Articolo di Martina Zanata.

Il panorama dell’hip hop cagliaritano è ricco di nuovi talenti e artisti che tentano, con passione e impegno, di farsi strada: tra loro ci sono i Lyrical Dropperz, quattro ragazzi cagliaritani che hanno iniziato il loro percorso musicale 4 anni fa.

Ecco chi sono: Marco Leschio aka “Leschio”, Nicolò Sanna aka “Haste” (in inglese ira, premura, rabbia: tre aspetti principali del suo carattere), Marco Meloni aka “Colpa” (vecchio nome da writer, senza particolare significato se non la dinamicità nei disegni) e, insieme a loro dal 2015, Raffaele Deligia aka “ Dj Skida” (dal sardo: svegliati, imperativo che vuole essere anche un monito per sè stesso!).

Il percorso del gruppo inizia nel 2013, data di nascita della Best One Records, la loro etichetta indipendente che ad oggi conta tra le sue fila una decina di artisti vogliosi di fare musica e confrontarsi tra loro. I video, i siti web, le grafiche ed il merchandising sono totalmente autoprodotti: i quattro musicisti provano e suonano all’interno dello studio che è stato ricavato dal garage di casa di uno di loro.

Nel dicembre 2014 esce il loro primo mixtape “09126 vol I” (09126 è il cap di Cagliari, ndr), contenente per lo più giochi di metrica su basi americane. In occasione dell’Univercity Festival 2015 si aggiunge a loro Skida e da quel momento riescono a guadagnarsi un posto tra gli emergenti sardi, calcando alcuni dei palchi più importanti, quali Mondo Ichnusa, Cityfest, più vari live sia di gruppo che in apertura di altri artisti (uno su tutti il rapper Salmo). Nel 2016 si aggiungono all’etichetta Best One Marco Mereu aka “YoungCruel” e Gabriele Pinna aka “Ares“, per la produzione di “09126 vol II” (uscito a maggio 2017), disco di 18 tracce disponibile in copia fisica, in free download e sulle principali piattaforme social.

In Sardegna, spiegano, è molto difficile muoversi in questo campo, anche solo organizzare un live: proprio per questo Nicolò Sanna ha deciso di mobilitarsi creando la Thunderbooking Agency, nata per aiutare tutti quegli artisti che, da soli, non riescono a destreggiarsi tra le mille cose da fare per riuscire ad organizzare la propria esibizione. L’agenzia è stata creata per supportare e affiancare i musicisti passo passo dalla nascita dell’evento fino al giorno del live.

Quello ora che accomuna i quattro musicisti e che li spinge ad andare avanti e lavorare sodo (tra l’autunno e l’inverno sono previste molte nuove loro uscite) è che la musica possa diventare, per loro, un vero e proprio lavoro per crescere qualitativamente e di livello ed essere più competitivi nel panorama musicale, senza però perdere l’originalità che, fin dall’inizio, li ha contraddistinti. 

Pagina Facebook Lyrical Dropperz

È l’alba del 30 giugno 1409. Le campagne intorno a Sanluri si preparano a scrivere una delle pagine più sanguinose della storia sarda: la battaglia tra l’esercito aragonese di Martino il Giovane, re di Sicilia, e quello del Giudicato d’Arborea guidato da Guglielmo III di Narbona. Uno scontro che cambiò il destino dell’isola e pose fine, nel giro di pochi anni, all’indipendenza dell’ultimo stato sardo.

Ogni due anni, Sanluri celebra la memoria di questo evento con la rievocazione storica di Sa Battalla, un appuntamento che unisce storia, emozione e spettacolo. L’edizione 2025 prevede tre imperdibili appuntamenti:

🔸 28 giugno: Convegno e apertura degli Accampamenti Medievali.
🔸 29 giugno: Rievocazione della Battaglia e assalto al Castello di Sanluri.
🔸 5 luglio: Convegno conclusivo con la partecipazione di Aldo Cazzullo.

Nel giugno del 1409, l’obiettivo della Corona d’Aragona era chiaro: la rapida riconquista della Sardegna. Martino il Giovane sbarcò a Cagliari con un esercito potente e ben equipaggiato. Il suo avversario, Guglielmo III, guidava un esercito numeroso ma eterogeneo e male armato, formato da sardi, genovesi, lombardi e francesi. Dopo aver lasciato Cagliari il 26 giugno, l’armata aragonese si accampò a “Flumara”, nei pressi di Sanluri.

All’alba del 30 giugno, i due eserciti si affrontarono nella località oggi conosciuta come Su Bruncu de Sa Battalla. La battaglia fu dura e cruda. L’esercito arborense fu diviso e in parte annientato: mentre alcuni cercavano rifugio nella fortezza di Sanluri, altri, intrappolati tra il fiume in piena e le colline, furono massacrati nella zona oggi chiamata S’Occidroxiu, “il luogo dell’uccisione”.

La fortezza di Sanluri cadde poco dopo sotto l’assalto degli aragonesi. Furono uccisi centinaia di soldati e civili. Le donne furono ridotte in schiavitù. Il giudice Guglielmo III riuscì a fuggire, ma la sconfitta segnò la fine del sogno d’indipendenza sardo. La resa formale del Giudicato d’Arborea arrivò nel 1420, con la cessione dei diritti sovrani alla Corona d’Aragona.

La leggenda vuole che Martino il Giovane, dopo la vittoria, si sia invaghito della più bella tra le donne fatte prigioniere e si sia chiuso con lei per giorni nel castello. Già debilitato dalla malaria e sfiancato dagli eccessi amorosi, morì appena 25 giorni dopo la battaglia. La leggenda racconta che la giovane, simbolo della vendetta sarda, si aggiri ancora oggi tra le stanze del castello.

La rievocazione di Sa Battalla è molto più di un evento: è un ritorno alle origini, un tuffo nella storia di un popolo fiero e combattivo. Centinaia di figuranti in abiti medievali, cavalieri, armigeri, arcieri e popolani daranno vita a uno spettacolo emozionante.