Si è tenuto a Mies, in Svizzera, il sorteggio che ha definito i gironi della seconda edizione della Champions League FIBA. La Dinamo Sassari è stata scelta nel gruppo A assieme al Monaco (già sfidata nei quarti di finale della scorsa stagione di CL. Uno scontro che si aggiungerà a quelli con gli spagnoli del Murcia, gli israeliani dell’Hapoel Halon, i russi dell’Enisey Krasnoyarsk, i tedeschi dell’Ewe Basket Oldenburg e due squadre provenienti dalle qualificazioni. Un girone abbordabile che non ha una vera favorita e che sicuramente consentirà alla formazione di Federico Pasquini di giocarsi il passaggio del turno nelle prime posizioni.

Fanno parte del torneo anche Avellino e Venezia, mentre si attende il risultato del terzo turno di qualificazione per capire se Capo d’Orlando sarà la quarta formazione italiana . La regular season inizierà il 10 ottobre e quest’anno si qualificheranno ai playoff solo le prime quattro di ogni gruppo. La Dinamo Sassari dunque dovrà non solo confermare i quarti di finale raggiunti nei mesi scorsi ma anche provare a puntare le Final Four che assegnano poi il trofeo finale. Sulla sua strada – in caso di passaggio del turno – troverà le succitate italiane, i campioni uscenti del Tenerife, i finalisti uscenti del Banvit e l’AEK Atene. Gli acquisti ottenuti lo scorso mese parlano della chiara intenzione della società sassarese di garantirsi un posto al sole tra le migliori formazioni europee.  « Un girone equilibrato » ha commentato il coach Pasquini, « dovremo essere bravi a non perdere punti per strada, ci sono squadre che possono essere una chiara insidia e dunque dovremo stare attenti. Nel mercato abbiamo aggiunto al roster fisicità e atletismo proprio per presentarci preparati alla competizione. Lavoreremo subito in tal senso».

Delle squadre selezionate, il Monaco ha vissuto una annata dal grande sapore agonistico col raggiungimento della finale di Champions League e della prima posizione nel campionato francese prima di essere sorprendentemente eliminata al primo turno di playoff scudetto. L’Oldenburg invece è riuscito ad arrivare in finale di playoff nel campionato tedesco sfruttando un percorso agevole prima di venir asfaltata senza tanta pietà dal Bamberg. Murcia non si è nemmeno qualificata ai playoff mentre l’Enisey è arrivata sesta in Russia senza ottenere risultati di rilievo. Solo primo turno di playoff per l’Hapoel Holon, eliminata senza troppi patemi.

Infine due notizie positive hanno tenuto banco nelle ultime due ore: il presidente Stefano Sardara ha confermato il ritorno a Sassari di Marco Spissu, scelta che pareva sicura dalla necessità della Virtus Bologna di andare alla ricerca di un play americano. Il sassarese si giocherà minuti preziosi al fianco del confermato Rok Stipcevic e del neoacquisto William Hatcher. Quindi lo stesso Sardara ha presentato l’avvio di una nuova collaborazione con Dusko Savanovic, con l’ex ala biancoblu che ricoprirà il ruolo di International Scout per il Club sassarese – ovvero si occuperà del monitoraggio del mercato europeo mettendo in campo la sua grande esperienza da giocatore e le sue doti e la sua preparazione come osservatore e​ profondo ​conoscitore del panorama cestistico internazionale.

Restituire alle persone con disabilità la possibilità di vivere la propria città senza barriere. È questo l’obiettivo di Whable, piattaforma ideata da Marco Altea, 46 anni, che convive da oltre venticinque anni con la sclerosi multipla e da circa tre si muove in sedia a rotelle.

L’idea è nata da un’esperienza personale: dopo la pandemia, Marco si è trovato davanti a marciapiedi impraticabili, gradini all’ingresso dei locali, bagni inaccessibili e parcheggi spesso occupati. È in quel momento che ha compreso come la disabilità non sia solo una condizione fisica, ma anche il risultato di un ambiente che non accoglie.

Da questa consapevolezza è nato Whable, inizialmente pensato come una lista di locali e parcheggi accessibili, poi evoluto in una piattaforma integrata che punta a creare una vera comunità. Non si tratta solo di segnalare luoghi accessibili, ma di favorire la partecipazione sociale e la condivisione di esperienze, abbattendo tre barriere principali: quella informativa, quella fisica e quella relazionale.

La piattaforma offre una mappa dei luoghi accessibili, aggiornata direttamente dalle persone con disabilità, i cosiddetti “Whablers”, garantendo informazioni affidabili e verificate sul campo. I locali vengono premiati con i bollini Whable, assegnati da chi li ha visitati e testati, certificandone la reale accessibilità. Oltre alla mappa, la piattaforma include “Angels on Demand”, un servizio per prenotare accompagnatori qualificati, e una community interattiva, dove condividere esperienze, suggerimenti e momenti di vita sociale, creando relazioni e riducendo l’isolamento.

Attualmente Whable è in fase di sviluppo e funziona come Web App, accessibile senza download per garantire facilità di utilizzo. Il lancio ufficiale della piattaforma è previsto per la Primavera 2026, quando sarà completa e ricca di contenuti pensati per un’esperienza utente completa e inclusiva.

In vista del lancio, Marco ha aperto una fase di Beta Test: «Non vogliamo costruire il servizio per le persone con disabilità, ma con loro», sottolinea. Si cercano persone con disabilità motoria e utilizzatori di sedia a rotelle interessati a testare la piattaforma in anteprima, mappare i primi luoghi e fornire feedback. L’obiettivo è creare un progetto partecipativo, dove la community contribuisce attivamente a rendere Whable più utile, inclusiva e vicina alle reali esigenze degli utenti.

Whable è quindi molto più di una piattaforma: è uno spazio condiviso, creato da persone con disabilità per persone con disabilità, dove le informazioni sono affidabili, le esperienze vengono raccontate e le relazioni costruite. Un progetto che dimostra come l’inclusione passi anche dalla collaborazione, dalla condivisione e dal coinvolgimento diretto della comunità.

Contatti
Marco Altea – Fondatore & CEO
Email: [email protected]
Sito Web: www.whable.it

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