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Iniziati i lavori di smantellamento de “La Nave dei pirati”, il relitto di Su Siccu

Era ormai diventata parte integrante del paesaggio, così piegata tristemente su un fianco. Ora, dopo quasi due anni, l’agonia della barca ristorante “Nave dei pirati”, ex peschereccio Gemini, volge al termine. Questa mattina una chiatta dotata di gru ha affiancato il relitto dell’imbarcazione e una squadra di operai sta provvedendo allo smantellamento della struttura. La “Nave dei pirati” era una barca ristorante, con un passato da peschereccio d’altura, come orgogliosamente alcuni pescatori del molo di Su Siccu ricordano.

Per anni, assieme alla G.Cantiello ormeggiata alla Marina di Sant’Elmo, era stato il punto di ritrovo per chi voleva gustare un piatto di mare a bordo nella cornice del porticciolo di Su Siccu.

Gli affari erano andati bene per un po’, ma nell’estate del 2015 il ristorante ha chiuso. La notte del 19 settembre di quell’anno una falla che si era aperta nel fianco sinistro aveva fatto imbarcare molta acqua. Complice l’ora e il fatto che la barca fosse in disuso, nessuno si era accorto di quello che stava avvenendo fino all’alba, quando alcuni pescatori arrivati al molo videro la Gemini completamente inclinata.

Avvisati i Vigili del fuoco fu però troppo tardi per salvare la barca. La Gemini affondò, e con lei il ponte principale, quello adibito a sala ristorante. Per diversi giorni dopo l’affondamento, in quello specchio di porto, si videro galleggiare sedie e altri mobili che un tempo costituivano l’arredamento del locale.

Curiosamente, anche l’altra barca ristorante di Su Siccu, la ex G.Cantiello, ha rischiato di fare la stessa fine nel novembre scorso. Sempre il fianco sinistro ha ceduto ma, in quel caso, si è potuti intervenire in tempo, salvando la vecchia imbarcazione usata un tempo per trasportare i detenuti al supercarcere dell’Asinara.

Salvezza che, invece, non ha visto la Nave dei pirati, rimasta a languire semiaffondata per quasi due anni. Ora, probabilmente, gli operai chiuderanno definitivamente la sua storia, restituendo quel tratto di molo alle imbarcazioni. [FRANCESCO ONNIS]

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