di Mario Fadda.

Nella suggestiva cornice del Caffè degli Spiriti, Bastione di Saint Remy, una entusiasta folla di tifosi e curiosi, ha accolto la presentazione delle nuove maglie del Cagliari Calcio in vista della stagione calcistica 2017-18.

Lo sponsor tecnico che cura le casacche della compagine rossoblù, dallo scorso anno è la Macron. Hanno presentato la serata i giornalisti Virginia Saba e Fabiano Gaggini, alla presenza del tecnico Massimo Rastelli, il suo vice Legrottaglie, i calciatori Andrea Cossu, Marco Sau, Rafael e Daniele Dessena.

Per quanto riguarda la prima maglia abbiamo ben poco da scoprire, essendo questa già stata utilizzata nel corso dell’ultima gara di campionato dello scorso anno, contro il Milan. Rafael si è presentato con una maglia giallo-oro, Sau e Andreolli sono saliti sul palco con la maglia rossoblù.

Miangue e Cossu Cigarini e Dessena con la seconda divisa: bianca e attraversata da una fascia rossoblù sul petto che include lo stemma societario e lo sponsor tecnico. La terza maglia è stata indossata da Miangue e Andrea Cossu: è rossa ed ha evocato ricordi gloriosi di un recente passato come la vittoria sulla Juventus del 2009. Dopo le foto di rito si è svolta la premiazione per il concorso indetto per la realizzazione della simbolo della Sardegna Arena.

 

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In epoca romana, la Sardegna figurava tra i principali territori di estrazione di piombo e argento, seconda solo a regioni come la Spagna e la Bretagna. Questi due minerali rivestivano un ruolo cruciale nell’economia e nell’espansione dell’antica Roma, costituendo risorse strategiche per l’organizzazione della vita civile e militare.

Il piombo veniva utilizzato in diversi settori: era indispensabile per la costruzione delle condotte idriche, per le infrastrutture pubbliche e militari e per la fabbricazione di utensili domestici. L’argento, invece, era essenziale per la monetazione e serviva alla produzione di monete come i sesterzi, largamente diffusi nei territori imperiali.

Grazie alla sua abbondanza di materie prime, la Sardegna era disseminata di giacimenti, soprattutto nelle zone dell’Iglesiente e del Sarrabus. Le stime indicano che, sotto il dominio romano, furono estratte sull’isola circa 600.000 tonnellate di piombo e 1.000 tonnellate di argento, fornendo un apporto significativo alla forza economica e alla stabilità dell’Impero.