“Ho la testa fra le favole”: all’Exmà le fiabe viste con gli occhi di un artista
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Una battuta di caccia che rischiava di trasformarsi in tragedia, un inseguimento dettato dall’istinto e un salvataggio ad alta quota che ha tenuto tutti con il fiato sospeso. È il pomeriggio di ieri, venerdì 26 dicembre, quando la splendida ma impervia cornice dell’ex area mineraria di Masua è diventata teatro di un delicato intervento di soccorso tecnico.
Tutto ha avuto inizio quando un cane da caccia, tradito dal proprio fiuto, si è lanciato all’inseguimento di un gregge di capre selvatiche. Nella concitazione del momento, l’animale è riuscito a risalire fin sulla sommità di una parete rocciosa estremamente scoscesa, restando però intrappolato: una volta in cima, l’altezza e la pendenza gli hanno impedito ogni movimento, rendendo impossibile la discesa verso il suo padrone.
Compresa immediatamente la gravità della situazione, il proprietario ha allertato i soccorsi. La Sala Operativa dei Vigili del Fuoco ha compreso che per quell’area impervia servivano competenze straordinarie: sul posto è stata inviata la squadra di pronto intervento degli specialisti SAF (Speleo Alpino Fluviali) proveniente dal Comando di Cagliari.
Gli operatori hanno dovuto affrontare una vera e propria scalata: attraversamento a piedi di una zona fitta e impervia, risalita della parete rocciosa attrezzata con corde, imbraghi e sistemi di sicurezza specifici, una volta raggiunto il cane, gli specialisti lo hanno stabilizzato e messo in sicurezza per il trasporto a valle.
L’operazione si è conclusa nel migliore dei modi. Nonostante la grande paura, il cane è stato riconsegnato al padrone sano e salvo, senza riportare ferite. Un intervento che sottolinea ancora una volta l’eccellenza delle squadre SAF dei Vigili del Fuoco, capaci di operare in scenari dove l’ambiente naturale si fa ostile e pericoloso.