Si chiama “Il Corso del tempo” la nuova edizione di “E-state in corso – La passeggiata del corso”, l’iniziativa che ogni anno, per tutti i weekend dell’estate, anima il centro di Cagliari, lungo il corso Vittorio Emanuele II pedonale. Una manifestazione, giunta al quinto anno, che ancora una volta ospiterà creativi, artisti, musicisti e sportivi, ogni venerdì e sabato, tra le 19 e l’1 del mattino.

Si comincia questa settimana, venerdì 9 e sabato 10 giugno, con l’inaugurazione della mostra dei creativi: la via, tra piazza Yenne e via Sassari, ospiterà numerosi stand di artigiani e hobbisti, che esporranno le proprie realizzazioni.

Dalla settimana prossima, invece, spazio agli eventi per giovani, turisti e famiglie. In programma tornei di scacchi, sfilate di moda, giochi per bambini, rivisitazioni degli anni Venti, musica swing, brazilian jiu jitsu e due festival dedicati alla birra e al vino.

Il tutto avrà come tema di riferimento “il tempo” e sarà sviluppato durante ogni appuntamento secondo un’interpretazione differente e capace di coinvolgere il pubblico, portandolo a interagire con le iniziative proposte. L’appuntamento è organizzato ancora una volta dall’associazione Centro commerciale naturale Corso Vittorio.

Donne sarde, donne di carattere. Lo si dice spesso e a volte la storia interviene a corroborare questa tesi. Un primato in rosa molto particolare spetta infatti a una donna sarda, Grazia Pinna, cagliaritana residente in Toscana. Nel febbraio del 1979 passò alla storia per essere stata la prima donna arbitro d’Italia.

Come racconta un articolo de L’Unione Sarda del 14 febbraio 1979, Grazia Pinna, precedentemente commessa della Rinascente di Cagliari, dal «corpo minuto e gli occhi intensi», si era trasferita dal 1962 in Toscana per seguire il marito, un pasticciere, poi scomparso prematuramente. Allora 35enne, vedova e madre con due figli, fu scelta ufficialmente dall’Uisp per arbitrare partite di calcio.

Un primato conteso però da altre donne, tutte sarde o con legami con la Sardegna. Quando infatti uscì la notizia di Grazia Pinna, una 32enne di Guspini cresciuta a Terralba ed emigrata a Roma, Agnese Carta, raccontò di aver arbitrato da più tempo per conto della Fia. Come lei altre due donne, Placida Marrosu, anche lei sarda, e Paola Oddi, romana, ma sposata con un uomo di Bitti. Tutte in realtà arbitravano match da diversi anni. L’eccezionalità di Grazia Pinna fu proprio il riconoscimento da parte dell’Uisp, allora ancora negato dalla Figc, autorità competente per le altre tre donne.

Di chiunque sia stato il primato, una cosa è certa: per “mettere la gonnella” a un arbitro ci voleva per forza di cose una sarda.