Accadde oggi: Martiradonna, il mastino del Cagliari dello Scudetto. Oggi avrebbe compiuto 79 anni
Accadde oggi: Martiradonna, il mastino del Cagliari dello Scudetto. Oggi avrebbe compiuto 79 anni
Accadde oggi: Martiradonna, il mastino del Cagliari dello Scudetto. Oggi avrebbe compiuto 79 anni
Martiradonna era nato a Bari il 28 agosto del 1938, aveva esordito con il Teramo in Serie C nel 1959 e l’anno dopo giocò con la Reggiana da dove transitò nel 1962, per poi passare al Cagliari dove vi rimase
Martiradonna era nato a Bari il 28 agosto del 1938, aveva esordito con il Teramo in Serie C nel 1959 e l’anno dopo giocò con la Reggiana da dove transitò nel 1962, per poi passare al Cagliari dove vi rimase fino al termine della sua carriera.
Fu uno dei grandi protagonisti dello storico Scudetto del Cagliari nel 1969-70. Martiradonna era uno di quei difensori vecchio stampo. Un mastino, arcigno, uno che per superarlo dovevi fare la guerra. I tifosi del Cagliari non dimenticheranno mai quel giocatore che usciva dal campo sempre con la maglia sudata.
Anche la società rossoblù ha voluto ricordarlo oggi con un post nel suo profilo Facebook ufficiale. Se lo è portato via una brutta malattia nel 2011, contro la quale Martiradonna lottò come nelle sue infinite battaglie in campo contro i centravanti avversari.
Lo sapevate? l’attore cagliaritano Amedeo Nazzari recitò con Fellini e Anna Magnani. Interpretò anche Caravaggio
Salvatore Amedeo Carlo Leone Buffa, in arte Amedeo Nazzari, nato a Cagliari il 10 dicembre del 1907 prese il nome di suo nonno per sfondare nel mondo dello spettacolo. Nacque in via Caprera, in una casa che poi fu abbattuta agli inizi degli anni Cinquanta. A Cagliari gli è stata dedicata la piazza davanti al Teatro Lirico, nel Parco della Musica. Lavorò con Lattuada e Fellini.
Sardi famosi: l’attore cagliaritano Amedeo Nazzari, super divo del cinema italiano.
Salvatore Amedeo Carlo Leone Buffa, in arte Amedeo Nazzari, nato a Cagliari il 10 dicembre del 1907 prese il nome di suo nonno per sfondare nel mondo dello spettacolo.
Nacque in via Caprera, in una casa che poi fu abbattuta agli inizi degli anni Cinquanta.
A Cagliari gli è stata dedicata la piazza davanti al Teatro Lirico, nel Parco della Musica.
Suo padre era proprietario di un pastificio (aveva diversi mulini) ed era una persona benestante, sua madre figlia del presidente della corte d’appello di Cagliari. Il piccolo Amedeo ha solo sei anni quando suo padre muore e la madre si trasferisce con lui e le sorelle a Roma.
Dopo il collegio dai salesiani e gli studi di ingegneria, abbandonati prima della laurea, passa al teatro, sua grande passione fin dalle prime recite scolastiche. L’esordio da professionista avviene nel 1927.
Nel 1935 viene notato da Elsa Merlini, che gli offre una parte nel film che sta per girare. Il film, Ginevra degli Almieri, non sarà un successo, e Nazzari tornerà al teatro. Ancora una volta sarà un’attrice, Anna Magnani, a notarlo soprattutto per la prestanza fisica e ad imporlo nel cast di Cavalleria (1936). Ancora un film in divisa sarà nel 1938 il suo secondo successo di pubblico: Luciano Serra pilota, sempre con la regia di Alessandrini. Iniziano a fioccare le offerte e il suo volto è sempre più conosciuto.
Nel 1941 alla Mostra di Venezia vince la futura Coppa Volpi per il film Caravaggio, pittore maledetto.
Sempre in quell’anno il celebre La cena delle beffe lo consacra definitivamente come “divo” del cinema. Il film, diretto da Alessandro Blasetti, è un dramma in costume che si svolge nella Firenze dei Medici.
Lavorerà con Alberto Lattuada e con Anna Magnani come co-protagonista, nel 1957 viene scelto da un Federico Fellini ormai affermato, per recitare in Le notti di Cabiria un ruolo di divo in decadenza.
Sempre nel 1957 Nazzari sposa Irene Genna, attrice italo-greca, da cui un anno più tardi nascerà la figlia Maria Evelina. Dopo oltre vent’anni di successi, nei ’60 arrivano le prime delusioni: la più grande è il ruolo del principe Salina nel Gattopardo di Visconti, proposto a lui, ma che va poi a Burt Lancaster per ottenere finanziamenti da una casa di produzione americana.
In Italia si apre la stagione d’oro della commedia all’italiana, ma salvo qualche sporadica eccezione, Nazzari si rifiuta di interpretare questo tipo di copioni. Nazzari muore a Roma il 7 novembre del 1979.
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