Wind3: domani dipendenti in piazza per fermare l’esternalizzazione. 400 lavoratori sull’orlo della precarietà

L’incubo della precarietà incombe sui dipendenti del call center di Elmas ex H3g. Con una nota congiunta al termine dell’incontro con la Quinta commissione del Consiglio Regionale della Sardegna (Attività produttive e Industria), i sindacati chiedono che venga interrotta la
L’incubo della precarietà incombe sui dipendenti del call center di Elmas ex H3g. Con una nota congiunta al termine dell’incontro con la Quinta commissione del Consiglio Regionale della Sardegna (Attività produttive e Industria), i sindacati chiedono che venga interrotta la cessione del ramo d’azienda del servizio 133 (il customer care) da Wind3 a Comdata. La cessione, operativa non prima del 4 luglio, è accompagnata da una commessa di sette anni, quindi con un orizzonte temporale a scadenza. Il rischio paventato dai lavoratori, è appunto quello di legare il proprio destino a doppio filo con la vita del mandato che Wind3 darà a Comdata, per la gestione telefonica del loro parco clienti.
Nella nota sindacale, a firma congiunta fra FISTel-Cisl, SLC CGIL e UILCOM, si chiede anche un coinvolgimento diretto delle istituzioni: «Crediamo che la Sardegna non possa sopportare il peso di altre 400 famiglie gettate nella precarizzazione e destinate a vivere i prossimi anni con la spada di Damocle della perdita del lavoro… In tal senso-prosegue il comunicato- le OO.SS., le lavoratrici e i lavoratori del 133 rivolgono un appello alle istituzioni sarde, al Presidente Pigliaru e a tutti i rappresentanti politici affinché vengano attivate in sede di “Tavolo delle Autonomie” le sinergie necessarie con i Presidenti delle altre Regioni coinvolte nella vertenza e insieme, si solleciti l’ intervento del Governo e del MISE per interrompere l’ operazione di cessione di ramo d’ azienda».
L’esternalizzazione del servizio e la cessione del ramo d’azienda, disattende gli impegni che il nuovo colosso nato dalla fusione fra Wind e Tre prese di fronte al Governo centrale:«Il via libera alla fusione-si legge nel comunicato- era infatti condizionato alla garanzia delle future certezze occupazionali e del mantenimento dell’attività in Italia».
La Regione, attraverso un proprio comunicato, ha accolto le richieste dei rappresentanti dei lavoratori e delle segreterie sindacali, impegnandosi ad attivare tutte le procedure necessarie per evitare l’esternlizzazione, considerando «non tollerabile lasciare nell’incertezza il futuro lavorativo di 900 lavoratori, di cui 400 a Cagliari»
Il corteo dei dipendenti coinvolti, dei dipendenti rete e di coloro che vorranno manifestare la loro solidarietà e vicinanza ai lavoratori, partirà domani alle 9.30 dalla sede RAI di Viale Bonaria a Cagliari per proseguire verso il Consiglio Regionale in Via Roma. In concomitanza, sono previsti scioperi e manifestazioni anche nelle altre città coinvolte (Genova, Palermo e Roma)

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