Sarà Andrea Pinna, alias Le Perle di Pinna, a presentare il Milano Pride il 24 giugno, accanto a figure di spicco come Paola Barale, madrina dell’evento, e Alexia che canterà l’inno della parata e non solo. Andrea, sardo di Quartu Sant’Elena, non ha mai nascosto il suo essere: «Sono un creativo e il fatto che sia gay è totalmente naturale. Innanzitutto prima di essere gay sono Andrea, non ho mai fatto una dichiarazione né ho mai nascosto la cosa, la vivo con talmente tanta naturalezza che non me ne frega nulla. Non devo nascondere nè ostentare, come sono sono, se ti piaccio bene se non ti piaccio arrivederci!»

La sua tagliente irriverenza e sfacciataggine è da premiare perché fin troppe persone vivono la loro vita fingendosi qualcun altro o nascondendo il proprio essere, sopratutto in zone come la Sardegna dove l’ignoranza riguardo i temi LGBT è tangibile. «Io sono di Quartu, quindi probabilmente sono più fortunato di chi vive nell’entroterra», ci racconta Andrea. «In 10 anni ho però visto cambiare le cose in meglio. Le difficoltà riguardano quella fetta di popolazione, in realtà presente un pò in tutta Italia, che è omofoba, o meglio hanno paura dei gay perchè temono ciò che non si conosce. Ci possono essere problemi anche a seconda del lavoro che si fa, ad esempio io conosco medici che non dicono di essere gay per paura della reazione dei pazienti. Sicuramente a Milano si sta meglio, ma anche a Cagliari si stanno facendo molti progressi».

In seguito alla parata vedremo quindi  Andrea accanto alle autorità nelle vesti di presentatore dell’evento chiave per la libertà del proprio essere, durante il primo Pride dopo l’approvazione della legge sulle Unioni Civili, con lo slogan “Diritti senza confine” per abbattere gli ostacoli e quei muri che creano disparità.

Una fotografia suggestiva, che sembra uscita da un film fantasy, arriva dal cuore della Gallura e ci ricorda, ancora una volta, quanto la natura sarda sia maestra nel creare opere d’arte senza tempo. A pochi passi da Aggius, nella collina di Monte Longu, si staglia una enorme roccia di granito che, grazie all’azione combinata di vento e millenni, ha assunto una forma sorprendente: quella di un teschio umano.

Foto di Graziano Vannini

L’incredibile scatto porta la firma di Graziano Vannini, che è riuscito a catturare con rara sensibilità la potenza simbolica di questo volto di pietra. La formazione si trova nella suggestiva Valle della Luna — nota anche come Piana dei Grandi Sassi — un’area dominata da rocce granitiche modellate nel tempo e da un’atmosfera quasi irreale, che ha reso questo luogo celebre anche come rifugio degli hippie negli anni ’70 e ’80.

Ma Monte Longu non è solo natura scolpita: tra le sue alture si trovano anche i resti archeologici del nuraghe Monti Longu, testimoni dell’antichissima storia dell’isola. Un luogo dove mito, geologia e memoria si intrecciano in un silenzio eterno. Una visita qui significa immergersi in uno scenario lunare, dove ogni roccia racconta una storia e ogni tramonto tinge di mistero le sagome scolpite dal tempo. E chissà quanti altri volti, animali o creature immaginarie si nascondono ancora tra le pieghe granitiche di questa terra antica.