Lo sapevate? La patella ferruginea è ad alto rischio di estinzione: in Sardegna ne rimangono ormai pochissimi esemplari
Lo sapevate? La patella ferruginea è ad alto rischio di estinzione: in Sardegna ne rimangono ormai pochissimi esemplari. Negli ultimi anni si è vista la necessità di sensibilizzare la popolazione e i turisti sul rischio di estinzione di questo animale endemico del
Lo sapevate? La patella ferruginea è ad alto rischio di estinzione: in Sardegna ne rimangono ormai pochissimi esemplari.
Negli ultimi anni si è vista la necessità di sensibilizzare la popolazione e i turisti sul rischio di estinzione di questo animale endemico del Mediterraneo e impedirne quindi la raccolta o anche il danneggiamento.
Recentemente l’allarme è stato dato nel Sinis, dove ormai sono stati contati solo 200 esemplari.
Questa specie di patella è la più grande del Mediterraneo: misura fino a dieci centimetri di diametro ed è caratterizzata da un guscio di forma tronco-conica tondeggiante, spesso, solido e segnato da creste squamose con superficie interna bianca. Inoltre è un animale proterandrico, ovvero ha la caratteristica di cambiare sesso durante la sua esistenza: capita quindi che i pescatori, alla ricerca di esche, prelevino gli animali più grandi, tutti di sesso femminile, pregiudicandone così la possibilità di riprodursi.
In Sardegna la Patella ferruginea è ancora presente nella penisola del Sinis (Oristano), sul lato occidentale dell’isola Mal di Ventre e nell’arcipelago di La Maddalena (Olbia-Tempio) negli ambienti maggiormente esposti (a Nord e Ovest) delle isole di Spargi, Razzoli, Budelli e Monaci.
Ne esistono due varietà: la lamarcki e la rouxi. I motivi del declino della presenza di questo invertebrato? Inquinamento, riduzione dell’habitat ideale: il prelievo è illegale e non tutti sanno della sua estrema rarità.
Questo tipo di patella ha una sua importanza nell’equilibrio dell’ecosistema e oggi è protetta a livello internazionale grazie alla Direttiva Habitat, alla Convenzione di Berna e Barcellona. Ecco perché l’appello costante è uno solo: lasciate in pace la patella ferruginea.
© RIPRODUZIONE RISERVATA