L’ascensore che conduce da viale Regina Elena al quartiere di Castello in piazza Palazzo si è bloccato ancora con a bordo undici persone.  L’episodio è avvenuto poco dopo mezzogiorno.

A bordo dell’elevatore tutti turisti stranieri sbarcati oggi in città con le crociere. I Vigili del fuoco e un’ambulanza sono intervenuti tempestivamente per prestare i soccorsi e liberarli. Nessun problema di salute per le persone intrappolate, ma solo tanto caldo dovuto al surriscaldamento del vetro.

I turisti, una volta liberati si sono lamentati dell’accaduto e del fatto che non ci fosse in loco nessuna persona incaricata a queste situazioni di emergenza. Non è la prima volta che gli ascensori di viale Regina Elena si bloccano e sono molto spesso i turisti ad essere vittime. 

«L’ascensore funziona – ha detto uno dei manutentori  che lavora per conto del Comune di Cagliari intervistato da Vistanet – è normale che si blocchi quando si sale in undici persone come in questo caso nonostante non ci sia lo spazio sufficiente. Quando l’ascensore è caldo non è consigliabile salire in così tante persone». «Tra l’altro il problema della mancanza di ossigeno – ha aggiunto – non esiste perché c’è una bocchetta che consente il ricambio dell’aria in qualsiasi caso».

La sinergia tra le forze dell’ordine ha portato a un rapido intervento e a un arresto in flagranza ieri sera a San Gavino Monreale, dove un drammatico episodio di violenza domestica ha richiesto l’immediato intervento dei Carabinieri.

È finito in manette un 31enne di nazionalità tunisina, ospite di un centro di accoglienza e richiedente asilo, con l’accusa di maltrattamenti in famiglia. L’intervento è stato condotto dai Carabinieri della Stazione di San Gavino Monreale, supportati dai colleghi del Radiomobile di Villacidro e della Stazione di Sardara.

L’allarme è scattato in seguito a una richiesta di soccorso giunta alla Centrale Operativa dei Carabinieri, con la segnalazione di una violenta lite in corso da parte di un cittadino. Una volta sul posto, i militari hanno accertato che l’uomo, in palese stato di alterazione alcolica, aveva aggredito la moglie convivente, anch’essa di nazionalità tunisina e, dettaglio ancora più grave, in stato di gravidanza.

L’aggressione è stata di particolare violenza: l’uomo prima ha strappato lo smartphone dalle mani della donna, utilizzandolo poi per colpirla al viso, e successivamente l’ha spinta con forza a terra. La donna è stata immediatamente soccorsa dai Carabinieri e affidata al personale sanitario, che l’ha accompagnata al pronto soccorso per le cure necessarie.

L’aggressore è stato arrestato in flagranza di reato. Dopo le formalità di rito, il 31enne è stato trasferito presso la Casa Circondariale “Ettore Scalas” di Uta, dove attende le determinazioni dell’Autorità Giudiziaria.