Birrificio 4 Mori: due birre del parco di Montevecchio sul podio a Rimini
Birre di qualità prodotte nel rispetto dell’ambiente e valorizzazione del territorio. Questi sono i principi cardine del Birrificio Quattro Mori, situato all’interno del parco geominerario di Montevecchio, nel Medio Campidano. Nato nel 2013 da un’idea di Paolo Lai e Antonio Zanda,
Birre di qualità prodotte nel rispetto dell’ambiente e valorizzazione del territorio. Questi sono i principi cardine del Birrificio Quattro Mori, situato all’interno del parco geominerario di Montevecchio, nel Medio Campidano.
Nato nel 2013 da un’idea di Paolo Lai e Antonio Zanda, è situato in un vecchio locale che ospitava la centrale elettrica che alimentava le miniere. Un vero e proprio caso di riconversione industriale di un sito storico del 1909.
«Siamo fieri di aver recuperato un vecchio stabile in una zona per anni interessata dalle estrazioni minerarie – dice Paolo Lai – Nasciamo come start-up e siamo sempre stati appassionati di birre artigianali, da qui è venuta l’idea di avviare un birrificio. Per realizzare un progetto di questo tipo ci vuole passione, senza la quale non si può fare nulla. Dietro vi è un enorme lavoro e tanta fatica, poiché l’attività richiede un impegno a 360 gradi e tantissime competenze che vanno dalla parte tecnica (la produzione) alla parte commerciale e amministrativa».
Il 18 febbraio, il Birrificio si è classificato secondo al concorso Birra dell’anno 2017 organizzato da UnionBirrai nell’ambito del festival Beer Attraction a Rimini, la fiera della birra più importante d’Italia. La medaglia d’argento è andata a Pozzo 9, una birra ambrata a bassa fermentazione, stile Lager, dove prevale il sapore del malto e note di caramello per una gradazione di 5,5 gradi.
«Non è la prima volta che conquistiamo i primi posti – continua Lai – L’anno scorso abbiamo vinto un’altra medaglia d’argento con la Pozzo 5 a Rimini. La stessa è poi arrivata prima al Concorso Cerevisia 2016 di Perugia, nella categoria ‘Bassa fermentazione Sud e isole’. È una birra stile Dunkler Bock, con un profumo di malto tostato e un retrogusto di frumento affumicato con legno di quercia, per una gradazione di 6,7 gradi».
I premi, specifica Lai, sono «il risultato di tanto lavoro e la dimostrazione che stiamo andando nella direzione giusta. È sempre una grande soddisfazione perché i riconoscimenti non arrivano mai per caso, dietro dev’esserci un progetto e organizzazione all’interno dell’azienda . Il nostro mastro birraio, che fa parte della nostra compagine societaria, è Mathias Muller , un tedesco residente in Italia; poi c’è Fabio Serra, un giovane sardo che sta studiando a Monaco di Baviera per diventare mastro birraio. Abbiamo inoltre tre dipendenti».
In totale, il Birrificio per ora produce quattro birre crude, non pastorizzate né filtrate: Pozzo 9 , Pozzo 5, Pozzo 16 e Pozzo 20. «La scelta del nome, Pozzo, vuole essere un richiamo ai pozzi delle miniere». Attaccamento al territorio, dunque, anche nell’utilizzo delle materie prime, come il grando duro Cappelli: «Uno degli obbiettivi è quello di utilizzare tutta la filiera sarda , ma sarà una cosa graduale poiché, non essendoci malterie in Sardegna, non si può maltare l’orzo nella nostra regione».
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