La Terrazza Umberto I del Bastione di Saint Remy, piazza del Carmine, piazza San Giacomo e piazza Carlo Alberto. I quartieri storici di Cagliari, e le loro piazze, torneranno ad animarsi con i mercatini a tema. Il Comune, che a luglio aveva avviato una manifestazione d’interesse, ha accolto le richieste arrivate per quattro spazi.

Il Comitato per la Salvaguardia di Castello di Pierpaolo Manca – come riporta un articolo a firma di Andrea Deidda pubblicato su Sardegna Oggi –  si occuperà della terrazza del Bastione, riaperta da pochi mesi, dedicando lo spazio all’artigianato, collezionismo, arti visive e hobbisti di vario genere. I mercatini saranno aperti nel weekend, a partire dal venerdì e sabato (dalle 18 alle 24), mentre a ottobre e novembre le bancarelle saranno allestite la domenica mattina (dalle 9 alle 14) .

In piazza del Carmine al via “mercanti in piazza”, promosso dai venditori ambulanti dell’associazione Ulaas. Ogni martedì (dalle dieci del mattino a mezzanotte) e giovedì (dalle 10 alle 16), saranno presenti nella piazza stand di antiquariato, giocattoli sardi, libri, modellismo, artigianato, bigiotteria, tessuti, coltelleria, prodotti naturali. La domenica, dalle 7 alle 15, spazio all’associazione “Antiquariando e collezionando Cagliari” con mobili, collezionismo, filatelia, sculture e quadri.

Piazza San Giacomo sarà invece dedicata all’artigianato. Quattordici banchetti dell’associazione “Stradarte” saranno allestiti da settembre a novembre il giovedì e il sabato (dalle 9 alle 13 e dalle 17 alle 20).

Infine piazza Carlo Alberto, dove l’ “Assotziu Consumadoris Sardigna Onlus” allestisce un mercatino dedicato agli hobbisti che esporranno lavori realizzati con materiali poveri e riciclati: a settembre (martedì e giovedì dalle 9 alle 15), a ottobre e novembre negli stessi orari il martedì e venerdì.

«Scusi, chi comanda in casa?»: questa la domanda che il documentarista Rai Luca Pinna rivolse alle donne sarde nel 1965.

«Io e mio marito» risponde la prima intervistata che poi racconta la gestione delle finanze della famiglia, compresa quella dello stipendio del figlio maggiorenne ancora in casa.

Più netta la risposta della seconda intervistata che davanti al focolare domestico acceso replica seccamente: «La moglie comanda, il marito va a lavorare. Porta i soldi a casa e li consegna alla moglie. L’educazione spetta alla mamma. La padrona sono io».