Taranto, morta la pensionata aggredita con un cacciavite al Pronto Soccorso

È morta questa notte Maria Domenica Dursi, l’anziana che mercoledì scorso è stata colpita alla testa con un cacciavite da Giovanni Maggio, un 42enne di Taranto, mentre si trovava al Pronto Soccorso. La 73enne dopo l’aggressione ha trascorso tutto
Lo sapevate? Sant’Efisio non è la più antica sagra religiosa della Sardegna, ma si tiene ugualmente in questi giorni

Vanta ben 666 edizioni, riguarda il patrono dell'intera Sardegna e viene festeggiata proprio in questi giorni, in concomitanza con Sant'Efisio. Scopriamola insieme.
Parliamo della Festa di Sant’Antioco Martire che, dal 2 al 5 maggio torna anche quest’anno a vestire a festa l’isola di Sant’Antioco per rendere omaggio al suo patrono. Con 666 edizioni, è la più antica sagra religiosa della Sardegna. Un appuntamento che si rinnova con riti secolari, immutati da oltre quattrocento anni, e che come da tradizione culmina esattamente quindici giorni dopo la Pasqua.
La celebrazione principale – conosciuta come Sa Festa Manna – rappresenta il momento più sentito della devozione popolare per il santo che dà il nome alla città e all’intera isola del Sulcis. Ma il calendario religioso non si ferma qui: seguiranno infatti la festa estiva del 1° agosto e il dies natalis del martire, commemorato ogni 13 novembre.
Tra i momenti più intensi della manifestazione spicca la suggestiva processione de is coccois de su Santu, in programma sabato 3 maggio: un corteo tutto al femminile, dalle portatrici di pani votivi alle suonatrici di launeddas e al coro, impegnato in canti religiosi della tradizione sarda.
Oggi, domenica 4 maggio, spazio alla spettacolarità con la sfilata dei cavalieri accompagnati da tamburini e trombettieri di Oristano e l’esibizione delle Pariglie, che animano le vie del paese con le loro acrobazie a cavallo.
Il culmine della festa si raggiungerà domani, lunedì 5 maggio, con la solenne processione del simulacro e delle reliquie del Santo, portati lungo le strade del paese su carri addobbati – le tradizionali traccas – e accompagnati da circa 60 cavalieri e amazzoni, gruppi folkloristici provenienti dalle dieci diocesi dell’isola, dai cammini religiosi e da tutte le comunità sarde dove il culto del martire è ancora vivo.
Immancabile il rito dell’arramadura, ovvero il lancio dei petali al passaggio del Santo, che avvolge di colore e devozione l’intera processione. A chiudere la giornata, alle 22:30, un suggestivo spettacolo pirotecnico sulla laguna.
La festa sarà arricchita da numerosi eventi collaterali: concerti, spettacoli folkloristici, show cooking, degustazioni di prodotti tipici, laboratori artigianali, convegni e un mercato con i produttori locali animeranno per quattro giorni l’intero centro cittadino.

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