Un calciatore, ma prima ancora un uomo il cui destino da professionista del pallone non è stato per nulla scontato. Fabio Pisacane, trentunenne difensore del Cagliari da due stagioni, ha rischiato di non poter coronare il suo sogno quando, da adolescente, viene colpito dalla sindrome di Guillain-Barré. Si tratta diuna malattia rara che lo porta a una paralisi totale del corpo e, successivamente, al coma. Poi, finalmente la lenta e insperata guarigione. Fabio può tornare a sognare.

Ieri pomeriggio, all’Hotel Regina Margherita, il difensore napoletano ha presentato il suo nuovo libro “La favol…A di Fabio Pisacane” scritto dal giornalista campano Antonio Martone ed edito da Graus Editore.

Una vera e propria autobiografia che ripercorre le tappe della sua vita privata e professionale: dall’infanzia nei Quartieri Spagnoli di Napoli alla malattia, fino alla guarigione e all’esordio in serie A con il Cagliari.

Un libro carico di messaggi di speranza per chi, come lui,  ha conosciuto da vicino il mostro di una malattia grave.

Nelle parole di Fabio tanta gratitudine a chi lo ha portato nella massima serie: «Ringrazio prima di tutto il Cagliari, senza il quale non avrei mai esordito in A e non avrei neanche potuto lanciare questo messaggio. Poi ringrazio Capozucca, Giulini e Massimo Rastelli che mi ha voluto in squadra.  Solo chi veste questi colori sente la responsabilità di rappresentare un’intera isola. Fin quando indosserò questa maglia cercherò di portare sempre in alto il nome del Cagliari e della città».

Insieme a Fabio erano presenti il giornalista Antonio Martone, l’editrice Roberta Beolchi  e l’assessore alle Politiche Sociali e Salute del Comune di Cagliari Ferdinando Secchi. In prima fila il ds Stefano Capozucca e i rossoblù Borriello, Salamon, Miangue, Bruno Alves e Tachsidis.

Al termine dell’incontro c’è stato il firmacopie del libro per i presenti. Il ricavato della vendita sarà devoluto in favore della ricerca contro la malattia che lo ha colpito.

Una fotografia suggestiva, che sembra uscita da un film fantasy, arriva dal cuore della Gallura e ci ricorda, ancora una volta, quanto la natura sarda sia maestra nel creare opere d’arte senza tempo. A pochi passi da Aggius, nella collina di Monte Longu, si staglia una enorme roccia di granito che, grazie all’azione combinata di vento e millenni, ha assunto una forma sorprendente: quella di un teschio umano.

Foto di Graziano Vannini

L’incredibile scatto porta la firma di Graziano Vannini, che è riuscito a catturare con rara sensibilità la potenza simbolica di questo volto di pietra. La formazione si trova nella suggestiva Valle della Luna — nota anche come Piana dei Grandi Sassi — un’area dominata da rocce granitiche modellate nel tempo e da un’atmosfera quasi irreale, che ha reso questo luogo celebre anche come rifugio degli hippie negli anni ’70 e ’80.

Ma Monte Longu non è solo natura scolpita: tra le sue alture si trovano anche i resti archeologici del nuraghe Monti Longu, testimoni dell’antichissima storia dell’isola. Un luogo dove mito, geologia e memoria si intrecciano in un silenzio eterno. Una visita qui significa immergersi in uno scenario lunare, dove ogni roccia racconta una storia e ogni tramonto tinge di mistero le sagome scolpite dal tempo. E chissà quanti altri volti, animali o creature immaginarie si nascondono ancora tra le pieghe granitiche di questa terra antica.