Parola d’ordine: fattore umano. Presso lo studio dentistico Arena e Calvino, in piazza Repubblica, 28 a Cagliari il benessere psicologico del paziente è condizione essenziale per la buona riuscita del trattamento odontoiatrico. È l’invenzione rivoluzionaria di due giovani odontoiatri sardi Christian e Gionathan Mulas, fratelli di 23 e 25 anni partiti da Arzachena per Madrid, arrivati agli States e tornati con un inno alla sardità a partire dal nome della propria azienda: Icnodent. Identità e Sardegna anche nel battesimo dell’innovazione odontoiatrica approdata per la prima volta in Italia grazie allo studio di Arena e Calvino che hanno creduto ai due ragazzi sardi e alla loro prodigiosa Icnos.

Se vi dicessero che l’ultimo grande deterrente ad una visita preventiva che può salvare il vostro sorriso, cioè la fobia da dentista, è stato neutralizzato da due giovani sardi non sarebbe forse una di quelle notizie che svoltano la giornata? L’innovazione permessa da Icnos permette una sostanziale distrazione del sistema nervoso attraverso la realtà aumentata. Indossando un supporto visivo costituito da una mascherina il pazienze può visionare, durante la seduta operativa, numerosi contenuti on e off line. Durante il trattamento, grazie agli occhiali interattivi Icnos, potrà leggere un e-book, potrà consultare internet consultare contenuti sportivi o d’informazione.

La filosofia di Icnos, che passa attraverso Arena e Calvino per la prima volta in Italia, concretizza ciò che solo a pochi lustri fa apparteneva alla fantasia cinematografica: ricorrere all’ipnosi per consentire un’alienazione del paziente che gli consenta di non avvertire alcun dolore. Il proposito di chi sceglie Icnos per il proprio studio dentistico è agli antipodi con lo straniamento psicologico ma i risultati di relax psicologico del paziente sono gli stessi con un successo del trattamento garantito. Il paziente, infatti, pur fruendo della navigazione potrà comunicare con il suo dentista attraverso il sistema di espressioni pre impostate che trasmetteranno al curante se c’è bisogno di una pausa, se avverte fastidio o indolenzimento o qualsiasi altra necessità, in qualsiasi momento della seduta.

Arena e Calvino, odontoiatri ufficiali di Cagliari Calcio, Cagliari Dinamo Academy ed altre realtà sportive dell’isola, sperimentano con successo Icnos da un anno e da questo settembre in Italia per la prima volta, nel cuore metropolitano di Cagliari. Investire su Icnos consiste nel credere nel ritorno di due cervelli nella propria terra. Christian e Gionathan Mulas dopo aver vinto il concorso universitario a Madrid attraverso la selezione internazionale di duemila progetti innovativi. I Mulas perfezionano il proprio prototipo a San Francisco e Boston per tornare poi in Sardegna per l’esigenza di portare nella propria terra i frutti maturi del traguardo della tecnologia odontoiatrica.

Il costo del dispositivo Icnos all’utente è di 2000 euro e la sperimentazione copre un campione omogeneo trasversale all’età. Da luglio è sul mercato spagnolo e da questi giorni è acquistabile anche in Italia in cui lo studio Arena e Calvino è stato pioniere di successo.

Cagliari e altre città sarde rischiano di essere sommerse, uno studio internazionale avverte: il mare potrebbe salire più rapidamente del previsto.

Un allarme che non lascia spazio a interpretazioni è stato lanciato da un recente studio pubblicato sulla rivista scientifica “Pnas”, che mette in guardia governi e istituzioni sulla possibilità che molte città costiere italiane, comprese Cagliari e diverse aree della Sardegna, possano finire sommerse dalle acque in tempi più rapidi rispetto a quanto ipotizzato finora.

Il rapporto si concentra sullo scioglimento accelerato dei ghiacci antartici, in particolare della calotta occidentale, il cui collasso potrebbe determinare un innalzamento del livello del mare di oltre tre metri, con conseguenze devastanti per milioni di persone e per interi territori ad alto valore culturale, economico e ambientale. L’Italia, con i suoi ottomila chilometri di costa, risulta tra i paesi più esposti: la piattaforma interattiva Climate Central ha elaborato mappe che mostrano scenari inquietanti, in cui Venezia, Ravenna e il Delta del Po nel Nordest rischiano di sparire, così come vaste porzioni delle coste tirreniche con Pisa, Livorno, Marina di Grosseto, Fiumicino e Ostia, mentre nel Sud le aree più minacciate sono il golfo di Manfredonia in Puglia, Metaponto in Basilicata, la piana di Sibari in Calabria e numerosi tratti del litorale campano, compreso quello domizio tra Castel Volturno e Cuma fino a parti del Cilento. In Sicilia, la città metropolitana di Catania è segnalata tra le zone più vulnerabili. Per la Sardegna lo scenario non è meno preoccupante: oltre al capoluogo Cagliari, risultano a rischio Oristano e la costa sud-orientale, territori che racchiudono non solo aree densamente abitate ma anche siti di grande valore naturalistico e culturale che potrebbero scomparire per sempre.

La perdita di questi luoghi significherebbe cancellare pezzi di storia e di identità, oltre a infliggere danni economici incalcolabili legati al turismo, alla pesca e alle attività produttive costiere. Gli scienziati sottolineano che il livello del mare è già aumentato di diversi centimetri negli ultimi decenni a causa della fusione delle calotte polari, dello scioglimento dei ghiacciai e dell’espansione termica degli oceani, con l’Antartide e la Groenlandia che ogni anno perdono circa 370 miliardi di tonnellate di ghiaccio. Uno studio pubblicato su Nature avverte inoltre che i ghiacci dell’Antartide occidentale si trovano vicini a un punto di collasso irreversibile: basterebbe un aumento della temperatura oceanica di soli due gradi per provocare la fusione completa delle piattaforme di ghiaccio in appena due secoli, innalzando il livello del mare fino a 3,8 metri entro i primi mille anni.

Un simile scenario significherebbe migrazioni di massa, perdita di territori, crisi economiche e culturali senza precedenti. “Bisogna agire prima che sia troppo tardi”, avvertono i ricercatori, sottolineando come la sola strada possibile sia la riduzione drastica delle emissioni di gas serra e il contenimento dell’aumento delle temperature globali. Non si tratta più di scenari lontani nel tempo, ma di una corsa contro il tempo che coinvolge già il presente e che determinerà in modo irreversibile la vita delle generazioni future.