Tra le varie iniziative che si svolgeranno a Cagliari, in seno alla ventunesima edizione di Monumenti Aperti, ce n’è una davvero speciale, che punta a mostrare le bellezze del capoluogo sardo ad un pubblico particolare. Un tour dedicato agli ospiti di diversi centri Sprar della Sardegna, rifugiati e richiedenti asilo che giungono nella nostra isola con un bagaglio colmo di ottimismo e di speranza, ma nel quale, quando il pericolo è ormai un fantasma, trovano spazio timori e incertezze. La paura di non essere accettati, l’incognita di non riuscire ad integrarsi in quella nuova realtà che tanto desiderano conoscere, ma che, al contempo, li rende spaesati.
Tour in autobus scoperto e passeggiate tra i luoghi più frequentati della città sono stati ideati per dare il benvenuto ai nuovi arrivati, durante la due giorni di Monumenti Aperti nel prossimo fine settimana. L’iniziativa nasce con l’intento di spazzare via dubbi e timori ed è realizzata dal neonato gruppo cagliaritano “Cittadinanza senza limiti”. Ben settanta ospiti di vari centri Sprar isolani – tra cui Narcao, Uta, Capoterra, Villasimius, Carbonia – impareranno a conoscere la città di Cagliari, la sua storia e la sua cultura, accompagnati da una voce amica. Una voce che li condurrà alla scoperta di quella che potrebbe diventare la loro seconda casa. Una voce che, in passato, ha affrontato gli stessi timori e che ora vuole essere un ponte per l’integrazione, raccontando di una Cagliari accogliente, solidale e multiculturale.
A svelare le principali attrazioni cittadine in lingua inglese, francese e araba, saranno i volontari di “Cittadinanza senza limiti”. Un gruppo che nasce con il proposito di eliminare qualsiasi barriera – prima fra tutte, quella linguistica – e di sconfiggere quei timori che spesso intrappolano i nuovi arrivati in una condizione di disagio e sconforto. Una squadra di giovani, variegata e omogenea al tempo stesso: ragazzi cagliaritani, studenti Erasmus, ma anche cittadini stranieri di seconda generazione che si sentono sardi a tutti gli effetti. Come Amal El Ghifari, ideatrice di questa splendida iniziativa, nonché fondatrice del gruppo.
Venticinque anni, una laurea in Lingue e Comunicazione in tasca, e un’immensa voglia di sentirsi utile, Amal è originaria del Marocco ed è giunta in Sardegna quando era adolescente. Attualmente si occupa di seconda accoglienza, svolgendo il servizio civile presso lo Sprar “Uta Accoglie”, gestito dall’associazione “Gruppo Umana Solidarietà” (GUS). Ed è proprio da questa esperienza che nasce l’idea del tour, quando un ragazzo, ospite di un centro di accoglienza in provincia di Oristano, le chiede di accompagnarlo per visitare il capoluogo sardo.
«Era spaesato, non sapeva come arrivarci e non sapeva neppure dove di preciso si trovasse» – ci spiega Amal. Non conoscere il territorio in cui si sta ormai da mesi è un limite scomodo, condiviso anche da molti ragazzi che sono ospiti a Cagliari. «Questa iniziativa vuole essere un input per far acquistare loro maggiore sicurezza e per regalargli la capacità e la libertà di muoversi in completa autonomia, qualora decidessero di crearsi un futuro qui», prosegue.
Il tour di “Cittadinanza senza limiti” è, perciò, un progetto educativo che, partendo dalla conoscenza del territorio, vuole guidare i nuovi arrivati nel complesso percorso dell’integrazione. Una guida che comincia grazie al supporto di Monumenti Aperti e che intende riproporsi anche in altre occasioni. Non solo storia e monumenti, però. In aggiunta alla visita panoramica sul bus scoperto – prevista per la giornata di sabato e organizzata in collaborazione con il CTM di Cagliari – ne sono state organizzate anche altre per la giornata di domenica.
Infatti, oltre all’aspetto educativo, il progetto di “Cittadinanza senza limiti” punta anche all’inclusione sociale e vuole essere un’occasione per chiacchierare e, perché no, stringere nuove amicizie. Una passeggiata nel centro della città, tra i luoghi di ritrovo più battuti, dove ad essere protagonista sarà non tanto la bellezza del posto, quanto quella delle persone, per dimostrare che non c’è da temere. Quando si è nuovi in una realtà diversa dalla propria, la paura di un rifiuto è forte. «Voglio far conoscere il lato bello di Cagliari e della gente, perché, è vero, ci sarà qualcuno che non è disposto ad ascoltarti, ma sono tantissime le persone che vogliono conoscerti, che ti domandano come ti chiami, da dove arrivi», afferma Amal. «Io posso dirlo. L’accoglienza in Sardegna non ha paragoni», ci confida.
“Cittadinanza senza limiti” vuole, quindi, essere un esempio, un punto di riferimento per tutti coloro che devono affrontare il percorso di integrazione e si sentono spaesati, affinché da ospiti si trasformino in nuovi cittadini. E quale modo migliore di raccontare Cagliari ai nuovi arrivati, se non attraverso le parole di chi quel percorso lo ha già affrontato?

Poullette e Amal – Gruppo “Cittadinanza senza limiti”
«Noi, essendo immigrate, sentiamo il bisogno di aiutare questi ragazzi nell’inclusione», ci dice Puollette Stefano, ventotto anni, laureata in Relazioni Internazionali. Poullette è peruviana, ma è cresciuta in Sardegna e anche lei fa parte del progetto. Insieme ad Amal, rappresentano l’anello di congiunzione nella catena dell’integrazione. »Noi ci siamo già passate e possiamo dare una mano a chi è appena arrivato – continua Poullette – attività del genere fanno la differenza, perché si ha un impatto sul territorio, ci facciamo conoscere e possiamo dire che anche noi ci siamo», conclude. L’iniziativa di “Cittadinanza senza limiti” non è una semplice visita panoramica della città ma è anche un modo per dimostrare che Cagliari multiculturale esiste e cresce sempre di più, basta solo conoscerla.
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