Sarà un pubblico “internazionale” quello che domani alle 15 assisterà alla gara di Serie A Cagliari-Empoli. Nei Distinti Centrali verranno ospitati a spese della società 100 ragazzi che arrivano da tanti Paesi dell’Africa. Sono migranti scappati da guerre e condizioni di povertà estreme che alloggiano ora nei centri di accoglienza della Caritas di Cagliari, Quartu e Quartucciu e in quelli di Casa di Nazareth a Villaspeciosa e San Nicolò Gerrei.

Un piccolo migrante sbarcato a Cagliari, foto di Alessandro Pigliacampo

I migranti non saranno gli unici tifosi insoliti a supportare i rossoblù: nel Settore “Piccoli Cuori Rossoblù” ci saranno anche  i bambini del progetto “Io tifo positivo”. Piccoli cuori rossoblù che durante gli incontri in aula vengono educati ai valori dello sport e della non violenza, un tifo sano e corretto, quello che si fa per incitare la propria squadra del cuore, mai contro gli avversari. Domenica sarà la “prova pratica”e i bimbi diventeranno i protagonisti: cori a squarciagola per il Cagliari e striscioni dedicati ai propri beniamini rossoblù.

Sarà festa sugli spalti anche grazie ai piccoli atleti della Cagliari Football Academy che, in rappresentanza delle 41 società affiliate al Club, arriveranno per tifare Cagliari da ogni parte della Sardegna.

Nell’intervallo tra il primo e il secondo tempo la scena sarà tutta per gli Special Olympics, in campo per disputare una partitella di esibizione e pronti a ricevere l’applauso di tutto il nostro pubblico.

Si è spento questa mattina Chico Pais, all’anagrafe Antonio Enrico, veterano del 118 e colonna portante del volontariato cagliaritano. Aveva 69 anni e il suo cuore ha smesso di battere all’ospedale Brotzu, dopo un intervento chirurgico reso purtroppo inutile a seguito di un ictus improvviso, colpendolo mentre si trovava nella sede della sua associazione nel Quartiere del Sole.

Foto I Sardi Soccorso

Originario di Iglesias, Chico Pais aveva dedicato gran parte della sua vita alla salvaguardia della vita altrui, guidando ambulanza dopo ambulanza, soccorrendo centinaia di persone in Sardegna. Durante il periodo del Covid, era in prima linea, tra ospedali e case dei contagiati, sempre attento e critico rispetto alle dinamiche dell’emergenza-urgenza.

Innamorato della Sardegna e indipendentista convinto, Chico Pais era noto per la sua generosità, determinazione e onestà. Lo ricordano così i colleghi e i volontari dell’associazione I Sardi Soccorso: «Generoso, determinato fino alla cocciutaggine, colto, amico dei giovani, umano, troppo umano… Ciao Chico, noi di via San Paolo ti ricordiamo così! Fai buon viaggio».

Il suo impegno e la sua dedizione hanno lasciato un segno profondo nel mondo del soccorso cagliaritano e tra i volontari di tutta l’Isola. Innumerevoli i messaggi di cordoglio già apparsi sui social, testimoniando quanto fosse amato e stimato: un punto di riferimento insostituibile, la cui assenza si farà sentire fortemente.

Chico Pais non era solo un professionista del soccorso: era un mentore e un simbolo di dedizione civile, capace di trasformare ogni intervento in un atto di cura e di umanità. La sua scomparsa lascia un vuoto difficile da colmare, ma il suo esempio resterà vivo in chiunque abbia avuto la fortuna di conoscerlo.