Nuova sconfitta casalinga per il Cagliari che deve cedere al Torino per 3-2, dopo aver giocato una partita con poco nerbo. Il vantaggio iniziale di Borriello pareva aver incanalato nel modo giusto la contesa, quindi la reazione orgogliosa degli ospiti con un Liajic imprendibile per i centrocampisti cagliaritani e il ribaltamento completo del punteggio. Nel finale il primo gol in serie A per il nordocoreano Han che ha riaperto i giochi ma ormai il tempo stava giungendo al termine.

Il Cagliari scende in campo con una riedizione della storica maglia bianca con bordi rossoblù dello scudetto 69/70. Sugli spalti, ampi vuoti in curva nord per manifestare contro la decisione di costringere i tifosi a dotarsi della tessera del tifoso. Il Torino intraprende la gara con un possesso palla che non garantisce azioni vista la tenuta difensiva ermetica dei rossoblù, ben disposti a centrocampo. La poca produzione granata fa da contraltare alla decisione dei rossoblù nel puntare la porta avversaria e così l’1-0 giunge al 18′: l’arbitro Rocchi fischia un rigore per atterramento ai danni di Ionita, Borriello si incarica della battuta e supera il portiere Hart, nonostante l’inglese riesca a smanacciare la palla. Gli ospiti non riescono a reagire più di tanto poiché Ionita trascina i compagni ad attaccare il Toro, Pedro e Borriello non riescono a garantire il doppio vantaggio. A sorpresa i granata pareggiano con Liajic al 32′, una staffilata secca che Rafael non riesce a prendere e garantisce l’1-1. Questo gol dà fiducia al serbo che inizia a far girare bene i propri compagni, Zappacosta raccoglie l’invito e lo invia a Belotti: il capocannoniere della serie A non si lascia sfuggire l’occasione e silura Rafael di testa al 39′. Il Cagliari prova a scuotersi facendo un buon pressing sulla difesa avversaria ma senza mai riuscire a tirare in porta – anzi l’ultimo tiro del tempo è a favore di Belotti, Rafael para a terra.

Si fa vedere bene Faragò in avvio di secondo tempo, Acquah deve spazzare via in angolo per evitare il tap-in di Sau. Il Torino però aumenta il proprio bottino al 53′: Acquah ha modo di aggiustarsi la palla dal limite e trafigge Rafael con un tirp fortissimo. Rastelli prova a dare fiducia ai suoi inserendo Farias per Padoin, il brasiliano viene murato due volte da Carlao ma si nota una maggiore propensione offensiva del Cagliari mentre gli ospiti falliscono diversi contropiede 3 contro 3. Un errore di Baselli a centrocampo permette a Sau di ripartire in contropiede, uno-due con Pedro ma c’è il portiere Hart a spazzare via il pericolo. Colpo di testa fiacco di Faragò che Hart controlla con serenità, l’atteggiamento del Cagliari ora è maggiormente propositivo però non riesce a bucare la difesa avversaria. Due pericoli nell’area cagliaritana: prima Rafael deve fare un miracolo su Barreca involato a rete, quindi Pisacane deve sbrogliare una situazione difficile su un cross di Falque dalla destra. Completamente fuori un tiro di Pedro, Faragò spizza male su cross di Isla, Belotti scatta alle spalle di Pisacane ma il suo tiro sfiora solo l’esterno della rete. Nel finale Acquah viene espulso per somma di ammonizioni dopo un brutto fallo ai danni di Joao Pedro, e al 93′ c’è gloria per Han: il nordcoreano si fa trovare tutto solo davanti ad Hart e incorna il 2-3 su cross di Farias.

Cagliari: Rafael (5), Isla (5), Pisacane (5), Alves (5), Murru (5), Ionita (5.5), Tachtsidis (4), Padoin (5) (al 56′ Farias 5.5) , Joao Pedro (5), Borriello (6.5) (al 33′ Faragò 5), Sau (5) (al 81′ Han sv). All. Rastelli (5)

Torino: Hart; Zappacosta, Carlao (al 65′ Ajeti), Moretti, Molinaro (al 45′ Barreca); Acquah, Ljajic, Baselli; Falque, Belotti, Iturbe (al 22′ Boyé). All.Mihajlovic

Arbitro: Sig. Gianluca Rocchi di Firenze. Assistenti: Alessio Tolfo e Omar Gava

Gol: Borriello (18′), Liajic (33′), Belotti (39′), Acquah (53′), Han (93′)

Ammoniti: Carlao (18′), Acquah (24′), Pisacane (30′), Liajic (42′), Joao Pedro (67′), Falque (90′)

Note: recupero 3′ e  6′. Acquah al 91′ espulso per somma di ammonizioni

C’è un filo verde che unisce le colline, i campi e le mani dei giovani sardi: è la passione per una terra che continua a generare innovazione, coraggio e sogni.

Nell’edizione regionale 2025 di Oscar Green, il premio di Coldiretti Giovani Impresa dedicato ai nuovi protagonisti dell’agricoltura, la Sardegna ha celebrato la sua nuova generazione di agricoltori: donne e uomini sotto i quarant’anni che hanno scelto di restare, coltivare, reinventare. A Ussana, tra il profumo della terra bagnata e il fermento delle idee, si sono incontrati giovani imprenditori, esperti e rappresentanti istituzionali per discutere di cambiamento climatico, mercati globali, innovazione produttiva e del valore sociale delle campagne.

Un momento di confronto e ispirazione, ma anche di orgoglio per una Sardegna che guarda avanti senza dimenticare le sue radici.

Cinque categorie, dieci finalisti under 40, altrettante storie di coraggio e cinque vincitori: Simone Angioni (Azienda Agricola Chiocciolhelix – Quartu) per la categoria Campagna Amica; Antonella e Maria Giovanna Puliga (Azienda Agricola Puliga – Buddusò) per Impresa Digitale e Sostenibile; Gabriele Comina (Cooperativa Sociale Comunità Il Seme Onlus – Oristano) per Coltiviamo Insieme; Beatrice Foddis (Azienda Foddis – Tertenia) per Agri-Influencer, che rappresenterà la Sardegna nella fase nazionale di Oscar Green; e Marco Ghiani (A Modo Nostro – Laconi) per la categoria Più Impresa. Cinque percorsi diversi, accomunati da un’unica visione: quella di un’agricoltura che non è solo lavoro, ma identità, cultura e innovazione sociale.

Storie di giovani che hanno saputo coniugare la sapienza contadina con la tecnologia, l’inclusione, la comunicazione e la creatività, trasformando le sfide del presente in semi di futuro. “Il futuro è oggi”, ha ricordato Battista Cualbu, presidente di Coldiretti Sardegna, rivolgendosi ai finalisti. “Il confronto con i giovani è essenziale.

Questi ragazzi rappresentano una comunità sempre più ampia di nuove imprese agricole. Ora tocca a voi: prendete in mano il vostro futuro, e fatelo crescere.” Tra applausi e sorrisi, la Sardegna ha raccontato ancora una volta la sua storia più autentica: quella di una terra che sa guardare lontano, continuando ogni giorno a coltivare il futuro.