A 100 giorni dall’elezione Trump rimpiange i tempi andati. “Pensavo fosse più facile. Ora il lavoro è aumentato”
Troppo lavoro, zero privacy, nessuna libertà e questioni troppo complesse da gestire. E’ questo il bilancio che emerge dalle dichiarazioni rilasciate alla Reuters per i suoi primi 100 giorni alla Casa Bianca dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump. Un vero
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Troppo lavoro, zero privacy, nessuna libertà e questioni troppo complesse da gestire. E’ questo il bilancio che emerge dalle dichiarazioni rilasciate alla Reuters per i suoi primi 100 giorni alla Casa Bianca dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump.
Un vero e proprio sfogo durante il quale Trump mostra di non essere affatto felice della piega presa dalla sua vita in seguito all’elezione.
A pesare maggiormente la nostalgia per la sua vita da uomo “libero”. «Pensavo che fare il presidente fosse più facile. Amavo la mia vita precedente: avevo così tante cose da fare, ma attualmente ho più lavoro di prima, pensavo fosse più facile. Mi piace lavorare, ma effettivamente ora il lavoro è di più».
E a mancargli, oltre a possibilità semplici come quella di guidare una macchina la privacy. «Anche nella mia vita precedente ne avevo poca, perché come sapete sono stato famoso a lungo, ma davvero quella attuale è molta meno privacy di quanta ne abbia mai avuta. È qualcosa di davvero incredibile. Allo stesso tempo sei dentro al tuo stesso bozzolo perché c’è una tale quantità di protezione che davvero non puoi andare da nessuna parte».
Troppe e inattese poi le questioni da affrontare, come la questione della sanità, un argomento “incredibilmente articolato” che non si aspettava “potesse essere così complicata”.
Riguardo alle tensioni con la Corea del Nord, sempre più determinata a lottare contro il nemico americano, Trump ammette la «possibilità» che esploda “un grande, grande conflitto”. Anche in questo caso non si aspettava che la situazione avrebbe preso una piega così grave, ma ammette che la possibilità di una soluzione diplomatica sarebbe davvero molto difficile.
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Frontale sulla 387, tragedia a Settimo San Pietro: muore un 63enne, due feriti

Il tragico bilancio: un morto e due feriti, uno in condizioni critiche. Una giornata segnata da un nuovo, drammatico incidente sulle strade sarde.
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Dramma nel primo pomeriggio sulla Statale 387, all’altezza del chilometro 11, in territorio di Settimo San Pietro. Intorno alle 14.30 un’auto e un fuoristrada si sono scontrati frontalmente in un impatto di estrema violenza che è costato la vita a un uomo di 63 anni e ha provocato il ferimento di altre due persone, una delle quali in condizioni gravissime.
La dinamica dell’incidente è ancora al vaglio, ma secondo le prime ricostruzioni una Volkswagen Polo e un fuoristrada si sarebbero ritrovati sulla stessa traiettoria, finendo per collidere all’improvviso. Sul posto sono arrivati in pochi minuti gli operatori del 118 di Sinnai e l’elisoccorso, ma per il sessantatreenne non c’è stato nulla da fare.
Gli altri due feriti sono stati estratti dalle lamiere dai vigili del fuoco, impegnati in un delicato lavoro di soccorso e messa in sicurezza dell’area. Uno dei coinvolti è stato trasportato in ospedale in ambulanza Mike, mentre l’altro è stato trasferito d’urgenza al Brotzu in elicottero.
I rilievi sono stati affidati alla polizia locale dell’Unione dei Comuni del Parteolla. La Statale 387 è stata chiusa al traffico in entrambe le direzioni per consentire le operazioni di soccorso e gli accertamenti.
Il tragico bilancio: un morto e due feriti, uno in condizioni critiche. Una giornata segnata da un nuovo, drammatico incidente sulle strade sarde.
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