistero le sagome scolpite dal tempo. E chissà quanti altri volti, animali o creature immaginarie si nascondono ancora tra le pieghe granitiche di questa terra antica.

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