Prima l’abbandono, adesso le scritte: vandali sfregiano la chiesetta settecentesca di Sant’Andrea ad Assemini

Prima l’abbandono, adesso anche le scritte volgari a caratteri cubitali: vandali ignoti sfregiano la chiesetta settecentesca di Sant’Andrea ad Assemini. Due scritte grandi, nere, contro Sassari e, probabilmente, contro i tifosi della Torres: sono state fatte ieri da qualche “genio”
Prima l’abbandono, adesso anche le scritte volgari a caratteri cubitali: vandali ignoti sfregiano la chiesetta settecentesca di Sant’Andrea ad Assemini.
Due scritte grandi, nere, contro Sassari e, probabilmente, contro i tifosi della Torres: sono state fatte ieri da qualche “genio” di passaggio che, armato di scarso senso civico, ha esibito tutta la sua cultura..
Situata alla fine di via Sardegna, proprio davanti alla Statale 130, la piccola (ma notissima, proprio per la posizione) chiesa settecentesca, come afferma il sito del Comune di Assemini, è dedicata all’Apostolo Pescatore Sant’Andrea, fratello del più famoso San Pietro, primo Papa di Roma.
Un tempo chiesa campestre, oggi è avamposto dell’espansione dell’edilizia cittadina. Si dice che questa abbia all’interno una grossa pietra, sotto cui ci fosse un tesoro, così un giorno, qualcuno andò a sollevarla, ma sentì una voce che disse: “Rimettimi dov’ero perché stavo molto meglio”. Così fu e la pietra non venne più toccata. In realtà la grossa pietra non era altro che un cippo miliare che attualmente è conservato nei locali del Circolo-oratorio della Parrocchia. Benché la festa liturgica sia il 30 novembre, commemorazione del suo martirio, ormai da diversi anni Sant’Andrea, chiamato dai greci “Protocleto”, cioè “chiamato per primo” ad essere discepolo di Gesù, è festeggiato dagli asseminesi la terza domenica di settembre con grande concorso di folla. il Casalis, nel suo dizionario del 1833, ricorda che la festa era celebrata il 21 settembre di ogni anno.
Dal 1967 al 1984 la festa fu sospesa e la Chiesa abbandonata e andò in rovina. Per interessamento di una famiglia, nel 1985 il Comune stanziò un finanziamento perristrutturare la Chiesa. Da quel momento si riprese a celebrare la festa di Sant’Andrea.

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