A 100 giorni dall’elezione Trump rimpiange i tempi andati. “Pensavo fosse più facile. Ora il lavoro è aumentato”

Troppo lavoro, zero privacy, nessuna libertà e questioni troppo complesse da gestire. E’ questo il bilancio che emerge dalle dichiarazioni rilasciate alla Reuters per i suoi primi 100 giorni alla Casa Bianca dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump. Un vero
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Troppo lavoro, zero privacy, nessuna libertà e questioni troppo complesse da gestire. E’ questo il bilancio che emerge dalle dichiarazioni rilasciate alla Reuters per i suoi primi 100 giorni alla Casa Bianca dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump.
Un vero e proprio sfogo durante il quale Trump mostra di non essere affatto felice della piega presa dalla sua vita in seguito all’elezione.
A pesare maggiormente la nostalgia per la sua vita da uomo “libero”. «Pensavo che fare il presidente fosse più facile. Amavo la mia vita precedente: avevo così tante cose da fare, ma attualmente ho più lavoro di prima, pensavo fosse più facile. Mi piace lavorare, ma effettivamente ora il lavoro è di più».
E a mancargli, oltre a possibilità semplici come quella di guidare una macchina la privacy. «Anche nella mia vita precedente ne avevo poca, perché come sapete sono stato famoso a lungo, ma davvero quella attuale è molta meno privacy di quanta ne abbia mai avuta. È qualcosa di davvero incredibile. Allo stesso tempo sei dentro al tuo stesso bozzolo perché c’è una tale quantità di protezione che davvero non puoi andare da nessuna parte».
Troppe e inattese poi le questioni da affrontare, come la questione della sanità, un argomento “incredibilmente articolato” che non si aspettava “potesse essere così complicata”.
Riguardo alle tensioni con la Corea del Nord, sempre più determinata a lottare contro il nemico americano, Trump ammette la «possibilità» che esploda “un grande, grande conflitto”. Anche in questo caso non si aspettava che la situazione avrebbe preso una piega così grave, ma ammette che la possibilità di una soluzione diplomatica sarebbe davvero molto difficile.

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Sardegna protagonista a Le Mondial du Fromage: cinque medaglie per i formaggi dell’isola

La Sardegna si conferma terra di eccellenze casearie, conquistando cinque medaglie a Le Mondial du Fromage et des Produits Laitiers.
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La Sardegna si conferma terra di eccellenze casearie, conquistando cinque medaglie a Le Mondial du Fromage et des Produits Laitiers, prestigiosa competizione biennale che si svolge in Francia e vede sfidarsi i migliori formaggi del mondo.
Tra i protagonisti, l’azienda Sepi Formaggi di Marrubiu ha ottenuto l’argento con il pecorino Fioretto, già vincitore nel 2024 con medaglia d’oro a Lione e riconosciuto come Top Italian Food da Gambero Rosso. Un risultato che conferma il valore internazionale del prodotto e l’impegno costante dell’azienda nel garantire qualità e standard produttivi elevati.
Il caseificio Garau di Mandas porta a casa ben quattro medaglie di bronzo, grazie ai pecorini Granduca di Mandas, Cardureu, Colline di Mandas e alla novità Piccante di Trexenta, premiata per la prima volta in un concorso mondiale.
L’Italia complessivamente ha ottenuto 56 medaglie, e la Sardegna da sola si è distinta con cinque riconoscimenti, a conferma della qualità e della tradizione casearia isolana. Un risultato che celebra la Sardegna non solo come meta turistica, ma anche come patria di sapori autentici, in grado di competere con le migliori produzioni mondiali.

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