Il calcio estivo lascia spazio a campionato di calcio di Serie A 2017/2018 che questa sera prende il via a Torino, all’Allianz Stadium della Juventus campione d’Italia (ore 18.00, diretta Sky Supercalcio e Premium Calcio). Sul suo cammino il Cagliari di Massimo Rastelli, atteso da una prestazione che sappia cavare qualche punto contro una delle squadre più forti d’Europa.

I rossoblù scenderanno in campo forti del passaggio del turno in Coppa Italia (contro il Palermo) ma anche scossi dal caso Borriello che ha impazzato sui media nei giorni scorsi. La punta campana vuole andar via, non si ritrova più nell’ambiente sardo e men che meno col nuovo staff tecnico allestito in sostegno dell’allenatore. Scattato il mal di pancia, il bomber ha dato mandato al suo agente di esplorare possibile interesse da parte di altre compagini della massima serie. A turbarlo non è, come riferito in alcuni organi di stampa, la scarsa competitività della squadra a causa delle cessioni di Isla e Bruno Alves – tanto che il rinnovo di contratto era stato firmato un mese fa subito dopo quelle dipartite.

Semmai lo turba la condizione fisica ancora lontana dal 100% e un sistema di gioco improntato principalmente sulla trequarti più che sulla sua vena realizzativa. Il tracollo con la decisione di alcuni amici e compagni di squadra (in primis Pisacane) di schierarsi a favore del tecnico Rastelli a seguito del diverbio occorso durante il recente turno di Coppa Italia. A quel punto Borriello ha deciso di preparare le valigie e di salutare la truppa. Giulini e Rastelli, che già gli avevano abbuonato troppi comportamenti da primadonna un anno fa, hanno convenuto di lasciarlo andare per il bene del gruppo.

E così sarà presumibilmente Marco Sau ad interpretare il ruolo di prima punta contro la Juventus, in tandem con Farias. In lizza anche Duje Cop, nei piani la punta di riserva di Borriello e dunque il più propenso ad agire da prima punta. Il resto della squadra invece rimarrà invariata, con Faragò confermato a destra in un battesimo di fuoco che lo vedrà battagliare con Mandzukic sulla fascia. Dal canto suo la Juventus non ride ed anzi è rimasta delusa dalla sconfitta in extremis maturata in Supercoppa contro la Lazio.

È per questo che Allegri ha deciso il ritorno della difesa a 4 e di sacrificare un esterno (in questo caso Cuadrado, dato ormai per partente) in favore di Marchisio, in modo da irrobustire un centrocampo preso a pallate domenica scorsa. Il dubbio sale sulla fascia sinistra dove Mandzukic è favorito su Douglas Costa ma non si escludono decisioni dell’ultim’ora a favore dell’ex Bayern Monaco.

A dirigere l’incontro sarà Fabio Maresca della sezione di Napoli con l’assistenza dei segnalinee Alfonso Marrazzo e Rodolfo Di Vuolo, come quarto uomo Federico La Penna. Alla VAR ci saranno Paolo Valeri e Gianluca Aureliano. Non molto fortunate le due squadre con l’arbitro odierno visto che entrambe hanno perso le proprie gare col suo arbitraggio. Il Cagiari, dal suo canto, non vince a Torino dal 2009 quando fu Allegri a sbancare la Vecchia Signora per 3-2 grazie ai gol di Biondini, Jeda e Matri. Per il resto sono ben 20 le affermazioni dei bianconeri e 14 i pareggi.

PROBABILI FORMAZIONI.

Juventus (4-3-3): Buffon; Lichtsteiner, Barzagli, Chiellini, Alex Sandro; Khedira, Pjanic, Marchisio; Dybala, Higuain, Mandzukic. All. Allegri.
A disposizione: 23 Szczesny, 16 Pinsoglio, 2 De Sciglio, 24 Rugani, 4 Benatia, 27 Sturaro, 14 Matuidi, 30 Bentacur, 22 Asamoah, 7 Cuadrado, 11 Douglas Costa, 33 Bernardeschi, 34 Kean
Indisponibili: Pjaca

Cagliari (4-4-1-1): Cragno; Faragò, Pisacane, Andreolli, Capuano; Ionita, Cigarini, Barella; Joao Pedro; Sau, Farias. All. Rastelli.
A disposizione: 29 Daga, 26 Crosta, 23 Ceppitelli, 3 Padoin, 12 Miangue, 13 Romagna, 4 Dessena, 7 Cossu, 90 Cop, 9 Giannetti
Indisponibili: Deiola, Melchiorri, Rafael, Borriello, Salamon, Balzano

Lo sapevate che a Decimo, nel lontano 1831, si combatteva per i fichi d’India? Non era solo questione di gusto: si trattava di sopravvivenza. Le siepi di fichi d’India, con le loro pale armate di spine e i frutti succosi, segnavano i confini dei terreni e al tempo stesso offrivano un piccolo tesoro accessibile a tutti — almeno sul lato rivolto verso la strada.

Per chi non possedeva nulla, quei frutti erano pane quotidiano, una dispensa naturale a portata di mano. Ma per i pochi benestanti con appezzamenti di terra e stalle da riempire, i fichi d’india rappresentavano cibo gratuito per ingrassare i maiali. Così ogni estate si accendeva una silenziosa battaglia: da una parte i poveri che cercavano di riempire la pancia, dall’altra i ricchi che volevano riempire le mangiatoie.

La tensione divenne talmente insostenibile che il 13 agosto 1831 il Sindaco Giuseppe Casula mise nero su bianco un’ordinanza che oggi ha il sapore di un racconto quasi fiabesco: solo chi non possedeva maiali poteva raccogliere i fichi dalla parte esterna delle siepi, e solo con una cannocchia lunga sei palmi. Un gesto per riportare un po’ di giustizia e impedire che i soliti furbi si travestissero da poveri per arraffare fichi da rivendere o usare per il proprio bestiame.

“Si rispetti il costume antico”, scriveva Casula, ricordando che la povertà vera meritava dignità e sostegno, anche solo sotto forma di un fico d’India strappato con un bastone. Ai trasgressori? Mezzo scudo di multa.

Un dettaglio curioso, eppure eloquente, su come anche una pianta spinosa potesse diventare terreno di scontro sociale.