Incendi in Sardegna: tra gli indagati anche tre minorenni. Avrebbero appiccato il rogo divampato a Domusnovas
Con i tre minori accusati del rogo della scorsa domenica a Domusnovas sono 23 gli indagati dal Servizio Ispettorato Forestale di Iglesias per reato di incendio. Durante la campagna antincendio, contestualmente all’attività di coordinamento svolta dalla Funzione di spegnimento del
canale WhatsApp
Con i tre minori accusati del rogo della scorsa domenica a Domusnovas sono 23 gli indagati dal Servizio Ispettorato Forestale di Iglesias per reato di incendio. Durante la campagna antincendio, contestualmente all’attività di coordinamento svolta dalla Funzione di spegnimento del Corpo forestale sulle operazioni per domare le fiamme con l’impiego di mezzi aerei e di squadre a terra, si attivano immediatamente anche gli agenti forestali del Nucleo investigativo (NIPAF) per le indagini sulle origini e sugli autori dei reati.
Gli agenti della Stazione di Iglesias erano stati impegnati nel rogo scoppiato domenica, dopo le 17, in località Narboni Is Piras, nei pressi della strada provinciale 89 che collega Villamassargia a Domusnovas. Dai primi rilievi eseguiti dagli agenti, il rogo ha interessato stoppie e siepi su una superficie di circa mezzo ettaro. Sul luogo sono arrivati gli stessi uomini del Corpo, i volontari della Protezione civile di Domusnovas (Advad) e di Iglesias (Soccorso Iglesias) e i Vigili del fuoco del distaccamento di Iglesias.
Il Nucleo investigativo della Stazione di Iglesias ha individuato nella zona colpita dalle fiamme tre ragazzi fra i 14 e i 15 anni, già segnalati in prossimità dell’incendio da alcuni agricoltori, e contestato il reato di incendio doloso. Gli inquirenti hanno informato il magistrato di turno del Tribunale dei minori di Cagliari. Ieri è arrivata la convalida dell’arresto.
Ma le fiamme non si fermano: durante la mattinata di ieri il Corpo forestale della Sardegna ha diretto le operazioni di spegnimento e coordinato gli elicotteri del servizio aereo regionale per l’incendio scoppiato a Sadali e tempestivamente domato. Due gli elicotteri regionali inviati per il rogo, di chiara matrice dolosa, sulla macchia mediterranea in località Maria Fenu mentre a terra operava il personale del Corpo forestale.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
La tesi della fisica sarda Michela Sestu rivoluziona la Fisica Subatomica e viene premiata dall’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare

Orgoglio sardo nella fisica teorica: la tesi di dottorato di Michela Sestu dell'Università di Cagliari riceve il premio dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare per la ricerca che cambia lo studio dei neutrini.
canale WhatsApp
L’Universo è attraversato da particelle quasi invisibili, sfuggenti, difficili da catturare anche con gli strumenti più avanzati. Sono i neutrini, spesso definiti “particelle fantasma” per la loro capacità di passare attraverso la materia senza lasciare traccia. Comprenderli è una delle sfide più affascinanti della fisica moderna, e proprio su questo fronte si è distinta Michela Sestu, giovane fisica, vincitrice lo scorso 4 novembre del premio “Milla Baldo Ceolin” dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare per le migliori tesi di laurea in fisica teorica.
La sua ricerca ha messo al centro l’interazione dei neutrini con l’argon, un gas nobile utilizzato in esperimenti avanzati di fisica delle particelle. In particolare, Sestu ha studiato eventi rari chiamati “canali inelastici di corrente neutra”, nei quali i neutrini colpiscono il nucleo degli atomi di argon provocandone una delicata eccitazione. Per prevedere con precisione questi fenomeni, ha perfezionato il cosiddetto modello a shell, integrando dati provenienti da esperimenti con raggi gamma. Il risultato è una descrizione più accurata delle reazioni che coinvolgono l’argon quando viene attraversato dai neutrini.
Queste interazioni non sono solo un esercizio teorico. Sono fondamentali per esperimenti come DarkSide-20k ai Laboratori del Gran Sasso, dedicato alla ricerca della materia oscura, una delle componenti più misteriose dell’Universo. Nei rivelatori, i neutrini producono segnali che potrebbero essere confusi con quelli della materia oscura, costituendo un “rumore di fondo” da riconoscere e sottrarre. Il lavoro di Michela Sestu permette di stimare con maggiore precisione questo contributo, migliorando la capacità di identificare un possibile segnale autentico di materia oscura.
Il formalismo sviluppato non si limita a DarkSide-20k. Rappresenta un ponte teorico utile anche per grandi esperimenti del futuro come DUNE e LEGEND-1000, rendendo la sua ricerca un tassello importante della fisica subatomica contemporanea.
Grazie a questo studio, si aprono prospettive per esplorare con maggiore dettaglio la struttura interna dei nuclei atomici, avanzando verso i grandi enigmi cosmici: cosa sono davvero i neutrini, come si comporta la materia nell’Universo e quale forma assume la materia oscura che invisibilmente lo permea.
© RIPRODUZIONE RISERVATA




