L’incredibile e avventurosa storia di Eva Mameli: la pioniera sarda che divenne scienziata e madre di Italo Calvino.
Eva Mameli Calvino (1886-1978) è stata una figura di spicco della scienza italiana e una donna pioniera, il cui straordinario percorso di vita (che sfidò le convenzioni del tempo) merita di essere raccontato: è nota non solo per essere la madre dello scrittore Italo Calvino ma, soprattutto, per la sua brillante carriera come botanica e naturalista. La sua è la storia di una scienziata che non si è mai accontentata delle convenzioni, spingendosi oltre i confini geografici e accademici del suo tempo.
Nata a Sassari nel 1886, Eva Mameli (all’anagrafe Giuliana Luigia Evelina) sfidò le convenzioni sociali dell’epoca con una sete di conoscenza inarrestabile. La sua Formazione d’eccellenza iniziò in Sardegna: studiò a Cagliari, dove conseguì una prima laurea in Matematica nel 1905, per poi trasferirsi a Pavia, dove si laureò in Scienze Naturali nel 1907, dedicandosi con fervore alla ricerca su muschi e alghe nel prestigioso Laboratorio Crittogamico. Un’attività scientifica che la portò a un risultato storico: nel 1915, fu la prima donna in Italia a conseguire la libera docenza in botanica presso un’università italiana, un risultato eccezionale che testimoniava il suo talento e la sua determinazione. La sua tempra si manifestò anche in campo civile: durante la Prima Guerra Mondiale, non si limitò alla ricerca, ma prestò servizio come infermiera volontaria della Croce Rossa, un impegno che le valse la medaglia d’argento al merito.

Eva Mameli Calvino
Il suo legame con la Sardegna è forte, specialmente con Cagliari, città in cui ha lasciato un ruolo storico che la rende indimenticabile: Eva Mameli Calvino fu la prima donna a ricoprire l’incarico di Direttrice dell’Orto Botanico dell’Università di Cagliari. Guidò l’Orto Botanico dal 1926 al 1929, un periodo significativo della storia dell’istituzione. Oggi, in onore della sua figura di scienziata e pioniera, l’Aula Magna dell’Orto Botanico dell’Università di Cagliari le è stata intitolata, a perenne ricordo del suo contributo.
La sua vita fu un susseguirsi di sfide e viaggi: nel 1920 sposò l’agronomo Mario Calvino e, poco dopo, la coppia si trasferì a Cuba, dove entrambi lavorarono intensamente nella Stazione Sperimentale Agricola. Fu proprio a Cuba che nacque il loro primo figlio, Italo Calvino, nel 1923, seguito dal secondogenito Floriano. L’avventura cubana si concluse con Il Ritorno in Italia della famiglia nel 1925 per stabilirsi a Sanremo, dove Mario Calvino divenne direttore della Stazione Sperimentale per la Floricoltura. Eva non si fermò: continuò la sua prolifica attività di ricerca e divulgazione, fondando con il marito la rivista «Il Giardino Fiorito» nel 1931 e dedicandosi anche alla protezione degli uccelli.
La figura di Eva Mameli, donna di scienza, di rigore e di grande passione per la classificazione botanica, influenzò profondamente la formazione e l’opera del figlio scrittore. Italo Calvino la descrisse in alcuni suoi scritti, come ne La strada di San Giovanni, ricordandola lavorare senza sosta nel giardino di Sanremo, etichettando ogni singola pianta. Questa sua ossessione classificatoria e il suo rigore scientifico vengono spesso indicati come un’importante eredità intellettuale trasmessa a Italo, che a sua volta ha esplorato nei suoi romanzi il tema dell’ordine e della catalogazione del mondo. Eva Mameli Calvino è quindi ricordata oggi come una scienziata straordinaria che ha saputo conciliare una brillante carriera con il suo ruolo di madre, lasciando un segno indelebile sia nella botanica che nella letteratura.
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