Ieri pomeriggio a Baunei, nella Grotta del Fico, un turista spagnolo di 57 anni, durante una visita guidata alla grotta, ha staccato e portato via una stalattite di 10 centimetri, nascondendola tra gli indumenti.

Le guide, che si sono subito accorte di quanto successo, hanno allertato i carabinieri di Baunei, che a loro volta hanno provveduto ad avvisare i militari della stazione di Dorgali. Questi ultimi, con l’aiuto della Capitaneria di porto, hanno atteso l’arrivo del gommone a noleggio dove si trovava il turista spagnolo con altri tre amici conterranei.

La perquisizione, alla ricerca della stalattite, ha dato esito negativo ma l’uomo, originario di Barcellona, è stato denunciato perchè ritenuto colpevole, a seguito di molte testimonianze, di danneggiamento al patrimonio archeologico, storico e artistico nazionale e per aver deteriorato l’habitat all’interno di un sito protetto. Rischia l’arresto fino a un anno e sei mesi e una multa fino a tremila euro.

Gli amici sono stati denunciati per favoreggiamento. Il danno è difficile da quantificare: le concrezioni calcaree hanno un valore inestimabile. Custodiscono il valore del tempo, la loro crescita è molto lenta: un centimetro cubo ogni mille anni.

In epoca romana, la Sardegna figurava tra i principali territori di estrazione di piombo e argento, seconda solo a regioni come la Spagna e la Bretagna. Questi due minerali rivestivano un ruolo cruciale nell’economia e nell’espansione dell’antica Roma, costituendo risorse strategiche per l’organizzazione della vita civile e militare.

Il piombo veniva utilizzato in diversi settori: era indispensabile per la costruzione delle condotte idriche, per le infrastrutture pubbliche e militari e per la fabbricazione di utensili domestici. L’argento, invece, era essenziale per la monetazione e serviva alla produzione di monete come i sesterzi, largamente diffusi nei territori imperiali.

Grazie alla sua abbondanza di materie prime, la Sardegna era disseminata di giacimenti, soprattutto nelle zone dell’Iglesiente e del Sarrabus. Le stime indicano che, sotto il dominio romano, furono estratte sull’isola circa 600.000 tonnellate di piombo e 1.000 tonnellate di argento, fornendo un apporto significativo alla forza economica e alla stabilità dell’Impero.