Gigi Concu, già vicedindaco della Giunta Cappai di centrodestra, è il nuovo sindaco di Selargius. Sconfitto al ballottaggio il candidato del centrosinistra Francesco Lilliu.

Una vittoria di misura quella di Concu, che ha ottenuto il 51,2 per cento dei voti (5.227 preferenze) conto il 48,7 per cento di Lilliu (4.977). L’affluenza è stata molto bassa e si è fermata al 41,5 per cento.

La festa per l’elezione di Gigi Concu

Dopo la grande festa di ieri sera, con tanto di meritata torta e spumante, alla quale hanno partecipato anche l’eurodeputato Salvatore Cicu e l’ex sindaco Gian Franco Cappai, stamattina Gigi Concu si dice stanco, ma molto felice. «La gente – ha detto Concu commentando il voto – ha riconosciuto il bel lavoro che abbiamo fatto negli ultimi dieci anni. La città è cambiata, ma c’è ancora tanto da fare, soprattutto nei quartieri lontani dal centro come Su Planu. Per tutto il resto è ancora presto. Sono stanco, ma molto felice soprattutto del lavoro del mio gruppo perché si vince sempre e solo tutti insieme, l’uomo singolo da solo fa ben poco. Non è facile riconfermarsi dopo due legislature, ma credo che gli elettori abbiano premiato la coerenza con la quale abbiamo governato in questi anni».

Gigi Concu e Salvatore Cicu

L’ex sindaco Gian Franco Cappai

Rammarico e un po’ di delusione ieri sera al quartier generale di Francesco Lilliu. «Abbiamo perso davvero di poco, circa 250 voti – ha detto il coordinatore provinciale del Pd riunito nella notte davanti ai suoi fedelissimi – ora il nostro impegno deve essere quello di fare opposizione dura, ma corretta».

Francesco Lilliu con i suoi dopo aver appreso il risultato

In epoca romana, la Sardegna figurava tra i principali territori di estrazione di piombo e argento, seconda solo a regioni come la Spagna e la Bretagna. Questi due minerali rivestivano un ruolo cruciale nell’economia e nell’espansione dell’antica Roma, costituendo risorse strategiche per l’organizzazione della vita civile e militare.

Il piombo veniva utilizzato in diversi settori: era indispensabile per la costruzione delle condotte idriche, per le infrastrutture pubbliche e militari e per la fabbricazione di utensili domestici. L’argento, invece, era essenziale per la monetazione e serviva alla produzione di monete come i sesterzi, largamente diffusi nei territori imperiali.

Grazie alla sua abbondanza di materie prime, la Sardegna era disseminata di giacimenti, soprattutto nelle zone dell’Iglesiente e del Sarrabus. Le stime indicano che, sotto il dominio romano, furono estratte sull’isola circa 600.000 tonnellate di piombo e 1.000 tonnellate di argento, fornendo un apporto significativo alla forza economica e alla stabilità dell’Impero.