“Un partito forte, federato e autonomo”. La Traversata lancia un appello in vista del congresso Pd

“Un congresso del Pd sardo ha senso se improntato al confronto sulle questioni di merito che interessano i nostri concittadini. Il congresso deve necessariamente affrontare il dibattito, sempre più attuale e sempre più sentito dai sardi, che attiene all’autonomia della Sardegna
“Un congresso del Pd sardo ha senso se improntato al confronto sulle questioni di merito che interessano i nostri concittadini. Il congresso deve necessariamente affrontare il dibattito, sempre più attuale e sempre più sentito dai sardi, che attiene all’autonomia della Sardegna e quindi all’autonomia del Pd sardo da quello nazionale”.
Lo sostiene il gruppo la Traversata che, in vista della scadenza congressuale prevista per il prossimo 19 marzo, auspica una riflessione sul ruolo del partito e offre il suo punto di vista sulle vicende di più scottante attualità nel panorama politico isolana. “Non sempre, abbiamo prestato la dovuta attenzione alle periferie e ai piccoli comuni che sono la struttura portante del nostro essere comunità. Si è sentita l’assenza di una dialettica corretta, costruttiva ma incalzante nei confronti del governo regionale, per arricchire la discussione in un partito che sappia fare come proprio tratto distintivo l’ascolto e la lotta alle molte diseguaglianze e alle povertà” sostengono i componenti del gruppo fa riferimento alla sinistra del partito. Ma il tema più importante di questa riflessione è proprio il ruolo della formazione politica regionale.
“Vogliamo per la Sardegna – incalza la Traversata – un partito autonomo e federato dentro un rapporto di leale collaborazione con il partito nazionale, mai di sudditanza acritica. Un partito capace di esprimere la sua vocazione di sinistra riformista e democratica, intransigente nella ricerca della giustizia sociale e delle pari opportunità, radicato nei territori, che consulta iscritti e iscritte facendo della partecipazione diffusa il motore della sua attività politica”.
Secondo l’analisi del movimento nato all’Interno del Pd, la Sardegna del futuro non può prescindere dalle risorse dei piccoli comuni. “Esistiamo grazie a quelli che i territori li vivono, li curano e ne preservano le risorse. Un partito serio e soprattutto maturo – è la conclusione – non può dimenticare le sue radici se vuole costruire in maniera duratura”.

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