Inizia questa sera il tuffo estivo nella musica e nel divertimento organizzato da Rete Sinis: oltre venti concerti e appuntamenti di livello internazionale in cartellone, in scena dal 14 luglio al 19 agosto in alcuni dei luoghi più suggestivi dell’Isola: dall’Anfiteatro di Tharros a Cabras al Parco dei Suoni di Riola Sardo, fino alle spiagge e alle piazze dell’Oristanese.

Un festival di buona musica che viene reso possibile dalla collaborazione tra le Amministrazioni Comunali di Riola Sardo e Cabras, gli Assessorati della Pubblica Istruzione e del Turismo della Regione Sarda, l’Associazione Insieme per Riola, i festival internazionali Dromos, Jazz in Sardegna, Sardegna Concerti, Abbabula e l’apporto della SEM Organizzazione. Un progetto articolato, la cui elaborazione è stata possibile grazie a un primo fondamentale investimento della Fondazione di Sardegna, che si svilupperà nell’arco del prossimo triennio attraverso l’utilizzo coordinato dei fondi comunitari messi recentemente a bando dalla Regione Sardegna per la cultura (“Culture Voucher”, “Culture Lab”, “Domos de Sa Cultura”, “Identity Lab”).

Il via è previsto questa sera – venerdì 14 luglio – nella suggestiva location della spiaggia di Is Arutas dove, a partire dalle 18.30, a Cabras, risuoneranno le note dei British Invasion (Roberto Deidda – chitarra elettrica, voce; Vittorio Pitzalis – voce, chitarra; Mauro Mulas – Hammond, tastiere; Marcello Mameli – batteria; Roberto Loi – basso). Cinque solidi musicisti sardi e un ampio repertorio che ha fatto la storia del rock britannico: per tutti sarà l’occasione per riascoltare i classici dei Procol Harum, The Dave Clark Five, The Kinks, Rolling Stones, Hermits di Herman, The Animals e gli Who. In occasione del concerto è prevista anche una degustazione di cozze Niedditas e vino Nieddera al costo di € 12. Più vivace la serata di domani – 15 luglio – poiché saranno interessate ben due aree: sempre nella spiaggia di Is Arutas (ore 18.30) andranno in scena gli Italian Mood Project, gruppo musicale che nasce dalla passione per lo swing che anni 40/50. A Riola Sardo invece, a partire dalle 21.00, salirà sul palco del Parco dei Suoni il cantautore romano Alessandro Mannarino col suo “Apriti cielo Tour”. Per Mannarino è un lieto ritorno in Sardegna dopo i successi ottenuti soprattutto a Cagliari e a Sassari la scorsa primavera e l’affermazione positiva dell’ultimo disco, trainato dai singoli “Apriti Cielo” e “Arca di Noè”. Il disco, che mescola musica brasiliana al blues e al folk romanesco, ha debuttato al primo posto della classifica Fimi degli album più venduti e su Spotify ha già superato i 3 milioni di streaming. Si prevede una lunga notte di passione visto anche l’ottimo successo delle prevendite.

Domenica notte debutterà l’Anfiteatro di Tharros, sita su un’importantissima area archeologica di origini fenicio-puniche. Ad inaugurare questo splendido luogo sarà la star della musica brasiliana Maria Gadù (al secolo Mayra Correa Aygadoux), amata e coccolata da maestri come Caetano Veloso e Tony Bennett, ed arrivata al successo planetario nel 2011 con il singolo Shimbalaie, capace di vendere un milione di copie e rimanere nelle prime posizioni in classifica per oltre due mesi sia in Italia che nel resto del mondo. Torna in Sardegna dopo il bellissimo concerto andato in scena nel 2014 al teatro Massimo di Cagliari in occasione della 33ma edizione del Festival Jazz in Sardegna. Cresciuta ascoltando le ballate di Marisa Monte, i classici di Chico Buarque e i samba del grande vecchio Adoniran Barbosa, nel corso del tempo (suona da quando aveva cinque anni) è riuscita a elaborare una formula molto personale in cui fa confluire folk, Música Popular Brasileira, pop e bossa nova. Porterà in dote i suoni del suo ultimo lavoro, Nós, in cui duetta con artisti come Ana Carolina, Gilberto Gil, Milton Nascimento, Ivan Lins e Caetano Veloso.

A seguire, ci saranno diversi concerti-evento che allungheranno la stagione fino al prossimo 19 agosto: emozioneranno il pubblico dell’Anfiteatro di Tharros anche Raphael Gualazzi (27 luglio) e Niccolò Fabi (19 agosto); a Riola transiterà la musica pop-rock di Carmen Consoli (21 luglio) e Daniele Silvestri (22 luglio), oltre a produzioni Made in Sardinia che vedranno sul palco Mauro Palmas, Arrogalla, Ambra Pintore, Train to Roots, Riptiders, Chiara Effe, Davide Casu, MosesBand e The Sweet Life Society. In stretta sinergia con il territorio, il progetto musicale Rete Sinis, oltre alla musica live, offrirà una straordinaria vetrina turistico-culturale ricca di attività, visite guidate, appuntamenti eno-gastronomici: dalla perla di “Is Arutas” al Museo Archeologico di Cabras fino ai fondali dell’isola di Mal di Ventre. Musica, natura, archeologia e artigianato costituiranno l’elemento centrale dell’interazione tra spettacolo dal vivo e filiera turistico-culturale che si esprime anche nella ricca offerta di eccellenze enogastronomiche, ben rappresentate anche in questa edizione dal Villaggio del Gusto del “Parco dei Suoni”, con otto postazioni di street-food di qualità e un ristorante alla carta, aperti prima, durante e dopo i concerti.

C’è un tappeto che racconta il mare. Non un mare da attraversare in barca, ma con lo sguardo e con le mani. Onde di lana e ricami di luce, profondità di blu che cambiano al variare del passo. Si chiama “Decoro Mediterraneo”, ed è l’opera con cui la designer e artista cagliaritana Eleonora Todde ha trasformato il tessuto in racconto, la materia in memoria.

Dopo aver conquistato il primo premio al Materia Design Festival di Catanzaro, il suo tappeto approda ora a Napoli, tra i protagonisti della mostra “’O sciore cchiù felice (è ’o sciore senza radice)”, visitabile fino a domenica 12 ottobre. Un titolo che già suggerisce radici leggere e viaggi infiniti — proprio come il mare che unisce e divide, che accoglie e inghiotte.

In mostra, Decoro Mediterraneo si offre come un frammento di mare sospeso tra sogno e tragedia. Un blu profondo, vivo, vibrante, che accoglie figure umane nascoste tra le fibre. Uomini e donne distesi, ricamati come apparizioni: alcuni sembrano abbandonati al piacere delle onde, altri evocano corpi dispersi, sospesi nel confine fragile tra la bellezza e la perdita.

È un’opera da vivere con lentezza: solo chi si ferma a sfiorare il vello scopre la presenza di quei corpi, come se la memoria stessa del mare affiorasse dal gesto tattile.

Realizzato con la tecnica del tufting e dieci tonalità di blu in lana merino e poliestere riciclato, il tappeto diventa un manifesto: un invito a riflettere sul Mediterraneo come spazio condiviso, dove le storie si intrecciano — quelle di chi naviga per vacanza e di chi parte per necessità, di chi ritorna e di chi scompare.

Il titolo gioca sul doppio significato del termine “decoro”: ornamento, ma anche dignità. E così il tappeto, tradizionalmente oggetto d’arredo, diventa superficie di memoria, luogo di rispetto e di ascolto.

Per la giuria del Materia Design Festival, l’opera di Todde ha rappresentato il perfetto equilibrio tra etica, estetica e sostenibilità. Non a caso, pochi giorni prima, era stata selezionata anche dal Lake Como Design Festival, tra i nomi più interessanti del design contemporaneo.

Ora Napoli diventa una nuova tappa di un viaggio che continuerà nei prossimi mesi in Sardegna, con esposizioni previste a Cagliari e Samugheo — luoghi simbolici di quel dialogo fra arte, artigianato e identità mediterranea che è al cuore della sua poetica.

Cagliaritana, con una formazione tra Brera e il Politecnico di Milano, Eleonora Todde è una delle voci più originali del design sardo contemporaneo. Nella sua ricerca convivono rigore e immaginazione, materia e stupore. Attraverso il suo studio di design e il progetto Progettomeraviglia, l’artista esplora il confine tra funzionalità e incanto, tra il quotidiano e il poetico.

“Amare il design significa amare l’atto stesso del creare” — spiega Todde — “è un atto che unisce intelletto, intraprendenza, ironia e ricerca della meraviglia”. E forse è proprio questa meraviglia — sottile, silenziosa, intrecciata nei fili del blu — a rendere Decoro Mediterraneo così speciale: un mare che non si attraversa, ma si sente.

Decoro Mediterraneo, design Eleonora Todde, photo credits_ Alessandro Galimberti

Decoro Mediterraneo, design Eleonora Todde, photo credits_ Alessandro Galimberti

Decoro Mediterraneo, design Eleonora Todde, photo credits_ Alessandro Galimberti

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