“Stop Invasione”, tensioni al corteo anti sbarchi dei migranti. Destra cagliaritana contro antifascisti, volano slogan e parole

“Stop Invasione”, tensioni al corteo anti sbarchi dei migranti. Destra cagliaritana contro antifascisti, volano slogan e parole. Momenti di tensione oggi al corteo “Stop Invasione” organizzato dal movimento neofascista “Movimento Sociale Sardo”. Sul finire della manifestazione, giunta sotto il Consiglio Regionale
“Stop Invasione”, tensioni al corteo anti sbarchi dei migranti. Destra cagliaritana contro antifascisti, volano slogan e parole.
Momenti di tensione oggi al corteo “Stop Invasione” organizzato dal movimento neofascista “Movimento Sociale Sardo”. Sul finire della manifestazione, giunta sotto il Consiglio Regionale dopo essere partita da piazza Repubblica, le forze dell’ordine sono intervenute per sedare una colluttazione fisica tra un esponente di destra e un rappresentante dello studentato “Sa domu”, presente nel frattempo con decine di persone, contro la manifestazione xenofoba.
Dopo che le due persone sono state separate non si sono avute conseguenze ulteriori, benché gli animi siano rimasti tesi per alcuni minuti e lo fossero già da prima.
«La situazione era tranquilla», ha dichiarato una partecipante alla contromanifestazione organizzata da Sa Domu, «quando a un certo punto ho visto un uomo lanciare un bastone a un ragazzo, per poi avvicinarsi a dargli uno schiaffo urlandogli che gli avrebbe reso il calcio ricevuto prima».
«I due si sono accapigliati», ha proseguito poi la manifestante, «un carabiniere intervenuto ha bloccato il ragazzo di Sa Domu», mentre l’esponente di destra, con un bastone in mano, è stato allontanato da alcuni organizzatori del corteo. La tensione è rimasta alta per i secondi successivi, lentamente gli animi si sono placati grazie anche alla mediazione dei dirigenti in borghese della questura. Il corteo di destra si è quindi sciolto, mentre sono rimasti sotto il Consiglio i rappresentanti delle forze dell’ordine e alcuni ragazzi della contromanifestazione, finalmente senza più tensioni.
Che la manifestazione non sarebbe stata tranquilla, lo si era respirato già dal primo pomeriggio in piazza Repubblica. Ben prima che arrivassero i manifestanti missini,infatti, l’area antistante la stazione della metropolitana era già presieduta da diverse persone giunte per esprimere il loro dissenso alle posizioni del movimento collegato alla Lega Nord.
«Nessuno è clandestino, e che lo dica a Cagliari un movimento che fino a oggi ha odiato i sardi, bollandoli come immigrati delinquenti e terroni, è inaccettabile», hanno affermato i manifestanti di “Sa Domu”, mentre dall’altra parte della piazza cominciavano a riunirsi i primi attivisti di estrema destra.
«Vogliamo dire no all’invasione dell’Italia, e dire no alla Sardegna come nuova Lampedusa, e camminare a Cagliari in tutta sicurezza», hanno nel frattempo iniziato a scandire gli organizzatori del corteo, presenti con una ventina di persone. Presenti invece in numero importante le forze dell’ordine, frapposte tra le due fazioni che, da subito, non hanno mancato di insultarsi a vicenda. Il corteo del Movimento Sociale Sardo ha quindi mosso i passi verso il Consiglio Regionale, attraverso la via Sonnino e XX settembre. Una volta giunto a destinazione, gli organizzatori hanno raccolto le firme per una “lettera di licenziamento popolare al Presidente Pigliaru”.
Proprio quando ormai la manifestazione sembrava in chiusura, lo scoppio della tensione che ha colto di sorpresa anche le forze dell’ordine. Una scintilla per fortuna spenta subito. (Francesco Onnis).

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