Mentre cresce l’attesa per l’incontro di stasera allo stadio Sant’Elia tra Cagliari e Juventus, i tifosi sardi di fede bianconera stanno affluendo davanti al T-Hotel sin dalle prime ore del mattino nella speranza di vedere qualche loro beniamino. La sicurezza è stata rafforzata ed è severamente vietato l’ingresso se non a coloro che hanno prenotato una stanza. Lo staff dell’albergo fa sapere che la squadra uscirà da una porta secondaria. Questo, però, non scoraggia i tifosi juventini che promettono di restare fino all’orario di uscita dei giocatori nel tardo pomeriggio.

Tra loro c’è Vanessa Mascia, 29 anni :«Sono cagliaritana ma juventina sfegatata da quando avevo dieci anni e non mi vergogno della mia fede calcistica, pur se loro guadagnano milioni. Adoro in particolar modo Gigi Buffon, il migliore portiere del mondo, e Pavel Nedved. Il mio sogno è andare a vedere una partita allo Juventus Stadium e oggi reputo vergognoso vedere questi campioni giocare in uno stadio, il Sant’Elia, esteticamente brutto. So quello che pensano i tifosi del Cagliari di noi sardi juventini, ma a me non interessa assolutamente nulla, io sono orgogliosa dei colori bianconeri e spero di riuscire a trasmettere questa fede anche al bambino che porto in grembo».

Oggi al Poetto si è verificato un episodio gravissimo, denunciato da Corrado Sorrentino, ex nuotatore cagliaritano e consigliere comunale, che ha voluto condividere sui suoi social quanto accaduto per sottolineare non solo la violazione delle regole, ma soprattutto il mancato rispetto verso le persone coinvolte.

“Sono rimasto sconvolto non tanto per la mancanza di rispetto delle norme nautiche, quanto per il mancato rispetto nei confronti di mia figlia e della mia famiglia,” racconta Sorrentino. L’episodio coinvolge un uomo di circa 35 anni, che ha ormeggiato la sua barca, di circa cinque metri, a soli 52 metri dalla costa, come confermato dalla posizione GPS di Sorrentino. “Un gesto non solo pericoloso ma anche sconsiderato, che dimostra poca attenzione e rispetto verso chi frequenta quel tratto di mare,” continua.

A rendere la situazione ancora più grave, come raccontato da Sorrentino, è stata la reazione dell’uomo, che ha tirato in ballo la figlia, la piccola Amelia, morta a 7 anni per una malattia nel 2018: “Da quando gli è morta la figlia questo qua…”. Un riferimento che Sorrentino definisce “lo schifo morale più completo”. “Dopo aver fatto il ‘figo’ per qualche minuto, quando ho estratto il telefono dalla tasca della boa per documentare la situazione, lui ha pensato bene di scappare,” denuncia. “Un vero coniglio, un vigliacco.”