A 100 giorni dall’elezione Trump rimpiange i tempi andati. “Pensavo fosse più facile. Ora il lavoro è aumentato”
Troppo lavoro, zero privacy, nessuna libertà e questioni troppo complesse da gestire. E’ questo il bilancio che emerge dalle dichiarazioni rilasciate alla Reuters per i suoi primi 100 giorni alla Casa Bianca dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump. Un vero
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Troppo lavoro, zero privacy, nessuna libertà e questioni troppo complesse da gestire. E’ questo il bilancio che emerge dalle dichiarazioni rilasciate alla Reuters per i suoi primi 100 giorni alla Casa Bianca dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump.
Un vero e proprio sfogo durante il quale Trump mostra di non essere affatto felice della piega presa dalla sua vita in seguito all’elezione.
A pesare maggiormente la nostalgia per la sua vita da uomo “libero”. «Pensavo che fare il presidente fosse più facile. Amavo la mia vita precedente: avevo così tante cose da fare, ma attualmente ho più lavoro di prima, pensavo fosse più facile. Mi piace lavorare, ma effettivamente ora il lavoro è di più».
E a mancargli, oltre a possibilità semplici come quella di guidare una macchina la privacy. «Anche nella mia vita precedente ne avevo poca, perché come sapete sono stato famoso a lungo, ma davvero quella attuale è molta meno privacy di quanta ne abbia mai avuta. È qualcosa di davvero incredibile. Allo stesso tempo sei dentro al tuo stesso bozzolo perché c’è una tale quantità di protezione che davvero non puoi andare da nessuna parte».
Troppe e inattese poi le questioni da affrontare, come la questione della sanità, un argomento “incredibilmente articolato” che non si aspettava “potesse essere così complicata”.
Riguardo alle tensioni con la Corea del Nord, sempre più determinata a lottare contro il nemico americano, Trump ammette la «possibilità» che esploda “un grande, grande conflitto”. Anche in questo caso non si aspettava che la situazione avrebbe preso una piega così grave, ma ammette che la possibilità di una soluzione diplomatica sarebbe davvero molto difficile.
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Due fucilate contro il portone di una casa: paura nella notte a Dolianova

I carabinieri stanno cercando di ricostruire la dinamica dei fatti e capire se l’intimidazione fosse mirata o se possa trattarsi di un gesto isolato.
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Momenti di tensione nella notte a Dolianova, dove due colpi di fucile sono stati esplosi contro il portone di un’abitazione situata in via Marconi. L’episodio è avvenuto nelle ultime ore e ha subito allertato i residenti della zona, svegliati dal forte rumore degli spari.
Sul posto sono intervenuti i carabinieri della Compagnia di Dolianova, che hanno effettuato i primi rilievi e avviato le indagini. I militari stanno cercando di ricostruire la dinamica dei fatti e capire se l’intimidazione fosse mirata o se possa trattarsi di un gesto isolato.
Secondo quanto emerso dai primi accertamenti, i colpi avrebbero centrato in pieno il portone dell’abitazione, danneggiandolo visibilmente. Al momento, non risultano feriti.
Gli investigatori stanno ora lavorando per identificare gli autori del gesto e chiarire il movente dell’intimidazione. Nel frattempo, l’episodio ha generato forte preoccupazione tra i residenti
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