A 100 giorni dall’elezione Trump rimpiange i tempi andati. “Pensavo fosse più facile. Ora il lavoro è aumentato”
Troppo lavoro, zero privacy, nessuna libertà e questioni troppo complesse da gestire. E’ questo il bilancio che emerge dalle dichiarazioni rilasciate alla Reuters per i suoi primi 100 giorni alla Casa Bianca dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump. Un vero
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Troppo lavoro, zero privacy, nessuna libertà e questioni troppo complesse da gestire. E’ questo il bilancio che emerge dalle dichiarazioni rilasciate alla Reuters per i suoi primi 100 giorni alla Casa Bianca dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump.
Un vero e proprio sfogo durante il quale Trump mostra di non essere affatto felice della piega presa dalla sua vita in seguito all’elezione.
A pesare maggiormente la nostalgia per la sua vita da uomo “libero”. «Pensavo che fare il presidente fosse più facile. Amavo la mia vita precedente: avevo così tante cose da fare, ma attualmente ho più lavoro di prima, pensavo fosse più facile. Mi piace lavorare, ma effettivamente ora il lavoro è di più».
E a mancargli, oltre a possibilità semplici come quella di guidare una macchina la privacy. «Anche nella mia vita precedente ne avevo poca, perché come sapete sono stato famoso a lungo, ma davvero quella attuale è molta meno privacy di quanta ne abbia mai avuta. È qualcosa di davvero incredibile. Allo stesso tempo sei dentro al tuo stesso bozzolo perché c’è una tale quantità di protezione che davvero non puoi andare da nessuna parte».
Troppe e inattese poi le questioni da affrontare, come la questione della sanità, un argomento “incredibilmente articolato” che non si aspettava “potesse essere così complicata”.
Riguardo alle tensioni con la Corea del Nord, sempre più determinata a lottare contro il nemico americano, Trump ammette la «possibilità» che esploda “un grande, grande conflitto”. Anche in questo caso non si aspettava che la situazione avrebbe preso una piega così grave, ma ammette che la possibilità di una soluzione diplomatica sarebbe davvero molto difficile.
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In monopattino sulla 131 Carlo Felice, taglia la strada alle auto

In monopattino elettrico sulla Statale 131: manovra spericolata, sfiorata la tragedia tra Sestu e Cagliari.
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In monopattino sulla 131 Carlo Felice, taglia la strada alle auto.
In monopattino elettrico sulla Statale 131: manovra spericolata, sfiorata la tragedia tra Sestu e Cagliari.
Come ha riportato L’Unione Sarda, un episodio di gravissima imprudenza si è consumato ieri pomeriggio lungo la Statale 131, riaccendendo l’allarme sulla sicurezza stradale e l’uso sregolato dei mezzi di micromobilità.
Un giovane a bordo di un monopattino elettrico è stato avvistato mentre percorreva l’importante via di scorrimento veloce, in un tratto cruciale compreso tra i comuni di Sestu e Cagliari, un’area ad altissima densità di traffico e velocità.
La situazione, già di per sé assolutamente vietata dal Codice della Strada per questa tipologia di veicoli, ha raggiunto il culmine della pericolosità in prossimità dello svincolo che indirizza il flusso veicolare verso l’aeroporto di Cagliari-Elmas e il polo ospedaliero. Secondo quanto è stato riportato dal quotidiano L’Unione Sarda, il giovane, incurante delle normative e dei rischi connessi, ha compiuto una manovra estremamente azzardata. Nonostante avesse chiaramente percepito la presenza di un’automobile che sopraggiungeva a velocità di crociera, ha tagliato la strada al veicolo. L’obiettivo era quello di proseguire la sua marcia sulla Statale, immettendosi nella direzione della celebre Carlo Felice, la prosecuzione della 131 verso il centro del capoluogo.
Soltanto la prudenza e la tempestiva reazione dell’automobilista coinvolto hanno impedito che questa condotta sconsiderata avesse conseguenze ben più gravi. Chi era alla guida del veicolo, fortunatamente, non procedeva ad alta velocità, condizione che ha permesso di evitare un impatto potenzialmente nefasto per la vita del conducente del monopattino e l’incolumità degli occupanti dell’auto. L’unico, e forse insufficiente, accorgimento di sicurezza rilevato sul giovane era il fatto che almeno aveva il casco, accessorio obbligatorio ma che da solo non basta certo a giustificare una violazione così plateale delle regole di circolazione.
Questo episodio, purtroppo, non può essere derubricato a un caso isolato. Negli ultimi tempi, infatti, si sono moltiplicate le segnalazioni di mezzi simili in transito sulla Statale 131, un’abitudine sempre più diffusa e pericolosa che desta profonda preoccupazione tra le forze dell’ordine e gli addetti ai lavori. È fondamentale ribadire, in ogni occasione, che la Statale 131 non è un percorso sul quale i monopattini elettrici possono transitare, essendo riservata esclusivamente a veicoli a motore con le caratteristiche e le omologazioni previste per la viabilità extraurbana principale. Le autorità sono chiamate ora a intensificare i controlli e le sanzioni per debellare questa prassi che, come dimostrato, mette costantemente a repentaglio l’incolumità pubblica.
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