Arriva a Cagliari il Career Day, un ciclo di di orientamento lavorativo rivolto agli studenti delle Università che si terrà nella facoltà Scienze Economiche, Giuridiche e Politiche. Si tratta di un evento di carattere internazionale, organizzato dalle più importanti università pubbliche e private del mondo. Sarà accessibile a tutti gli studenti ed i laureandi della Facoltà di Scienze Economiche Giuridiche e Politiche, oltre che dai laureati degli stessi corsi. Potranno prendere parte all’evento studenti e laureandi di tutti i corsi di studio, sia dei corsi di laurea Triennale che Magistrale e a Ciclo Unico.

L’evento sarà diviso in due fasi: Road to Career Day, 10/04 – 15/05 che consiste in una serie di 3 incontri finalizzati a presentare le professioni quali sbocchi professionali post-laurea e le Giornate del Career Day vere e proprie previste dal 24 al 25 maggio. In questi due giorni le aziende potranno interagire con studenti, laureandi e laureati, con l’allestimento di stand e colloqui.

Il 10 aprile, nell’Aula magna della Facoltà di viale Fra Ignazio, verrà presentata la figura del libero professionista, ovvero l’avvocato, il commercialista, il consulente del lavoro o il consulente generico. Durante l’incontro interverranno, oltre ai docenti, tra i più importanti professionisti della nostra città. Il 3 maggio invece per parlare di imprenditori interverranno docenti della Facoltà di Economia, membri di Jeca e, naturalmente, figure di spicco nell’ambito imprenditoriale. Gli imprenditori faranno riferimento a temi di rilievo come l’innovazione e la gestione d’impresa oltre ad uno degli aspetti più ricorrenti come il «fare impresa», per quanto concerne il nostro territorio e le future opportunità.

Il terzo incontro dedicato alla figura del dirignete sia pubblico che di azienda e previsto per il 10 maggio sarà incentrato sui ruoli e le possibilità di carriera all’interno delle pubbliche amministrazioni. Interverranno figure di spicco per ciascun ambito, le quali contribuiranno ad evidenziare quelle che sono le problematiche gestionali emerse durante la loro pluriennale carriera manageriale.

Tappa poi nella giornata del 15 maggio incentrata sui ruoli e le possibilità di carriera all’interno delle piccole e medie imprese e delle Grandi Aziende. Interverranno figure di spicco per ciascun ambito, le quali contribuiranno ad evidenziare quelle che sono le problematiche gestionali emerse durante la loro pluriennale carriera manageriale.

Nelle giornate del 24 e 25 Maggio, gli studenti i laureandi ed i laureati del polo SEGP avranno la possibilità di interfacciarsi con le aziende che parteciperanno all’evento. In particolare vi saranno 3 modalità di contatto con le aziende:  presentazioni in aula, colloqui individuali, stand espositivi.

Il 24 maggio il tema centrale sarà legato alla tradizione della nostra isola e alle tante eccellenze locali che esportiamo nella penisola ed in tutto il mondo. Gli alunni avranno l’occasione di interfacciarsi con le aziende isolane e cogliere le opportunità del nostro territorio.

La Giornata del 25 invece sarà focalizzata sul turismo, vera forza trainante dell’economia della nostra Isola. Oltre a questo verrà data attenzione anche ai Servizi e quindi al mercato ed essi collegato ed alle varie opportunità di carriera in questi ambiti.

Nel cuore della Sardegna, all’ombra del sito nuragico di Su Nuraxi a Barumini – patrimonio dell’umanità UNESCO – l’arte contemporanea si fa strumento di riflessione e denuncia. Con la performance Bentu Estu, l’artista Nicola Mette, guidato dalla curatela di Pedro Rocha, mette in scena un’azione simbolica per richiamare l’attenzione sull’impatto ambientale e visivo degli impianti di energia rinnovabile installati in modo indiscriminato sul territorio isolano.

La crescita delle fonti rinnovabili in Sardegna, pur motivata da esigenze climatiche e energetiche, si è spesso scontrata con la fragilità del paesaggio culturale e naturale. In particolare, l’area archeologica di Su Nuraxi è oggi circondata da pale eoliche che alterano l’equilibrio visivo e identitario di un luogo carico di storia millenaria.

La performance ha coinvolto un gruppo di volontari, nudi e dipinti di bianco, i cui corpi distesi hanno evocato la forma delle turbine, diventando metafora di un paesaggio ferito. Le striature rosse dipinte sui performer, a ricordare tagli e delimitazioni, richiamano la trasformazione della terra da bene collettivo a proprietà privata, dominata da logiche economiche.

Bentu Estu non è solo un evento artistico, ma un atto civico: i corpi diventano monumenti temporanei, visibili e vulnerabili, per denunciare un modello di sviluppo che rischia di cancellare memoria, cultura e identità. Il vento, un tempo alleato dell’uomo, è qui trasformato in simbolo di una forza imposta, che travolge la relazione tra comunità e territorio.

La performance ha aperto un momento di confronto che ha coinvolto cittadini, studiosi e artisti, sottolineando l’importanza di tutelare i paesaggi culturali, anche e soprattutto nel contesto delle transizioni energetiche. L’arte, in questo caso, si propone come spazio di resistenza e consapevolezza, rivelando le contraddizioni di un progresso misurato solo in megawatt.