Qual è la città d’Europa dove si pedala di più? Cagliari lancia la sfida a “European Cycling challenge”

Anche nel 2017, per il quarto anno consecutivo, Cagliari partecipa alla European Cycling Challenge, la “sfida” tra città europee sull’utilizzo della bicicletta per gli spostamenti quotidiani non legati all’ambito sportivo. Vince la città in cui si pedala di più, in
Anche nel 2017, per il quarto anno consecutivo, Cagliari partecipa alla European Cycling Challenge, la “sfida” tra città europee sull’utilizzo della bicicletta per gli spostamenti quotidiani non legati all’ambito sportivo. Vince la città in cui si pedala di più, in base ai chilometri percorsi dai ciclisti iscritti alla sfida, che si tiene dal primo al 31 maggio.
Su proposta del Comune di Cagliari la squadra sarà costituita, come nel 2016, dai 17 Comuni della Città Metropolitana. Per i ciclisti che intendono partecipare è già possibile l’iscrizione alla squadra della Città Metropolitana di Cagliari scaricando sul proprio smartphone l’applicazione gratuita Naviki. Tutti i percorsi effettuati in bicicletta durante il periodo della competizione, esclusi quelli sportivi, verranno registrati dall’applicazione: tanti più saranno gli iscritti, maggiore sarà il numero di chilometri percorsi dalla squadra. Le istruzioni e il manuale d’uso dell’applicazione si trovano sul sito www.cyclingchallenge.eu/it/naviki
Chi non possiede un telefono di ultima generazione potrà tracciare direttamente sul sito i percorsi effettuati, anche senza utilizzare la app. Nella scorsa edizione la Città Metropolitana di Cagliari si è classificata 31esima su 52 città con 99 chilometri percorsi per abitante e 32esima con 33.728 chilometri effettuati in totale durante il mese della sfida, davanti a città come Barcellona o, per restare in Italia, Ravenna: un dato che è una conferma dell’interesse di chi vive e lavora nella Città Metropolitana per l’uso della bicicletta nei percorsi casa-lavoro, casa-scuola e negli spostamenti urbani in genere.

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La Sardegna era uno dei più grandi bacini di argento e piombo dell’Antica Roma

Questi due minerali rivestivano un ruolo cruciale nell’economia e nell’espansione dell’antica Roma, costituendo risorse strategiche per l'organizzazione della vita civile e militare.
In epoca romana, la Sardegna figurava tra i principali territori di estrazione di piombo e argento, seconda solo a regioni come la Spagna e la Bretagna. Questi due minerali rivestivano un ruolo cruciale nell’economia e nell’espansione dell’antica Roma, costituendo risorse strategiche per l’organizzazione della vita civile e militare.
Il piombo veniva utilizzato in diversi settori: era indispensabile per la costruzione delle condotte idriche, per le infrastrutture pubbliche e militari e per la fabbricazione di utensili domestici. L’argento, invece, era essenziale per la monetazione e serviva alla produzione di monete come i sesterzi, largamente diffusi nei territori imperiali.
Grazie alla sua abbondanza di materie prime, la Sardegna era disseminata di giacimenti, soprattutto nelle zone dell’Iglesiente e del Sarrabus. Le stime indicano che, sotto il dominio romano, furono estratte sull’isola circa 600.000 tonnellate di piombo e 1.000 tonnellate di argento, fornendo un apporto significativo alla forza economica e alla stabilità dell’Impero.

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