Miglioramento dell’integrazione effettiva dei cittadini dominicani residenti in città e in tutta la Sardegna e occasione da non perdere per il territorio in un’ottica di integrazione sociale, economica e turistica: è con questi due obiettivi che domani 29 gennaio alle 10.30 presso il Search di Cagliari avrà luogo il convegno dal titolo “Repubblica Dominicana e Sardegna due popoli due identità simili”, organizzato dall’associazione Quisqueya in occasione dell’anniversario della nascita di Juan Pablo Duarte y Diez (uno dei padri fondatori della Repubblica Dominicana).

Una delegazione del Repubblica Dominicana guidata dal formata dal Console generale della Repubblica Dominicana Santiago Rodriguez Figuereo, è stata ricevuta stamattina in Municipio dall’assessore comunale Ferdinando Secchi che ha mostrato il proprio entusiasmo per l’iniziativa, definendola “un passo importante per le famiglie dominicane residenti”

Previsto anche l’intervento di Ferdinando Secchi, assessore alle Politiche sociali e Salute del Comune di Cagliari, del generale della Guardia di Finanza Regione Sardegna Bruno Bartoloni, di don Marco Lai, presidente Caritas, del consigliere regionale Christian Solinas. E poi ancora Gianfranco Ximenes di Quisqueya, M. Fresu consulente politiche per l’Immigrazione, Milly Yocayra Parra, Eva Manca, dominicane di prima e seconda generazione. Coordina il consigliere comunale Stefano Schirru.

In epoca romana, la Sardegna figurava tra i principali territori di estrazione di piombo e argento, seconda solo a regioni come la Spagna e la Bretagna. Questi due minerali rivestivano un ruolo cruciale nell’economia e nell’espansione dell’antica Roma, costituendo risorse strategiche per l’organizzazione della vita civile e militare.

Il piombo veniva utilizzato in diversi settori: era indispensabile per la costruzione delle condotte idriche, per le infrastrutture pubbliche e militari e per la fabbricazione di utensili domestici. L’argento, invece, era essenziale per la monetazione e serviva alla produzione di monete come i sesterzi, largamente diffusi nei territori imperiali.

Grazie alla sua abbondanza di materie prime, la Sardegna era disseminata di giacimenti, soprattutto nelle zone dell’Iglesiente e del Sarrabus. Le stime indicano che, sotto il dominio romano, furono estratte sull’isola circa 600.000 tonnellate di piombo e 1.000 tonnellate di argento, fornendo un apporto significativo alla forza economica e alla stabilità dell’Impero.